[Il 30 ottobre 1947, nella seduta antimeridiana, l'Assemblea Costituente prosegue l'esame degli emendamenti agli articoli del Titolo quinto della Parte seconda del progetto di Costituzione: «Le Regioni e i Comuni».]

Presidente Terracini. [...] Pongo ora in discussione l'ordine del giorno presentato dagli onorevoli Codignola, Parri, Cevolotto e Binni:

«L'Assemblea Costituente,

ritenendo che siano venuti meno i presupposti che a suo tempo determinarono l'introduzione del Friuli-Venezia Giulia fra le Regioni fornite di autonomia speciale,

persuasa di esprimere la volontà della popolazione interessata,

riaffermando il solenne impegno di tutela delle minoranze etniche e linguistiche, già consacrato dalla Costituzione,

fa voti che, in sede di approvazione dell'articolo 123, sia revocata l'autonomia speciale già concessa al Friuli-Venezia Giulia, rinviando alla legge l'eventuale erezione del Friuli in Regione fornita di autonomia ordinaria».

Si potrebbe fare osservare da qualche collega che la votazione dell'ordine del giorno Targetti sarebbe preclusiva per le proposte contenute nell'ordine del giorno Codignola. Ma l'ordine del giorno Targetti si riferiva alle Regioni storico-tradizionali, mentre l'onorevole Codignola si riferisce a Regioni di nuova costituzione.

Zuccarini. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Zuccarini. Io trovo strano che su una deliberazione già presa, contrariamente a quanto in precedenza stabilito si proponga addirittura il capovolgimento di una precedente regolamentazione. Ciò mi sembra, non solo poco serio, ma inammissibile. Dirò anche che non so rendermi ragione dei motivi che possono aver consigliato questa proposta di annullamento di una deliberazione già presa in tema costituzionale. Quando si parla sulla particolare questione delle popolazioni interessate, non esiste, intanto, nessuna delimitazione, almeno dal punto di vista...

Presidente Terracini. Ma lei, onorevole Zuccarini, entra nel merito e non fa una questione pregiudiziale.

Zuccarini. Vorrei, infatti, entrare nel merito.

Presidente Terracini. In questo caso è necessario che, prima di lei, l'onorevole Codignola entri nel merito.

Zuccarini. Mi fermo allora alla pregiudiziale riservandomi di intervenire se l'onorevole Codignola svolgerà il suo ordine del giorno.

Persico. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Persico. Ricordo che noi abbiamo testé approvato un preciso riferimento all'articolo 108. Ora, il Friuli-Venezia Giulia appartiene alle Regioni indicate nell'articolo 108. Non mi pare che si debba, a cinque minuti da una precedente deliberazione, votare su un principio che le è contrario.

Presidente Terracini. Onorevole Persico, la sua è una questione di merito, ed ora siamo in tema di pregiudiziale. Se mai, potrà riprendere la questione da lei posta dopo che l'onorevole Codignola avrà svolto l'ordine del giorno.

Onorevole Zuccarini, mantiene la sua pregiudiziale?

Zuccarini. Insisto nella pregiudiziale.

Presidente Terracini. Sta bene. Secondo questa pregiudiziale, l'ordine del giorno non è ammissibile perché l'Assemblea ha già preso una deliberazione, la quale stabilisce per l'appunto il contrario di ciò che l'ordine del giorno Codignola vorrebbe proporre.

Codignola. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Codignola. Onorevole Presidente, per poter decidere circa la pregiudiziale proposta dall'onorevole Zuccarini, ritengo che sia necessario che io prima esponga i motivi che mi inducono a presentare la mia proposta, poiché fra questi motivi vi è appunto quello che son venuti meno i presupposti che a suo tempo determinarono l'Assemblea a votare in favore della concessione al Friuli di una autonomia speciale. Essendo venuti meno i presupposti, io ritengo che l'Assemblea possa legittimamente riprendere in esame il problema.

Presidente Terracini. Faccio presente che, a norma di Regolamento, sulla pregiudiziale possono parlare soltanto due deputati a favore e due contro.

Codignola. Chiedo di parlare contro la proposta pregiudiziale.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Codignola. Mi limiterò a brevissime considerazioni. Quando nella seduta del 27 giugno 1947, l'Assemblea approvò l'autonomia speciale per la Regione Friuli-Venezia Giulia, come gli onorevoli colleghi sanno, non era stato ancora ratificato né entrato in vigore il Trattato di pace. L'introduzione della parola «Venezia-Giulia» nel testo della nostra Costituzione, aveva un significato che a nessuno poteva allora sfuggire. Ed è per questo che da tutti i settori dell'Assemblea, senza entrare nel merito del problema assai delicato che allora veniva messo in discussione, si ritenne opportuno in quel momento di non avanzare pregiudiziali sopra la questione che era in discussione.

Passò così, improvvisamente, senza che ci fosse stata alcuna discussione approfondita, ed in contrasto coi voti che erano stati espressi dagli enti locali in seguito alle richieste fatte dalla Commissione, l'autonomia speciale per la Regione Friuli-Venezia Giulia.

Successivamente, da un lato tutti gli onorevoli colleghi sono stati informati delle reazioni molto vaste e serie che la deliberazione dell'Assemblea ha avuto nelle popolazioni interessate, le quali hanno dichiarato che la deliberazione presa da questa Assemblea era in contrasto con la loro volontà; dall'altro questa Assemblea ha proceduto alla ratifica del Trattato di pace.

Ora, dopo questa ratifica, mi pare che noi possiamo legittimamente rimettere il problema in discussione, in quanto le parole «Venezia Giulia», che sono legate alla parola «Friuli», non rispondono più ad una Regione che appartenga allo Stato italiano. Le ragioni formali per cui io ritengo che l'Assemblea possa rimettere in discussione il problema, sono queste due: il fatto che la Venezia Giulia non è più una Regione che appartiene allo Stato italiano, e la volontà delle popolazioni interessate.

Cifaldi. Chiedo di parlare a favore della pregiudiziale.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Cifaldi. Mi pare che ci sia l'impossibilità di esaminare, nel merito, la proposta dell'onorevole Codignola, perché vi è un ostacolo insormontabile, costituito da quanto ieri sera l'Assemblea ha deciso, quando cioè è stata preclusa la possibilità di formare nuove Regioni.

Ci si è fermati ad esaminare il complesso di quello che aveva stabilito la Commissione, al punto che questa mattina siamo giunti a dover modificare, attraverso un riferimento esplicito alle statistiche, cioè in base alla indicazione ufficiale della statistica, un fatto acquisito alla coscienza italiana, avendo dovuto accettare la dizione esclusiva dell'Emilia, cancellando la Romagna dal novero delle Regioni italiane.

Fuschini. Questa decisione non è degna dell'Assemblea, perché non si può negare l'esistenza di una Regione che ha le sue tradizioni e la sua storia.

Presidente Terracini. Onorevole Fuschini, se lei fosse stato presente, avrebbe potuto parlare ieri sull'argomento.

Cifaldi. Ora, onorevoli colleghi, se l'Assemblea, in ossequio a quanto ha votato ieri sera nell'ordine del giorno, ultima parte, ha dovuto arrivare alla cancellazione della Romagna (e questo è ormai stato deliberato dalla Assemblea) è impossibile per analogia, modificare quanto già deliberato per altra Regione.

Comunque, io mi permetterei di ricordare il monito del Presidente a proposito della votazione intervenuta, dicendo all'onorevole Codignola che noi dobbiamo uniformarci alla volontà dell'Assemblea già manifestata.

Tonello. Chiedo di parlare contro la pregiudiziale.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Tonello. Mi preme precisare un fatto. Qui non si tratta di rigettare o di cancellare nuove Regioni.

Abbiamo votato e votammo che il Friuli facesse una circoscrizione sua e tutti fummo concordi. In fin dei conti, il Friuli domanda adesso di rimanere con una sua autonomia regionale, rinunziando solo allo statuto speciale, che avrebbe dovuto comportare il suo distacco dal Veneto. Quindi, il Friuli domanda di rimanere Regione separata ma non di avere lo statuto speciale, al quale rinunzia. Sono quindi contro la pregiudiziale, perché togliere al Friuli lo statuto speciale non significa cancellarlo dal numero delle Regioni.

Codignola. Ritiro il mio ordine del giorno e chiedo di parlare per darne ragione.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Codignola. Ritiro il mio ordine del giorno poiché ritengo di potere, in linea di massima, aderire ad un altro testo, presentato dall'onorevole Gronchi sotto forma di articolo aggiuntivo, da collocare nelle norme transitorie.

Come ha detto poc'anzi l'onorevole Tonello, il problema che ci preoccupa non è l'autonomia del Friuli a carattere ordinario, ma quello dell'autonomia a carattere speciale.

Ora se l'Assemblea ritiene più opportuno seguire la proposta dell'onorevole Gronchi, che non propone un ordine del giorno ma un articolo aggiuntivo e dichiarativo rispetto all'articolo 108, non ho alcuna difficoltà a ritirare il mio ordine del giorno e ad aderire alla proposta dell'onorevole Gronchi.

Presidente Terracini. Passiamo, allora, all'esame dell'articolo aggiuntivo, da collocarsi tra le norme transitorie, proposto dagli onorevoli Gronchi, Piccioni, Piemonte, Facchinetti, Macrelli, Vigna e Scoccimarro.

Se ne dia lettura.

Molinelli, Segretario, legge:

«La Regione Friuli-Venezia Giulia, di cui all'articolo 108, sarà provvisoriamente retta secondo le norme generali contemplate nel Titolo V, essendo assicurata la tutela delle minoranze linguistiche dalle apposite norme previste dalla Costituzione».

Presidente Terracini. L'onorevole Gronchi ha facoltà di illustrare l'articolo aggiuntivo proposto.

[La discussione dell'articolo aggiuntivo Gronchi e altri, è riportata a commento della disposizione transitoria X.]

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti