[Il 29 novembre 1947, nella seduta antimeridiana, l'Assemblea Costituente prosegue l'esame degli emendamenti agli articoli del Titolo VI della Parte seconda del progetto di Costituzione: «Garanzie costituzionali». — Presidenza del Vicepresidente Conti.

Vengono qui riportate solo le parti relative al tema in esame, mentre si rimanda al commento all'articolo 135 per il testo completo della discussione.]

Targetti. [...] Io dico, così per incidenza, che se non ho messo la mia firma all'ordine del giorno presentato dall'onorevole Mastino e da altri colleghi, è stato perché quell'ordine del giorno limitava i voti dell'Assemblea alla questione del trattamento economico dei magistrati. (Interruzione del deputato Mastino Pietro).

Veda, onorevole Mastino, forse qui sono ben pochi i colleghi che possano aver dato, anche nel passato, prove più chiare di quelle che posso aver dato io del convincimento che la Magistratura è stata sempre trattata, non soltanto nel periodo fascista, ma anche nel periodo antifascista, da tutti i Governi che si sono succeduti in Italia, ed anche dal lato economico, in modo che c'è da meravigliarsi che abbia dato, nel suo complesso, quello che ha dato, e non molto di meno, ed abbia presentato soltanto le manchevolezze che le si possono rimproverare.

L'onestà del magistrato è stata messa a prove così dure, da richiedere la virtù non dell'uomo comune, ma dell'asceta. E la grande maggioranza dei magistrati queste virtù le ha avute.

Bisogna riconoscerlo, anche se si è costretti a deplorare ogni giorno di più l'atteggiamento, il comportamento di molti magistrati, specialmente dei gradi superiori, nelle cause di carattere politico. Ma se deve essere approvato da tutti il voto che la nuova Camera assicuri al magistrato il trattamento economico che gli è dovuto, occorre anche che tutto quanto concerne l'amministrazione della giustizia, dalla condizione dei cancellieri a quella degli ufficiali giudiziari e degli uscieri; dai locali all'arredamento degli uffici, e via dicendo; tutto deve essere oggetto di solleciti provvedimenti da parte dello Stato se veramente si vuole assicurare al Paese una giustizia degna della sua nuova vita. (Applausi).

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti