[Il 6 dicembre 1947 l'Assemblea Costituente prosegue l'esame delle disposizioni finali e transitorie. — Presidenza del Vicepresidente Targetti.
Inizialmente il testo in discussione è stato proposto come aggiuntivo alla disposizione V del progetto di Costituzione.]
Presidente Targetti. [...] È stato presentato il seguente emendamento:
«Inserire il seguente comma tra il primo ed il secondo:
«Il Molise e gli Abruzzi eleggeranno i senatori al primo Parlamento della Repubblica come se fossero due distinte Regioni, fermo restando il numero complessivo dei senatori, che loro spetta come Regione unica.
«Il Molise, poi, eleggerà i deputati in numero di cinque come circoscrizione elettorale a sé stante.
«Colitto, Morelli Renato, Ciampitti, Bencivenga, Selvaggi, Marinaro, Proia, Miccolis, Conti, Lagravinese Pasquale, Penna Ottavia, Monterisi, Porzio, De Falco, Lucifero, Puoti, Lussu, Condorelli, Perrone Capano, Bonino, Abozzi, Giua, Corsini, Bordon, Ghidini, Pera, Cevolotto, Caroleo, Dozza, Bellavista, Rodi, Benedettini, Covelli, Tumminelli, Patricolo, Sansone, Fiorentino, Mancini, Sereni, Stampacchia, Di Fausto, De Vita, Zuccarini, Fuschini, Corbino, Ayroldi Carissimo, Scoca, Guerrieri Emanuele, Lettieri, Braschi, Capua, Rodinò Mario, Venditti, Perugi, Restagno, Mastrojanni, Bastianetto, Rognoni, De Martino, Fresa, Russo Perez, Cappi, Delli Castelli Filomena, Giannini, Castiglia, Marina, Mazza, Federici Maria, Quintieri Quinto, Patrissi, Damiani, Mortati, Maffioli, Giacchero, La Gravinese Nicola».
L'onorevole Colitto ha facoltà di svolgerlo.
Colitto. Onorevoli colleghi, il mio emendamento affida la sua difesa ad un argomento, che a me sembra di luminosa evidenza.
L'articolo 55 della Costituzione, tempo fa approvato, stabilisce che il Senato è eletto a base regionale. Essendo stato, quindi, il Molise unito agli Abruzzi, secondo l'articolo 123, contenente l'elenco delle Regioni, nelle quali la Nazione, con deliberazione di questa Assemblea, è stata divisa, il Molise dovrebbe procedere alla elezione dei senatori insieme con gli Abruzzi. Se, poi, dovessero essere mantenute ferme le circoscrizioni elettorali del 2 giugno 1946, il Molise dovrebbe eleggere i suoi deputati insieme con la nobilissima provincia di Benevento. E così per l'elezione dei senatori vi sarebbe un corpo elettorale e per quella dei deputati ve ne sarebbe altro.
È assurdo, ora, pensare che possano corpi elettorali separati e distinti, come innanzi indicati, procedere alla elezione di rappresentanti della stessa Regione.
Per ovviare a questa strana, assurda, inverosimile situazione, ho proposto l'emendamento aggiuntivo, del quale sto parlando. Con esso propongo che l'Assemblea dichiari che, per la prima elezione del Senato, il Molise ha il diritto di procedere alla elezione dei senatori come Regione a sé stante e per la elezione dei deputati pure come circoscrizione elettorale a sé stante.
Naturalmente i senatori da eleggere saranno tanti quanti al Molise spettano in base alla sua popolazione; e così i deputati saranno cinque, quanti appunto ugualmente spettano al Molise in base alla sua popolazione.
Viva, vivissima è la mia fiducia che l'emendamento da me proposto sia accolto.
Oltre alla mia firma, esso porta le firme di altri settantacinque colleghi di ogni settore della Camera ed è presso che identico all'emendamento proposto dall'amico onorevole Camposarcuno, che porta la firma sua e quella di altri 106 colleghi, pure di ogni settore della Camera.
Forse non a caso, il destino ha voluto che questa norma si discutesse con le ultime disposizioni della Costituzione.
Essa quasi si protende nel futuro e sembra a me che costituisca come un ponte di passaggio, destinato a collegare l'articolo 123 della Costituzione con la legge futura, che sicuramente consacrerà il Molise come Regione a sé stante fra le Regioni d'Italia.
Presidente Targetti. È stato inoltre presentato il seguente emendamento aggiuntivo:
«Aggiungere il seguente comma:
«Per la prima elezione del Senato, il Molise, per le sue particolari condizioni, sarà considerato come Regione a sé stante, con il numero di senatori che al Molise stesso competono esclusivamente in base alla sua popolazione.
«Camposarcuno, Fuschini, Martino Gaetano, Gabrieli, Spataro, Volpe, Bettiol, Tozzi Condivi, Notarianni, Gronchi, Codacci Pisanelli, Aldisio, Bianchini Laura, Chatrian, Restagno, Ferreri, Ambrosini, Guerrieri Filippo, Mattarella, Castelli Avolio, Belotti, Alberti, Terranova, Guerrieri Emanuele, Guidi Cingolani Angela Maria, Bernamonti, Scoca, Sampietro, De Unterrichter Jervolino Maria, Gui, Numeroso, Del Curto, Vicentini, Bellato, Valmarana, Chieffi, Uberti, Saggin, Galati, Cappi, Recca, Castelli Edgardo, Bubbio, Baracco, Firrao, Monterisi, Trimarchi, Gotelli Angela, Damiani, Fantoni, Carratelli, Titomanlio Vittoria, Bertone, Meda, Nicotra Maria, Bertola, Salvatore, Fabriani, Giacchero, De Palma, Lazzati, Quintieri Adolfo, Ponti, Scalfaro, Delli Castelli Filomena, Conci Elisabetta, Micheli, Colombo, Bacciconi, Tambroni Armaroli, Pecorari, Orlando Camillo, Malvestiti, Cimenti, Caiati, Ferrarese, De Maria, Balduzzi, Cotellessa, Zaccagnini, La Pira, Dossetti, Jervolino, Cremaschi Carlo, Monticelli, Siles, Stella, Turco, Montini, Merlin Umberto, De Martino, Giordani, Rodinò Ugo, Raimondi, Franceschini, Lizier, Biagioni, Ferrario Celestino, Tosato, Arcangeli, Carboni Enrico, Salizzoni, Farini Carlo, Schiratti, Tosi, Puoti».
L'onorevole Camposarcuno ha facoltà di svolgerlo.
Camposarcuno. Onorevoli colleghi, farò brevissime osservazioni in merito al comma aggiuntivo alla quinta norma finale e transitoria, da me proposto con l'adesione di moltissimi colleghi. Mi auguro che esso trovi il consenso e l'approvazione dell'Assemblea.
Come gli onorevoli colleghi sanno, in occasione della discussione del problema regionale, la seconda Sottocommissione per la Costituzione aveva compreso il Molise fra le nuove Regioni.
Ricordo, per amore di verità, che la Commissione dei Settantacinque, in seduta plenaria, sospese al riguardo ogni decisione, in attesa che fossero raccolti i necessari elementi di giudizio, mediante l'inchiesta allora in corso presso gli organi locali delle Regioni di nuova istituzione.
L'inchiesta ebbe per la mia terra il risultato più lusinghiero. Il Molise, infatti, fu l'unica Regione che, alla unanimità, chiese non il riconoscimento del suo carattere regionale, che ha da secoli, ma di essere staccata dagli Abruzzi, quale Regione autonoma.
Avendo il Comitato di coordinamento sottoposto all'esame ed all'approvazione dell'Assemblea Costituente le sole Regioni storiche e tradizionali, ed avendo l'Assemblea deciso di non affrontare, in questo momento, il problema delle nuove Regioni, non è stata possibile la discussione del problema molisano, così come sarebbe stato desiderabile.
Quando, nella seduta notturna del 29 ottobre scorso, fu discusso l'emendamento proposto dall'onorevole Targetti, che precludeva la discussione sulle nuove Regioni, l'Assemblea dimostrò piena comprensione delle esigenze vitali del Molise; ma, essendo venuto in discussione anche il problema di altre nuove Regioni, giunse alla conclusione che tutto il problema andava rinviato all'esame della prossima Assemblea legislativa.
Ora, che cosa è avvenuto in seguito a tale decisione?
È avvenuto che il Molise, Regione unita solo ufficialmente e statisticamente agli Abruzzi, agli inizi del nostro Risorgimento, per incomprensione e ignoranza delle classi dirigenti del tempo, è rimasto nella mortificante situazione, ove tuttora trovasi, che ha sempre denunziato come illogica, inspiegabile, dannosa ai suoi interessi ed alle sue più elementari necessità.
In occasione della discussione dell'emendamento Targetti già ricordato, si fece il tentativo di separare la questione regionale molisana da quella di tutte le altre nuove Regioni, riconoscendosene così la importanza e il carattere eccezionale.
Ma il nobile tentativo non ebbe fortuna perché, essendosi allo scorcio dei lavori parlamentari, l'Assemblea Costituente non ritenne opportuno di affrontare la discussione generale sulle nuove Regioni o di discutere soltanto la questione molisana, escludendosi le altre.
Intanto si è deciso, da parte dell'Assemblea, che le elezioni dei senatori avvengano su base regionale. Il Molise verrebbe pertanto a trovarsi in questa stranissima ed inconcepibile situazione, di dovere, cioè, eleggere i senatori con gli Abruzzi ed i deputati con la provincia di Benevento.
Ora questo è un assurdo che l'Assemblea Costituente non può consentire.
Questo mio rilievo assai grave è stato riconosciuto esatto e fondato dai deputati abruzzesi, i quali, con centinaia di altri colleghi, hanno firmato il mio comma aggiuntivo.
La parte avversa, cioè la deputazione politica abruzzese, che non solo non contesta né contrasta la mia richiesta, ma la riconosce esplicitamente giusta e fondata.
Il Molise, adunque, non può essere unito agli Abruzzi per la elezione dei senatori. Le ragioni sono molte e tutte assai serie. Ricordo quelle già segnalate alla seconda Sottocommissione per la Costituzione, ed illustrate da me e da vari colleghi in diverse circostanze e in pubbliche discussioni all'Assemblea. La formazione anche di un solo collegio comune agli Abruzzi ed al Molise è praticamente impossibile, date le enormi difficoltà di ogni natura che si presenterebbero.
Si intendono, così, agevolmente le ragioni di questo mio intervento.
Perché ho proposto che soltanto per la prima elezione il Molise possa eleggere, come Regione a sé stante, i senatori ai quali ha diritto per la sua popolazione? Perché ho la certezza, specialmente dopo l'approvazione dell'articolo aggiuntivo dell'onorevole Mortati, che nei sei anni che decorreranno dalla prima elezione del Senato alla seconda, il Molise sarà finalmente riconosciuto come Regione autonoma e quindi procederà, come tale, all'elezione dei senatori in conformità di legge.
Io denunziai, lo ripeto, nella seduta del 29 ottobre, la situazione dolorosa nella quale si sarebbe trovato il Molise in caso del suo mancato o ritardato riconoscimento regionale, di essere costretto, cioè, a fare l'elezione dei senatori in una circoscrizione elettorale e quella dei deputati in circoscrizione elettorale diversa. Situazione mortificante, lo ripeto sino alla noia, inconcepibile, che non ha alcuna logica spiegazione e che va corretta nei limiti del possibile.
Questo io vi domando, onorevoli colleghi.
Avanti alla Commissione per l'esame delle leggi elettorali, della quale ho l'onore di far parte, io ho sollevato la stessa questione ed ho fatto le stesse richieste per la elezione dei deputati.
Richieste così oneste e così giuste che hanno trovato adesione anche da parte dell'onorevole Bosco Lucarelli, deputato di Benevento. Io ho fatto, avanti la Commissione, la seguente testuale istanza: «Si fa espressa richiesta che le circoscrizioni dei collegi elettorali siano stabilite con un minimo di cinque deputati.
«In via subordinata si chiede che il Molise — per le sue peculiari e particolari condizioni, sia considerato come circoscrizione autonoma per la elezione dei deputati».
La Commissione, all'unanimità, ha accolto questa mia seconda richiesta ed ha deciso di proporre all'Assemblea che il Molise sia considerato quale circoscrizione elettorale autonoma, separandolo dalla provincia di Benevento.
Chiedo che l'Assemblea prenda le stesse decisioni, nei confronti degli Abruzzi per la elezione dei senatori, perché sarebbe assurdo che ci fossero per il Molise due circoscrizioni diverse, una per la elezione dei deputati ed un'altra per la elezione dei senatori.
Che cosa avverrà, accogliendosi la mia proposta?
Il corpo elettorale non sarà disorientato e saprà che non deve votare per la elezione dei senatori con gli Abruzzi e per quella dei deputati con Benevento; ma deve eleggere, da solo, quei deputati e quei senatori che spettano al Molise stesso.
In tal modo si compirà un atto di giustizia verso il Molise, questa terra modesta e fiera, che, mi piace ricordarlo ancora, non conosce disertori in guerra e rivoltosi in pace; questa terra laboriosa e tenace, fedele al focolare ed all'altare, madre di uomini insigni che hanno onorato l'Italia, questo Molise che attende con fede immensa e profonda il giorno in cui potrà essere annoverato con dignità tra le nuove Regioni della nostra Patria.
Io sono certo, onorevoli colleghi, che con il vostro voto verrete incontro a questa profonda e viva necessità della mia terra natale. (Applausi).
Presidente Targetti. L'onorevole Tosato ha facoltà di esprimere il parere della Commissione.
Tosato. La Commissione non ha nessuna osservazione da fare in merito agli emendamenti proposti dagli onorevoli Colitto, Camposarcuno ed altri. La Commissione osserva soltanto, da un punto di vista formale che riesce piuttosto difficile giustificare una disposizione di questo genere in sede costituzionale, sia pure in sede di disposizioni transitorie finali. Sembra alla Commissione che questa sia materia propria di leggi elettorali: però, la Commissione non si pronuncia nel merito. Se quindi l'Assemblea ritiene di stralciare da questa proposta l'emendamento e farne oggetto di un ordine del giorno, il quale sarà tenuto presente in sede di legge elettorale, la Commissione ritiene che questa sia la via più opportuna.
Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Chiedo di parlare.
Presidente Targetti. Ne ha facoltà.
Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Come ha detto l'onorevole Tosato, non si tratta di disposizione d'ordine costituzionale. Il comitato si rimette all'Assemblea perché veda se non sia il caso di farne un voto od un ordine del giorno.
Morelli Renato. Chiedo di parlare.
Presidente Targetti. Ne ha facoltà.
Morelli Renato. Vorrei sentire su questa proposta il parere dei presentatori degli emendamenti: poi parlerei brevissimamente per dichiarazione di voto.
Presidente Targetti. L'onorevole Colitto ha facoltà di parlare.
Colitto. Per la verità io guardo alla sostanza e non alla forma. Non troverei, quindi, difficoltà ad accogliere il suggerimento della Commissione di tramutare la norma transitoria da me proposta in ordine del giorno, da votarsi da parte dell'Assemblea e da tenersi, poi, presente in sede di discussione della legge elettorale.
Presidente Targetti. Ha facoltà di parlare l'onorevole Fuschini, secondo firmatario dell'emendamento Camposarcuno.
Fuschini. La proposta dell'onorevole Colitto, specialmente per quel che si riferisce alla elezione dei deputati, è veramente materia della legge elettorale, perché nella Costituzione non vi è nessuna disposizione che disponga o imponga degli obblighi per la formazione delle circoscrizioni elettorali. Per il Senato, invece, la Costituzione ha stabilito una norma tassativa, dalla quale non si può derogare, se non con una disposizione di carattere transitorio. Infatti, l'articolo 55 della Costituzione stabilisce che il Senato della Repubblica è eletto a base regionale.
Ora, non possiamo venire meno a questa disposizione di carattere generale, se non con una disposizione di carattere transitorio. Fino a tanto che le Regioni non saranno costituite, non si potrà parlare di una possibilità per il Molise di avere una circoscrizione per l'elezione dei senatori, senza cadere in contraddizione con la norma stabilita dall'articolo 55. Cioè: il Molise dovrebbe nominare i Senatori per la Regione dell'Abruzzo e del Molise. Ora, per rendere possibile la elezione dei senatori separando Abruzzo e Molise, è necessaria una disposizione di carattere transitorio, perché la legge elettorale sul Senato non potrà derogare al principio generale.
Quindi, si può rinunziare alla parte dell'emendamento Colitto che si riferisce alla Camera dei deputati, ma non a quella che si riferisce al Senato.
Presidente Targetti. Dunque, secondo l'onorevole Fuschini sarebbe necessario mantenere l'emendamento, perché l'ordine del giorno non servirebbe allo scopo.
L'onorevole Tosato ha facoltà di rispondere a nome della Commissione.
Tosato. La Commissione, ripeto, non ha da fare osservazione in merito alla proposta.
Per quanto riguarda il rilievo fatto dall'onorevole Fuschini, la Commissione risponde questo: vero è che vi è una disposizione costituzionale, già sancita, secondo la quale le elezioni per il Senato si devono fare su base regionale. Ma questo principio ha un contenuto negativo ed esclusivo piuttosto che positivo: che le elezioni del Senato devono avere una base regionale significa che non vi devono essere per queste elezioni elementi di una Regione che concorrano ad eleggere i senatori di altre Regioni; ma nulla vieta che all'interno di una Regione si possano fare circoscrizioni distinte.
Fuschini. Non è esatto questo. Il calcolo elettorale si deve fare sul complesso della Regione, non sulle parti.
Colitto. Chiedo di parlare.
Presidente Targetti. Ne ha facoltà.
Colitto. Poiché l'onorevole Fuschini ha sollevato dubbi e fatto rilievi, prego l'Assemblea di votare la norma. Se vi sono dubbi, è opportuno che intervenga una norma ad eliminarli.
Naturalmente insisto sulla prima parte del mio emendamento e non mi oppongo a che ogni discussione sulla seconda sia rinviata alla legge elettorale.
Camposarcuno. Chiedo di parlare.
Presidente Targetti. Ne ha facoltà.
Camposarcuno. La Commissione per l'esame delle leggi elettorali, esaminando il disegno di legge per la elezione della Camera dei deputati, è già stata investita della questione ed ha preso una decisione, che sottoporrà all'Assemblea.
Morelli Renato. Chiedo di fare una brevissima dichiarazione di voto.
Presidente Targetti. Ne ha facoltà.
Morelli Renato. Voterò a favore di questo emendamento, perché l'Assemblea ha commesso un peccato contro la logica, che oggi sconta sentendo parlare più volte della questione molisana.
L'ordine del giorno Targetti stabiliva infatti che si dovessero costituire in Regioni le «regioni storico-tradizionali», e questa era la premessa maggiore del sillogismo; veniva poi la premessa minore, consacrata dall'Assemblea sulla elencazione delle Regioni, secondo il nuovo ordinamento dello Stato, elencazione che comprende «Abruzzi e Molise» e riconosce in tal modo la esistenza storica e tradizionale di ambedue le regioni, la loro autonomia di fatto. Vi era una conseguenza da trarre logicamente e non è stata tratta: occorre trarla oggi ai fini della elezione dei senatori.
Presidente Targetti. Onorevole Camposarcuno, consente che si metta in votazione l'emendamento dell'onorevole Colitto?
Camposarcuno. Ho già dichiarato all'Assemblea che non ho difficoltà a consentire che dei nostri due emendamento se ne faccia uno solo. La Commissione per la Costituzione prenda in esame il mio emendamento e quello del collega Colitto e ne rediga uno come meglio può e crede, purché la sostanza sia quella: eliminando, materialmente, come già è stato detto, la seconda parte dell'emendamento dell'onorevole Colitto che riguarda un argomento di natura non costituzionale.
Presidente Targetti. Ella mi insegna, onorevole Camposarcuno, che la Presidenza non ha il potere di modificare, fondere o correggere emendamenti. Bisognerebbe che i due presentatori si mettessero d'accordo. Mi permetto di fare osservare che è un caso in cui c'è assoluta identità nella sostanza, in quanto mentre l'onorevole Colitto dice che «si deve separare il Molise dagli Abruzzi nella elezione» l'onorevole Camposarcuno afferma che «il Molise deve procedere per conto suo».
Camposarcuno. Onorevole Presidente, ho richiesto che la eventuale fusione dei due emendamenti sia fatta della Commissione e non dalla Presidenza.
Presidente Targetti. Poiché l'onorevole Colitto è stato il primo presentatore, credo che il collega Camposarcuno non abbia nulla in contrario a che si metta in votazione l'emendamento Colitto.
Morelli Renato. Ad evitare perdita di tempo chiedo che si voti sulla sola prima parte dell'ordine del giorno Colitto.
Presidente Targetti. Evidentemente, poiché non si può votare sulla seconda parte che è stata ritirata. Mi sembra che l'onorevole Camposarcuno non debba avere nulla in contrario se all'ordine del giorno dell'onorevole Colitto si aggiunge il suo nome, in modo che si possa mettere in votazione l'emendamento Colitto-Camposarcuno.
Fuschini. Chiedo di parlare.
Presidente Targetti. Ne ha facoltà.
Fuschini. Desidero fare una dichiarazione di carattere preliminare in considerazione della situazione tecnica.
L'emendamento dell'onorevole Colitto si presta a delle confusioni in sede di applicazione, perché esso dice nell'ultima frase: «debbono essere considerate come due regioni distinte, fermo restando il numero complessivo dei senatori che loro spetta come regione unica». Cosa accade, se si applica questo emendamento? Che si farebbe il coacervo delle popolazioni fra Abruzzo e Molise, mentre l'onorevole Camposarcuno propone che questo coacervo di popolazioni non si verifichi, ma si tengano le popolazioni distinte, fermi restando per il Molise i senatori che spettano al Molise in rapporto alla sua popolazione ed altrettanto facendo per gli Abruzzi. Pertanto gli Abruzzi avranno il loro numero di senatori in rapporto alla loro popolazione ed altrettanto avverrà per il Molise.
Se si procede alla somma delle popolazioni, può verificarsi questo inconveniente tecnico: che vi sia un senatore in più, che non si sa a chi attribuire. Ecco perché è necessario tener ben ferma questa considerazione, per cui è indispensabile che sia chiarito che i senatori sono attribuiti al Molise in rapporto alla sua popolazione, non al complesso della popolazione degli Abruzzi e Molise. Ecco perché, per conto mio, insisto che l'emendamento abbia la formulazione che è stata proposta dall'amico Camposarcuno.
Presidente Targetti. Onorevole Colitto, ella è d'accordo nel porre la sua firma all'emendamento Camposarcuno?
Colitto. Avendo io detto nel mio emendamento che devono essere gli Abruzzi ed il Molise considerati come Regioni distinte, mi pare evidente, specie dopo quello che ho detto innanzi illustrandolo, non abbiano ragione di essere i rilievi dell'onorevole Fuschini. Si faccia, ad ogni modo, quello che si vuole dal Presidente.
Presidente Targetti. Pongo in votazione la seguente formulazione che porta la firma degli onorevoli Camposarcuno e Colitto:
«Per la prima elezione del Senato, il Molise, per le sue particolari condizioni, sarà considerato come Regione a sé stante, con il numero di senatori che al Molise stesso competono esclusivamente in base alla sua popolazione».
(È approvata).
A cura di Fabrizio Calzaretti