[Il 10 marzo 1947 l'Assemblea Costituente prosegue la discussione generale del progetto di Costituzione della Repubblica italiana.

Vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda alle appendici per il testo completo della discussione.]

Nenni. [...] Signori, se confrontiamo i termini del progetto in discussione coi testi delle Costituzioni di altri Paesi, siamo costretti a constatare che siamo in arretrato.

[...]

Siamo in ritardo anche sulla Costituzione francese, che è ancora una costituzione di tipo borghese e che, nell'articolo che contempla il diritto di proprietà, si è servita di una formulazione che mi augurerei di vedere introdotta nella Costituzione italiana. «Ogni bene, dice la Costituzione francese, ogni impresa il cui sfruttamento ha o acquista i caratteri di un servizio pubblico nazionale o di un monopolio di fatto deve — deve, dice la Costituzione francese — divenire proprietà della collettività». Noi dobbiamo servirci di una formula analoga, perché se ancora non è venuta l'ora di porre il problema generale della proprietà socializzata, certo è venuta l'ora di nazionalizzare e socializzare la proprietà, ogni qualvolta essa assume i caratteri di un servizio pubblico o di un monopolio di fatto.

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti