[Il 30 maggio 1947 l'Assemblea Costituente prosegue la discussione generale del Titolo quinto della Parte seconda del progetto di Costituzione: «Le Regioni e i Comuni».

Vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda alle appendici per il testo completo della discussione.]

Cicerone. [...] Ora c'è anche nel progetto di Costituzione una persona la quale scappa fuori all'ultimo comma di un articolo, ed è questo commissario governativo, il quale alle preoccupazioni che vi esponevo, a quelle cioè che questi organi regionali potessero essere destinati ad una vita puramente vegetativa, aggiunge preoccupazioni di carattere politico, perché, onorevoli colleghi, i commissari saranno 20 e sarà molto facile ad un potere centrale provocare delle crisi in quelle Regioni in cui non avrà o non dovesse avere l'appoggio, e mandare dei commissari, e siccome i poteri dei commissari non sono definibili...

La Pira. Questa è materia di competenza statale...

Cicerone. Senz'altro, ma io credevo di aver chiarito che queste materie di competenza statale finiscono per la maggior parte di esse per travolgere anche la competenza locale, ed allora voi vedrete che questo commissario, il quale deve apporre un visto sulle leggi che fa la Regione; ed io non capisco bene la natura di questo visto, avrà poteri ben più vasti. Il commissario è il rappresentante del Governo o è il rappresentante del Presidente della Repubblica? Non è chiaro.

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti