[Il 21 maggio 1947 l'Assemblea Costituente prosegue la discussione generale del Titolo quarto della Parte prima del progetto di Costituzione: «Rapporti politici».

Vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda alle appendici per il testo completo della discussione.]

Condorelli. [...] Infine, l'articolo 51 pone la questione del giuramento. Su questo io non mi intrattengo. Ho già parlato a lungo su questo tema, allorché si è discusso della formula provvisoria del giuramento di fedeltà alla Repubblica.

Dunque, non mi ripeto; ma tengo ferme tutte le ragioni, che allora esposi.

L'obbligo del giuramento è contro la libertà di coscienza, che è stata così strenuamente difesa da altri settori in quest'aula e che noi stessi abbiamo difeso, secondo quelle che ci sembravano le direttive della coscienza moderna, e che oggi torniamo a difendere nell'opporci alla inclusione dell'obbligo del giuramento nella nostra Costituzione.

[...]

Presidente Terracini. Dichiaro chiusa la discussione generale. Ha facoltà di parlare il Relatore, onorevole Merlin Umberto.

Merlin Umberto, Relatore. [...] Finalmente — e sto per concludere — l'articolo 51 riguardante il giuramento. Furono dette tante cose su questo punto. Ma noi che abbiamo già votato la legge 3 dicembre 1946, — l'onorevole Condorelli no — ma noi che abbiamo votato a favore di quella legge non possiamo naturalmente che volere che la Costituzione ribadisca l'obbligo del giuramento. Forse la formula dell'articolo 51 potrà essere modificata in senso migliore, ma il principio che il cittadino che copre pubbliche funzioni debba prestare giuramento di fedeltà alla Repubblica mi pare sia bene ripeterlo. Del resto, non è vero quello che fu detto: che il giuramento sia una semplice formalità. Non è vero per gli uomini d'onore, e le categorie dei cittadini che sono indicate nell'articolo — magistrati, ad esempio, ed ufficiali dell'esercito — sono uomini di altissimo onore, e per questi uomini di altissimo onore il giuramento ha indubbiamente una grande importanza.

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti