[Nella seduta del 21 settembre 1946 della prima Sottocommissione della Commissione per la Costituzione...]

Moro domanda che sia ripreso in esame l'articolo 8 che è stato approvato con tanta rapidità nella seduta precedente.

Dossetti, pur non chiedendo che si riapra la discussione sopra un articolo che è già stato approvato, fa osservare che la struttura, almeno formale, dell'articolo 8 è discutibile, specialmente riferendosi alla ultima espressione, dove si dice che «la divulgazione di notizie conosciute per questi tramiti è vietata».

Domanda quali sono questi «tramiti».

Il Presidente Tupini dichiara che la questione sollevata dall'onorevole Moro è di carattere generale e, poiché l'articolo è stato già discusso, votato e approvato, non si può ritornarvi sopra.

È principio di carattere generale che l'eccezione deve essere giustificata da fondati motivi per poter consentire di riaprire una discussione già esaurita.

All'onorevole Dossetti spiega che i «tramiti» sono le limitazioni ed istituzioni di censure. L'ultimo capoverso dell'articolo 8 deve essere riferito al capoverso precedente.

Dossetti dichiara di ritenere che nell'articolo 8, più che una volontà, sia espressa una velleità.

Caristia dichiara di opporsi alla ripresa in esame del contenuto dell'articolo 8 su cui si era raggiunta l'unanimità.

Mancini si associa, osservando che i commissari i quali erano assenti non hanno diritto di fare osservazioni su quello che è stato già votato. Queste osservazioni potranno riservarle in sede di Commissione plenaria.

Dossetti dichiara di essere d'accordo con l'onorevole Mancini e di non voler per nulla intaccare il principio che giustamente difende.

Il Presidente Tupini rileva che tutti sono d'accordo sul principio generale che è già stato discusso e approvato. Ciò non toglie che ogni singolo commissario dopo aver fatto un esame più approfondito, possa proporre una più esatta formulazione all'Assemblea plenaria o all'Ufficio di Presidenza, sempre che si tratti di un perfezionamento di forma.

Cevolotto osserva che, in sede di coordinamento degli articoli approvati, saranno sempre possibili eventuali perfezionamenti di forma.

Il Presidente Tupini dichiara che si potrà sempre proporre una formula nuova sia in sede di Commissione centrale che in sede di Assemblea plenaria. L'importante è tener fermo il sistema che, una volta approvato l'articolo, non si debba tornarvi sopra.

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti