[Il 10 ottobre 1946 la prima Sottocommissione della Commissione per la Costituzione prosegue la discussione sui principî dei rapporti sociali (economici).]
Il Presidente Tupini riapre la discussione, che fu lasciata in sospeso nella seduta precedente, sulla formulazione delle proposizioni concernenti particolarmente la tutela degli inabili al lavoro, delle donne e dei minori.
Togliatti, Relatore, chiede all'onorevole Moro se egli accetterebbe una formula, che è una specie di contaminazione delle due formule che erano state presentate precedentemente. La formula primitiva era la seguente: «Gli inabili al lavoro hanno diritto di avere la loro esistenza assicurata dallo Stato». La formula dell'onorevole Moro diceva: «Il cittadino, il quale per qualsiasi ragione e senza sua colpa, si trovi nell'impossibilità di ricavare i mezzi di vita dal suo lavoro, ha diritto di ricevere dalla collettività prestazioni sufficienti per assicurare l'esistenza di lui e della sua famiglia». La formula che ora propone è la seguente:
«Chiunque è inabile o per qualsiasi ragione, e senza sua colpa, è incapace di lavoro, ha diritto ad avere la sua esistenza assicurata dallo Stato».
Moro dichiara di accettare la formula proposta dall'onorevole Togliatti.
Lucifero, Relatore, si dichiara d'accordo con la proposta dell'onorevole Togliatti.
Il Presidente Tupini la pone ai voti.
(È approvata all'unanimità).
Comunica che la seconda proposizione dell'articolo proposto dall'onorevole Togliatti dice:
«Tutti i cittadini hanno diritto all'assicurazione sociale contro gli infortuni, le malattie, l'invalidità, la disoccupazione involontaria e la vecchiaia».
Cevolotto si dichiara contrario a questa parte della proposta dell'onorevole Togliatti, non perché sia contrario al principio generale, ma perché crede che un diritto alla assicurazione esteso a tutti i cittadini, cioè anche ai professionisti, agli artisti e alle altre categorie similari, rappresenti tali difficoltà, ed eventualmente tali oneri a carico dello Stato che ne renderebbero l'applicazione più che difficile, impossibile in questo momento in Italia, a meno di non studiare un piano generale che non è di competenza della Sottocommissione.
Per queste ragioni, ritenendo che il principio sia affermato in maniera troppo assoluta, voterà contro.
Il Presidente Tupini mette ai voti la proposizione proposta dall'onorevole Togliatti.
(È approvata con 11 voti favorevoli e 1 contrario).
Dà lettura della terza proposizione dell'articolo che è così formulata:
«La legge protegge in modo particolare il lavoro delle donne e dei minori, stabilisce la durata della giornata lavorativa e il salario minimo individuale e familiare»
e la mette ai voti.
(È approvata all'unanimità).
Dà lettura dell'ultima proposizione dell'articolo proposto dall'onorevole Togliatti:
«È organizzata una speciale tutela del lavoro italiano all'estero»
e la mette ai voti.
(È approvata all'unanimità).
Dà lettura del testo dell'intero articolo così come risulta dopo le votazioni della seduta precedente e dell'attuale:
«Il lavoro nelle sue diverse forme è protetto dallo Stato.
Chiunque è inabile, o per qualsiasi ragione, e senza sua colpa, è incapace di lavoro, ha diritto ad avere la sua esistenza assicurata dallo Stato.
Tutti i cittadini hanno diritto all'assicurazione sociale contro gli infortuni, le malattie, l'invalidità, la disoccupazione involontaria e la vecchiaia.
La legge protegge in modo particolare il lavoro delle donne e dei minori, stabilisce la durata della giornata lavorativa e il salario minimo individuale e familiare.
È organizzata una speciale tutela del lavoro italiano all'estero».
Mette in votazione l'intero articolo.
(È approvato all'unanimità).
[La discussione prosegue sul tema del risparmio che il relatore Lucifero vorrebbe inserire nell'articolo appena approvato in modo da legare il risparmio al lavoro più che alla proprietà. La discussione viene riportata a commento dell'articolo 47]
A cura di Fabrizio Calzaretti