[Il 4 dicembre 1947, nella seduta pomeridiana dell'Assemblea Costituente, l'onorevole Rodi parla sul processo verbale.]

Rodi. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Rodi. Ieri io ed altri colleghi abbiamo esposto le ragioni per le quali, a nostro avviso, doveva essere soppresso l'articolo 131 della Costituzione.

Queste nostre considerazioni furono accolte con calma, se non che ad un certo momento la calma è finita e si è dovuto deplorare un episodio pugilistico. Comunque, era forse fatale che avvenisse questo pugilato, perché abbiamo aperto i lavori della Costituente con un pugilato, ed era logico che li chiudessimo con un pugilato. (Commenti).

Ma quello che mi preme mettere in evidenza, la cosa per la quale ho chiesto di parlare sul processo verbale, è la faccenda dello scrutinio segreto, che noi abbiamo chiesto ieri e sulla quale richiesta si è fatta una speculazione, per lo meno ingiusta.

Noi abbiamo chiesto lo scrutinio segreto ed abbiamo insistito su di esso, prima di tutto perché il regolamento della Camera ci dà facoltà di chiedere lo scrutinio segreto e poi perché, con lo scrutinio segreto, il voto è molte volte la più esatta espressione della coscienza dell'Assemblea e quindi si può anche chiedere lo scrutinio segreto per avere la temperatura dell'Assemblea in un determinato momento.

E v'è ancora un fatto: siccome abitualmente nei banchi di sinistra si abbina la qualifica di monarchico a quella di fascista, è chiaro che qualcuno potrebbe rimanere anche indeciso di fronte alla eventualità quasi certa di una accusa diventata ormai metodica, di una accusa che certamente viene come reazione ad una qualunque di queste manifestazioni. E, ad ogni modo, mi sono stupito che si sia chiesto il ritiro della richiesta riguardante lo scrutinio segreto, facendo financo appello alla lealtà dei votanti. Qui non si tratta di lealtà.

Presidente Terracini. Onorevole Rodi, la prego, noi siamo in sede di processo verbale. Sul processo verbale, o si rettifica o si chiarisce; io suppongo che ella intenda chiarire. Ma chiarisca qualche punto preciso, la prego.

Rodi. Sto appunto chiarendo, onorevole Presidente, i motivi della nostra richiesta di procedere a scrutinio segreto e dell'insistenza con cui noi abbiamo tenuto ferma tale richiesta.

Presidente Terracini. Sta bene, ma resti almeno a questo argomento, onorevole Rodi: ella ha già fatto un lungo preambolo non precisamente aderente al tema.

Rodi. Io desidero appunto lamentarmi di questo. Si sapeva, del resto, benissimo quale sarebbe stato il nostro voto. Mi lamento di questo appello alla lealtà, specialmente poi ove si consideri che noi sappiamo benissimo come si sono condotti i lavori di questa nostra Costituente, quante volte cioè sia stato richiesto lo scrutinio segreto, quante volte ci si sia adattati a dei compromessi, ad accordi forse non del tutto felici; e tutto questo per condurre in porto la nostra nave.

Nessun appello alla lealtà dunque. E poiché mi trovo a parlare agli amici della estrema sinistra, sono io che rivolgo ora un appello: che essi siano cioè nei nostri confronti almeno un po' più calmi e un po' più riguardosi.

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti