[Il 3 ottobre 1946 la prima Sottocommissione della Commissione per la Costituzione inizia la discussione generale sui principî dei rapporti sociali.

Vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda alle appendici per il testo completo della seduta.]

Lucifero, Relatore, dichiara di essere molto perplesso sulla dizione «deve svolgere», non perché non sia d'accordo su questo dovere, ma perché pensa all'eventualità che un individuo possa anche giungere ad imporsi delle gravi restrizioni pur di essere libero di svolgere studi, ricerche od attività che non siano precisamente redditizie. D'altra parte, osserva che nel successivo articolo 2 proposto, è elencata tutta una serie di provvidenze obbligatorie nella legislazione sociale democratica, relative alla protezione del lavoro e del lavoratore. Il disoccupato involontario — e qui risponde all'onorevole Togliatti — deve trovare dallo Stato i mezzi per poter vivere decorosamente. Non vede quindi la contraddizione, che si è voluta trovare nelle proposizioni del suo primo articolo, mentre rileva che il concetto del coordinamento del lavoro è affermato nelle ultime parole dell'articolo 5 da lui proposto.

[...]

Cevolotto ritiene che l'impostazione data dall'onorevole Togliatti al suo primo articolo non debba suscitare obiezioni da parte di alcuno. Quando egli dice che ogni cittadino ha il dovere di svolgere un'attività socialmente utile, dice cosa sulla quale tutti debbono essere d'accordo. Chi è senza lavoro, non per sua colpa, è assistito dallo Stato. Anche questo è giustissimo.

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti