[Il 17 ottobre 1947 l'Assemblea Costituente prosegue l'esame degli emendamenti agli articoli del Titolo primo della Parte seconda del progetto di Costituzione: «Il Parlamento».]

Presidente Terracini. [...] Onorevoli colleghi, avremmo così concluso l'esame del Titolo dedicato al potere legislativo, se non ci fossimo lasciati alle spalle un problema di una certa importanza, quello relativo all'Assemblea Nazionale. Come tutti noi ricordiamo, a mano a mano che nel corso della discussione abbiamo incontrato un richiamo concernente l'Assemblea Nazionale, l'abbiamo accantonato, perché occorre per prima cosa risolvere la questione di principio.

Da alcuni colleghi è stata prospettata l'opportunità di non tenere sedute domani. In questo caso vorrei pregare i presenti di non chiedere che venga tolta immediatamente la presente seduta, perché sarebbe molto opportuno che con la prossima settimana potessimo passare senz'altro ad affrontare il Titolo II, relativo al Capo dello Stato.

Russo Perez. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Russo Perez. Io chiedo che domani si faccia seduta. Non vedo le ragioni per cui non si debba fare, data la brevità di tempo a nostra disposizione.

Laconi. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Laconi. Io vorrei pregare l'Assemblea non di tenere o no seduta domani, ma di un'altra cosa: che non si discuta domani la questione dell'Assemblea Nazionale.

E dirò subito le ragioni. L'Assemblea ha già sospeso l'articolo 67 nel quale è detto che la funzione legislativa è collettivamente esercitata dalle due Camere. Le diverse formulazioni che si possono proporre di questo articolo, alcune delle quali sono state presentate e altre no, si connettono in modo stretto col potere dell'Assemblea Nazionale. L'unità del potere legislativo si può raggiungere attraverso norme diverse, sia introducendo, come da qualcuno è stato proposto, come compositore il Capo dello Stato, sia invece ricorrendo ad una istanza superiore che comprenda entrambe le Camere, sia in altri modi. Insomma, vi sono tali connessioni fra il problema dell'esercizio collettivo del potere legislativo da parte delle Camere, con o senza l'intervento del Capo dello Stato, e quello dell'Assemblea Nazionale, che potrebbe essere l'organo unitario delle Camere, da far considerare inopportuno che essi non siano discussi e deliberati separatamente. E sta di fatto che per quanto riguarda l'articolo 67 ne è stata rinviata la discussione a dopo che sarà decisa la questione delle funzioni del Capo dello Stato. Io penso che potrebbe anche farsi prima. Cioè potremmo esaminare subito la questione. Penso però che, prima che sia esaminato, il Comitato di redazione dovrebbe rivedere il problema, in connessione col Titolo sul Capo dello Stato.

Non faccio obiezioni a che domani sia tenuta seduta, ma pregherei il Presidente di volere eventualmente stabilire altra materia all'ordine del giorno, in modo che sui problemi dell'esercizio del potere legislativo e dell'Assemblea Nazionale vi sia un minimo di respiro e che siano possibili preventive consultazioni.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Naturalmente, io non mi oppongo affatto alla proposta di tenere seduta anche domani. Debbo però ricordare che noi abbiamo a suo tempo rinviato il tema dell'Assemblea Nazionale a quando si sarebbero esaminate, a mano a mano che si presentavano nel progetto, tutte le questioni delle sue funzioni. La maggior contesa è sorta e si svolgerà soprattutto per un problema concreto, quello della fiducia o sfiducia che si deve esprimere al Governo attraverso l'Assemblea Nazionale o le Camere distinte.

Aggiungo che il Comitato di redazione non ha ancora potuto deliberare il tema perché non ne ha avuto materialmente il tempo. Oggi abbiamo dovuto riunirci alle 8, alle 9, alle 10, in varie Sottocommissioni, fra cui quella per gli statuti regionali, e poi in Commissione plenaria dei Settantacinque; ed alle 11 in Assemblea Costituente. Non possiamo, come Giosuè, arrestare il sole; o lavorare contemporaneamente in più riunioni.

Sono a disposizione dell'Assemblea. Vuol dire che, se non potrò formalmente convocare il Comitato di redazione, sentirò qui nell'Aula colleghi di varie parti, e mi assumerò la responsabilità di interpretare il pensiero del Comitato.

Presidente Terracini. Onorevoli colleghi, devo far notare che, oltre quella costituzionale, non c'è altra materia da porre all'ordine del giorno della seduta di domani.

Laconi. Potrebbe essere dedicata alle interrogazioni.

Presidente Terracini. No. Non prendiamo le interrogazioni come un rimedio per tutti i mali. Si è stabilito di dedicare al loro svolgimento i lunedì in modo che i membri del Governo e i presentatori possano regolarsi tenendo presente questo nostro uso.

Il lavoro del Comitato di redazione non esonera l'Assemblea dalla discussione intorno alle questioni di principio come quella della istituzione o meno dell'Assemblea Nazionale. A me pare pertanto che si possa mettere all'ordine del giorno di domani ancora il seguito della discussione sul progetto di Costituzione della Repubblica italiana, riprendendo dal secondo comma dell'articolo 52: «Le Camere si riuniscono in Assemblea Nazionale, nei casi preveduti dalla Costituzione». Questo comma pone appunto la questione di principio ed appunto perciò ne fu rinviata la discussione. Risolta con una votazione tale questione, il Comitato di redazione potrà proporre i conseguenti adattamenti, sui quali, nella prima seduta della prossima settimana, si pronuncerà l'Assemblea.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Vorrei avvisare che, poiché la discussione di questo tema avverrà domani alle ore 11 davanti alla Assemblea, convocherò prima il Comitato di redazione, rinviando la riunione della Commissione dei Settantacinque, che era già stata convocata.

Laconi. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Laconi. Mi duole che non ci si sia compresi. È proprio la questione di principio, è proprio l'esistenza o meno dell'Assemblea Nazionale che non è possibile discutere in Assemblea se non si sarà risolto prima l'altra di cui all'articolo 67.

Tonello. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Tonello. Io insisterei perché fosse accettata la proposta del nostro Presidente, cioè di tenere seduta anche domani, perché, intendiamoci, noi qui regoliamo il nostro lavoro a seconda delle necessità, ma dobbiamo dare anche al Paese la sensazione che il nostro lavoro è continuo e che non lo interrompiamo inutilmente: altrimenti si corre il rischio di giungere a fine dicembre senza aver approvato tutta la Costituzione.

Nitti. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Nitti. Io non ho compreso la discussione attuale: che cosa ha a che fare l'Assemblea Nazionale con i poteri del Capo dello Stato? Niente! Non c'è nessuna connessione. Noi possiamo ammettere o non ammettere che ci sia l'Assemblea Nazionale, ma questo non riguarda affatto i poteri del Capo dello Stato.

Una voce. E per l'elezione del Capo dello Stato?

Nitti. Ma non è necessario creare apposta l'Assemblea Nazionale; basta dire che la fanno le Camere unite. Che esista o no questo simulacro che si vuol chiamare l'Assemblea Nazionale, che non esiste in nessun Paese della terra e che altro non è che una superstruttura assurda; che esista o non esista, ciò non riguarda la elezione del Capo dello Stato. Anche in regime monarchico per il giuramento all'inizio della legislatura si riunivano le due Camere. Ora Camera e Senato possono riunirsi per eleggere il Presidente della Repubblica, ma non c'è necessità, per ciò solo, di dar vita a quella supercamera, a quella invenzione, a quella assurdità stupefacente, a quella fantasia inutile che vogliamo chiamare Assemblea Nazionale.

Questa idea di fare una terza Camera così numerosa comporterebbe la necessità di convocarla — continuando con questi sistemi — in Piazza Montecitorio, piuttosto che nell'Aula. Questa supercamera, che non esiste in nessun Paese della terra e che si vorrebbe far convocare permanentemente, facendole discutere le cose più assurde, come per esempio l'amnistia (figurarsi se può essere un argomento discutibile da mille persone l'amnistia, che richiede una particolare competenza giuridica!) è una pura fantasia, che non riguarda il Capo dello Stato.

Ora noi dobbiamo affrontare la questione. Io credevo che, senza lunghe discussioni, si potesse procedere oltre. Volete discutere? Volete rinviare a domani? Si tratterà di perdere un'altra giornata; se vi volete divertire su questa stoltezza, che farà ridere l'Europa intera, divertitevi pure. Perderemo uno o due giorni ancora, ma non approveremo questa Assemblea Nazionale. È stata una aberrazione momentanea. Anche questa passerà. Vogliamo perdere ancora del tempo? Se lo volete, rinviamo a domani, ma lasciamo da parte il Capo dello Stato, e discutiamo e decidiamo, perché l'importante è sbarazzare al più presto il terreno dei nostri lavori da questo incubo, per non tornarci più sopra.

Presidente Terracini. Il seguito della discussione è rinviato alle 11 di domani. Resta inteso che domani esamineremo questo problema, prendendo come base l'articolo 52 che abbiamo lasciato in sospeso nel suo secondo comma.

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti