[Il 4 dicembre 1947, nella seduta pomeridiana, l'Assemblea Costituente prosegue l'esame di alcuni emendamenti agli articoli del Titolo quinto della Parte seconda del progetto di Costituzione: «Le Regioni e i Comuni», che erano stati rinviati. — Presidenza del Vicepresidente Targetti.]

Presidente Targetti. [...] Passiamo all'articolo aggiuntivo proposto dall'onorevole Basile:

«Per eliminare la disuguaglianza di sviluppo delle Regioni, lo Stato costruirà le opere di pubblica utilità occorrenti nelle Regioni centro-meridionali, Sicilia e Sardegna, costituendo un Comitato di erogazione in seno al Ministero del tesoro con rappresentanze regionali paritetiche.

«Lo stanziamento dei fondi necessari nel bilancio annuale dello Stato si farà nei modi e coi limiti che saranno stabiliti da apposita legge, che disciplinerà le provvidenze per realizzare le perequazioni fra le Regioni italiane».

Non essendo presente il proponente, si intende che vi abbia rinunciato.

[...]

Nobile. Chiedo di parlare.

Presidente Targetti. Ne ha facoltà.

Nobile. In assenza dell'onorevole Basile desidero fare mio il suo articolo aggiuntivo. Non perché io credo che questa sera l'emendamento possa essere votato ed approvato, ma, se non altro, per provocare una dichiarazione del Presidente della Commissione per la Costituzione; una dichiarazione che assicuri che si verrà incontro al Mezzogiorno d'Italia. Quindi io ripropongo l'emendamento Basile facendolo mio.

Presidente Targetti. Ritengo che l'esigenza prospettata dall'onorevole Nobile sia soddisfatta dal seguente ordine del giorno proposto dagli onorevoli Conti, Zuccarini ed altri:

«L'Assemblea Costituente, ritenendo che per assicurare lo sviluppo delle Regioni del Mezzogiorno e delle Isole e per ridurre la loro attuale inferiorità in confronto delle condizioni delle Regioni più progredite debba essere assicurata l'esecuzione sollecita delle opere pubbliche già previste da leggi speciali come di altre ritenute necessarie; afferma il dovere dello Stato di provvedervi con stanziamenti di carattere straordinario nei bilanci annuali e con precedenza su tutte le opere con carattere nazionale da deliberare con il concorso di un comitato di rappresentanti delle Regioni».

L'onorevole Ruini ha facoltà di esprimere il parere della Commissione.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Noi abbiamo già votato un articolo della nostra Costituzione che dice che lo Stato deve, per particolari scopi e soprattutto per valorizzare il Mezzogiorno, dare contributi alle Regioni.

Il principio dunque è già stato stabilito. Ora si tratta di votare un ordine del giorno, che possiamo accettare come espressione di un voto e di una volontà generale, ma non nell'espressione proposta, e senza una portata concreta di mozione al Governo, che dovrebbe caso mai pronunciarsi al riguardo.

Presidente Targetti. Chiedo all'onorevole Nobile se insiste nel far proprio l'emendamento Basile.

Nobile. Insisto, perché desidero sentire su di esso il parere del Presidente della Commissione.

Presidente Targetti. Prego l'onorevole Ruini di voler esprimere il parere della Commissione.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Devo esprimere lo stesso parere che ho espresso poco fa.

Se si tratta di esprimere un voto generico, sia pure chiaro, limpido, forte, ma generico, io potrei accettarlo. Ma come facciamo a stabilire improvvisamente delle norme particolari di questo genere?

Pregherei, quindi, l'onorevole Nobile di voler tener presente che in un articolo della Costituzione è già detto che lo Stato concederà contributi speciali per le Regioni del Mezzogiorno. Non possiamo entrare ora in dettagli e fare quasi un programma.

L'Assemblea, se crede, può fare un'affermazione ed una domanda di attuazione di quel principio che è già stato stabilito.

Nobile. Dopo le dichiarazioni dell'onorevole Ruini, non insisto sull'emendamento.

Presidente Targetti. Invito ora l'onorevole Conti a svolgere il suo ordine del giorno.

Conti. Cedo la parola all'onorevole Zuccarini.

Presidente Targetti. L'onorevole Zuccarini ha facoltà di parlare.

Zuccarini. Mi sembra che l'onorevole Presidente della Commissione, con il suo rifiuto di accettare...

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Ma non respingo il concetto, onorevole Zuccarini: non accetto la formula.

Zuccarini. ...di accettarne allora la formula, mi sembra, dico, che egli non abbia bene interpretato lo spirito del nostro ordine del giorno. L'ordine del giorno del Gruppo repubblicano, infatti, non è già un articolo della Costituzione; è invece un invito rivolto alle Assemblee legislative che verranno. Esso è soprattutto — ha voluto essere da parte nostra — una specie di ordine del giorno conclusivo, che desse all'ordinamento regionale il suo specifico significato, che per noi autonomisti era appunto questo, di mettere cioè le Regioni meno ben trattate ed in condizioni di inferiorità di fronte alle altre nella possibilità di sviluppare meglio tutte le loro energie.

Se, infatti, gli ordinamenti regionali sono stati chiesti dalla Sicilia, dalla Sardegna e da altre Regioni d'Italia, ciò è avvenuto appunto per questo motivo; perché tali Regioni, attraverso l'ordinamento che l'Italia ha sin qui avuto, si son viste diminuite e dimenticate. Noi invece, nel porre tutte le Regioni sullo stesso piano per quanto si riferisce alla possibilità di sviluppare le loro attività, le loro energie e le loro risorse, non possiamo dimenticare che molte di queste Regioni si trovano oggi veramente in condizione di patente inferiorità di fronte alle altre.

Una delle obiezioni, infatti, che sono state mosse all'ordinamento regionale, è stata appunto che per alcune Regioni, le più disgraziate, difetta l'autosufficienza. Noi vogliamo eliminare tale insufficienza: e, se vogliamo eliminarla, dobbiamo chiedere allo Stato italiano, come un dovere di solidarietà, come un dovere di utilità nazionale, di contribuire a mettere queste Regioni alla pari con le altre.

E come può farlo lo Stato italiano? Può farlo ponendo intanto in applicazione molte leggi speciali che sono rimaste sulla Carta o che non hanno avuto una integrale applicazione. L'onorevole Ruini non deve dimenticare che, in sede di Sottocommissione, quando si discusse dell'ordinamento regionale, noi avevamo contemplato la costituzione di un fondo di solidarietà appunto a questo scopo.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Ma è stato poi soppresso: non era una cosa possibile.

Zuccarini. Sì, è stato soppresso, ma v'era, e a questo fondo erano anche state impegnate a contribuire le Regioni più prospere. Ora è appunto tale concetto che noi vogliamo affermare; vogliamo dire soprattutto questo: che se l'Italia vuole veramente mettersi in condizioni di sviluppo progressivo, cioè di civiltà, bisogna che lo Stato italiano contribuisca esso a rimettere le Regioni più disgraziate alla pari delle altre, perché possano camminare insieme sulle vie di tale sviluppo progressivo. È un'opera di solidarietà che deve precedere ogni altra opera. Questo è il concetto. Noi repubblicani vogliamo, cioè, con questo ordine del giorno attestare alle Regioni meridionali, alle Regioni del Centro-Italia e alle Isole, questo sentimento di solidarietà nazionale verso di loro; è un impegno che prendiamo, un impegno di carattere generico...

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Lo abbiamo già.

Zuccarini. ...che le Assemblee legislative di domani dovranno sentire e cercare di applicare nel miglior modo. Come si fa questo? Con le leggi ordinarie? No, si potrà farlo solo con disposizioni straordinarie; non col bilancio ordinario delle ordinarie spese dello Stato. È bene che questo concetto sia affermato. Dipenderà poi dalle Assemblee legislative di domani stabilire il come e il quando dell'applicazione pratica. Così facendo, non impegniamo niente; non fissiamo cifre; affermiamo solamente un concetto. E crediamo, affermandolo, di dare a questa parte della Costituzione di carattere regionale un alto valore nazionale, che sarà certamente bene inteso dalle Regioni del Mezzogiorno d'Italia, e contribuirà a far accettare il nuovo ordinamento regionale come una forma di elevazione e di progresso nella vita nazionale. Questo è il nostro scopo; questa è la ragione del nostro ordine del giorno, e per questo noi lo raccomandiamo alla votazione dell'Assemblea. (Applausi).

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Chiedo di parlare.

Presidente Targetti. Ne ha facoltà.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Vorrei chiarire all'onorevole Zuccarini due punti, prima di ritornare sopra questa materia.

Noi abbiamo votato, con un articolo esplicito, che lo Stato ha il dovere di dare dei contributi speciali per valorizzare le Regioni del Mezzogiorno e delle Isole. Quindi, il contributo è già votato.

In quanto al fondo di solidarietà nazionale, al quale ha alluso l'onorevole Zuccarini, vi era in una formula iniziale, che poi venne modificata nel progetto portato all'Assemblea, e ciò con il consenso di tutte le correnti, giacché un fondo di solidarietà alla cui gestione avessero partecipato anche le Regioni del nord, avrebbe dato occasione ad attriti ed a forme poco simpatiche. Abbiamo stabilito che è obbligo dello Stato dare questi contributi di solidarietà, senza la formalità e la complicazione di un fondo generale; darli attingendo direttamente al bilancio dello Stato con necessari stanziamenti. Questo è un progresso a vantaggio delle Regioni.

Tenga poi ben fermo, onorevole Zuccarini, che io non ho mai dichiarato di essere contrario ad un'affermazione per i lavori pubblici nel Mezzogiorno e nelle Isole. Ma, mi scusi, la formulazione proposta non è in nessun modo accettabile. Prescindiamo pure dal fatto che il concetto di poter togliere l'inferiorità di alcune Regioni con lavori pubblici non è possibile; ma illusorio. Occorrono i lavori pubblici, ma occorre anche altro. Andiamo avanti: l'ordine del giorno parla di stanziamenti straordinari, parla di bilanci annui. Chi ha la più elementare esperienza in queste materie sa che gli stanziamenti per i lavori pubblici sono tutti per opere straordinarie, salvo le manutenzioni. E quali bilanci vi possono essere se non annuali? L'ordine del giorno stabilisce poi che il programma dei lavori, diciamo così, di perequazione nel Sud e nelle Isole, debba avere la precedenza su ogni altro lavoro pubblico; ma vi sono lavori indispensabili, che non possono essere messi in seconda linea per la ricostruzione e la riparazione dei danni di guerra, anche altrove che nel Mezzogiorno.

Creda, onorevole Zuccarini, a me che sono vissuto tanti anni nell'amministrazione dei lavori pubblici ed ascrivo a mio vanto di aver promesso leggi e lavori concreti pel Mezzogiorno; creda a me, il suo ordine del giorno non regge. Era mio dovere dirlo; del resto faccia l'Assemblea come crede.

Presidente Targetti. L'onorevole Ruini si rimette all'Assemblea. Del resto, non trattandosi di materia costituzionale, la Commissione non avrebbe neppure la veste per accettare o non accettare la proposta stessa.

Pongo in votazione l'ordine del giorno Conti-Zuccarini di cui ho già dato lettura.

(Non è approvato).

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti