[20 dicembre 1947. Seduta pomeridiana dell'Assemblea Costituente.]

Presidente Terracini. L'ordine del giorno per domani è il seguente: alle 10 seguito della discussione sulle modificazioni al decreto legislativo 10 marzo 1946, n. 74, per l'elezione della Camera dei deputati; alle 17, votazione a scrutinio segreto di questo disegno di legge, o, eventualmente, conclusione delle votazioni sui singoli articoli e poi scrutinio segreto; quindi il coordinamento degli articoli approvati del progetto di Costituzione.

Domani cominceremo a tirare le fila del nostro lungo lavoro e del più lungo lavoro compiuto dal Comitato di redazione. Gli onorevoli colleghi avranno già veduto il fascicolo distribuito stamane. In esso sono contenute alcune annotazioni che prego i colleghi di leggere attentamente prima di esaminare il testo coordinato. In queste annotazioni sono indicate le norme che seguiremo per questo ultimo e definitivo esame dell'intero testo costituzionale. Mi pare che qualche collega non si sia ancora ben capacitato di ciò che ci resta ancora da fare, nel senso che pensa ci sarà ancora grande e ampia discussione. Questi colleghi non hanno presente come abbiamo proceduto quando, esaminando i disegni di legge trasmessici dal Governo o che l'Assemblea ha avocato a sé, eravamo giunti alla conclusione dello scrutinio segreto.

Nell'esame dei disegni di legge allorché, votati gli articoli, uno per uno, si giunge allo scrutinio segreto non sono più consentite né discussione né proposte. Tuttavia, data l'importanza del testo costituzionale, dato che si è affidato al Comitato di redazione il compito del coordinamento, il compito di mettere meglio insieme tutte le norme via via approvate; dato anche che si è affidato a un piccolo comitato, non ufficiale, ma utile, l'incarico di esaminare dal punto di vista letterario, suggerendo i perfezionamenti formali del caso, le norme da noi votate, è comprensibile che si possano fare ancora alcune osservazioni. Ma queste devono avere un carattere ben limitato; e nessuna formula nuova sarà possibile proporre, ma solo il ritorno puro e semplice al testo votato dall'Assemblea. Pertanto i colleghi i quali leggendo il testo definitivo e comparandolo col testo votato in Assemblea avvertiranno eventualmente o che la forma letteraria non soddisfi o che la nuova forma in qualche modo modifichi la sostanza della votazione avvenuta, non possono che proporre il ritorno al testo votato dall'Assemblea.

Questa è la norma. Non possiamo derogarvi. I colleghi devono far pervenire le loro proposte prima che incominci, lunedì, la seduta dedicata a quest'ultimo lavoro. La Presidenza non potrà accettare nessuna proposta durante la seduta. All'inizio della seduta dovrà già aversi l'elenco completo di queste proposte.

Per alcune questioni, quattro o cinque in tutto, il Comitato di redazione si è riservato una definitiva decisione. Esse si riferiscono a punti della Costituzione per i quali, durante il coordinamento, è apparsa l'opportunità, non per ragioni di forma, ma per incompiutezza o per difetto di formulazione, o per qualche incongruenza o altra ragione, di sottoporre all'Assemblea il quesito di eventuali modificazioni. Il Comitato di coordinamento non ha ancora deciso a questo proposito; si riserva di decidere dopo una riunione che sarà tenuta domattina presso l'ufficio di Presidenza.

Qualora si decidesse che qualcuna di queste questioni debba giungere fino all'Assemblea sarà però sufficiente che anche una piccola parte dell'Assemblea si opponga a che si rivedano nel merito decisioni che sono state prese, perché sia precluso di entrare nel merito. E pertanto per ognuna di queste questioni io porrò la domanda pregiudiziale se l'Assemblea accetta che venga ripresa in esame allo scopo di una modificazione del testo approvato.

Soltanto se l'Assemblea con una maggioranza molto ampia, notevole, deciderà che bisognerà rientrare nell'esame di merito, si discuterà.

Tengano tuttavia presente onorevoli colleghi, che dato che ci rimangono soltanto poche ore per questo lavoro, le proposte devono essere fatte con senso di discrezione, il che vuol dire che ad esempio molte di esse potranno recare numerose firme di deputati che, pur differendo in minute particolarità, sapranno rinunciarvi per unificarsi sul merito. In ogni caso, il Comitato di redazione fornirà una base di discussione.

Sapremo domani pomeriggio se le questioni cui ho accennato saranno portate in Assemblea. In caso affermativo, saranno esaminate nella seduta pomeridiana, in maniera che lunedì non avremo che da assolvere il compito di esaminare le proposte di ritorno dalle formulazioni del Comitato di redazione a quelle già votate, per poi passare alla votazione finale a scrutinio segreto.

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti