[Il 7 maggio 1947, nella seduta pomeridiana, l'Assemblea Costituente prosegue la discussione generale del Titolo terzo della Parte prima del progetto di Costituzione: «Rapporti economici».

Vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda alle appendici per il testo completo della discussione.]

Della Seta. [...] Ho finito. Mi si permetta, a conclusione, un piccolo rilievo. Si dice, all'articolo 41, che la legge intende anche promuovere la elevazione professionale dei lavoratori. Giusta esigenza cui già accennai quando parlai del problema della scuola. Ma questa esigenza non si limita alla elevazione professionale; essa, non meno imperiosa, anzi fondamentale, è anche un'esigenza, attraverso una sana educazione, di elevazione morale. Occorrono scuole, scuole per il popolo, che si prefiggano questa alta funzione educatrice. Da una maggiore educazione morale, che non può non portare ad un senso più raffinato del giusto e dell'onesto, l'operaio non solo trarrà una maggiore consapevolezza ed una disciplina maggiore nella stessa causa per cui, a proprio vantaggio, combatte; non solo si spoglierà, gradualmente, di ogni egoismo di classe e apprenderà, senza odio, quale sia il significato vero delle parole borghese e antiborghese; ma sarà portato soprattutto, a sentire ed a comprendere che la soluzione, conforme a giustizia, del problema sociale non è fine a se stessa; che la vera emancipazione dei lavoratori si avrà quando, assicurate dignitose condizioni economiche di esistenza, anche il lavoratore potrà vivere la vera vita, quella vita che non può essere il privilegio di pochi eletti, quella vita per cui l'uomo è veramente uomo, quella vita onde l'uomo conforta e innalza se stesso alla luce nobilitante dello spirito. (Applausi).

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti