[Il 21 ottobre 1947, nella seduta antimeridiana, l'Assemblea Costituente prosegue l'esame degli emendamenti agli articoli del Titolo primo della Parte seconda del progetto di Costituzione: «Il Parlamento».]

Presidente Terracini. L'ordine del giorno reca: Seguito della discussione del progetto di Costituzione della Repubblica italiana.

Dobbiamo ora risolvere la questione dell'Assemblea Nazionale, di cui al secondo comma dell'articolo 52: «Le Camere si riuniscono in Assemblea Nazionale, nei casi preveduti dalla Costituzione».

Corbino. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Corbino. Io ho presentato un emendamento; però, mi permetto di insistere sulla proposta di sospensiva che ho fatto nella seduta di sabato scorso, nel senso di rimandare l'approvazione di questo capoverso dell'articolo 52 a dopo stabiliti i casi nei quali le due Camere dovranno essere convocate in seduta plenaria. Perciò, proporrei di sospendere la votazione sul secondo capoverso dell'articolo 52 e di passare senza altro alla votazione dell'articolo 75, che è il primo rispetto al quale sono enumerati i casi di competenza delle Camere in seduta plenaria.

Presidente Terracini. L'onorevole Ruini ha facoltà di esprimere il parere della Commissione.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Ho sentito l'opinione di appartenenti al Comitato delle varie parti; e tutti sarebbero del parere di aderire alla proposta dell'onorevole Corbino. Infatti, se noi ora decidessimo di costituire l'Assemblea Nazionale e poi di fatto non l'investissimo neanche dell'elezione del Capo dello Stato, la norma dell'articolo 52, secondo comma, non avrebbe più senso. D'altra parte, se noi decidessimo che questa Assemblea Nazionale non si dovesse costituire, ma poi mano a mano vedessimo l'opportunità di farla funzionare in determinate occasioni, ci vedremmo preclusa tale possibilità.

Quindi, poiché non si perderebbe tempo, perché cominceremmo a discutere subito l'articolo 75, a nome del Comitato aderisco alla proposta dell'onorevole Corbino.

Nitti. Vorrei un chiarimento sui limiti della proposta di sospensione.

Presidente Terracini. Onorevole Nitti, la proposta è di esaminare prima le deliberazioni da attribuire alle due Camere riunite e poi definire la formulazione del secondo comma dell'articolo 52.

Dominedò. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Dominedò. Dichiaro, a nome dei colleghi di Gruppo, di aderire alla proposta sospensiva, la quale risulta la più corretta logicamente e praticamente in quanto consente di accertare anzitutto, le ipotesi in cui eventualmente possano essere conferite delle deliberazioni (collegiali) alle due Camere riunite, ovvero, senza fare adesso questione di terminologia, alla cosiddetta Assemblea Nazionale.

In questo modo resterà anche sospesa la decisione finale sul punto che, nel caso in cui tali deliberazioni debbano essere prospettate ed effettivamente contemplate, debbano poi essere le Camere riunite a deliberare collegialmente, ovvero la decisione possa essere sempre rimessa alle due Camere separatamente.

Nitti. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Nitti. Ho chiesto di parlare sulla proposta di sospensiva.

In fondo, dopo tutte le discussioni, quali sono le materie controverse? Per quanto riguardava le attribuzioni di questa ipotetica Assemblea, mostruosa e inesistente, che è l'Assemblea Nazionale si era discusso su tre punti. E mi pare che la discussione fosse stata così chiaramente impostata che non c'era e non vi è più alcuna questione importante controversa. Lo stesso onorevole Ruini, pur così facendo, aveva dovuto riconoscere che non si poteva più parlare dell'amnistia.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. No. Io ho detto che si discuterà questo punto.

Nitti. L'amnistia era fuori questione.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Perché? La Commissione ha proposto; l'onorevole Ghidini sostiene che debba rimettersi all'Assemblea.

Nitti. Era in realtà fuori questione. Quali erano allora le attribuzioni di cui si discuteva? Su una sola eravamo d'accordo: la nomina del Capo dello Stato...

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Non siamo d'accordo!

Nitti. ...che non è una funzione da affidarsi ad un'Assemblea Nazionale. Nossignori, basta la semplice riunione delle due Camere, per un giorno solo, come avviene in Francia e come è stato sempre negli altri paesi; ma era ridicolo pensare di riunire le due Camere per l'amnistia e per la guerra, per la guerra che di questi tempi si fa senza nemmeno dichiararla!

Noi pretendiamo poi, di far discutere dalle due Camere riunite l'amnistia, che è un problema delicatissimo da discutere fra poche persone, cioè pretendiamo di farla deliberare da un'Assemblea di oltre mille persone che non hanno nessuna competenza.

La questione pareva talmente chiarita che non mi spiego come è venuto questo risveglio, questa specie di orticaria di discussione di cose che è inutile discutere.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Lo chieda all'onorevole Corbino. E l'onorevole Bozzi ha aderito poco fa con la proposta di rinvio.

Nitti. Loro mi devono dimostrare che un'Assemblea così enorme, di oltre mille persone, può concludere per quanto riguarda la guerra e l'amnistia e le crisi ministeriali.

Se voi volete limitarvi a dire che le due Camere riunite procedono alla nomina del Capo dello Stato, siamo d'accordo, discutere la forma è del tutto inutile. In ogni modo, non mi so spiegare perché si persista in questo equivoco in cui nessuno crede, e perciò prego il Presidente, se può, di ridurre la questione nei veri termini: cioè la riunione delle due Camere per la nomina del Capo dello Stato, e basta.

Presidente Terracini. Prima di dare la parola agli iscritti desidererei pregare i colleghi di non riaprire la discussione fatta l'altra sera, e di non anticipare eventualmente la discussione che dovremmo fare dopo, se la proposta dell'onorevole Corbino fosse eventualmente accolta.

Mi pare che il modo con cui l'onorevole Nitti ha impostato la questione stia a dimostrare che è opportuno decidere ormai, se si è o se non si è d'accordo di affidare alle due Camere riunite le particolari deliberazioni indicate nel testo.

L'onorevole Nitti ha ricordato il risultato della discussione fatta l'altra sera, che rivelò la unanimità o almeno la maggioranza dei consensi, circa l'opportunità di affidare alle due Camere riunite l'elezione del Capo dello Stato.

Pertanto è necessario stabilire punto per punto le attribuzioni delle Camere riunite e, quindi, decidere dell'Assemblea Nazionale.

Bozzi. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Bozzi. Io volevo dire le cose che lei, onorevole Presidente, ha detto. In fondo il problema dell'Assemblea Nazionale o delle due Camere riunite presuppone che si risolvano questi tre problemi: se il Capo dello Stato debba essere eletto dal popolo o dalle due Camere riunite, problema che oggi non possiamo affrontare e pregiudicare.

Secondo: se la guerra debba essere dichiarata dalle due Camere.

Io dico che sono contrario, perché, siccome noi abbiamo già votato un articolo in cui abbiamo detto che l'Italia rinuncia alla guerra e ammettiamo soltanto un'azione di difesa, è evidente che un'azione di difesa non può essere determinata da una deliberazione delle Camere, ma deve essere una deliberazione di urgenza che spetta al Governo. Terzo problema: quello della fiducia, che è connesso con la configurazione che diamo al Governo.

Tutti problemi che adesso non possiamo prendere in esame. Quindi, credo che la proposta dell'onorevole Corbino collimi nella sostanza col pensiero espresso dall'onorevole Nitti e perciò il problema dell'Assemblea Nazionale deve essere accantonato per riprenderlo in esame dopo la soluzione dei vari problemi a cui abbiamo fatto riferimento.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Non ho altro da dire dopo ciò che hanno detto l'onorevole Bozzi e prima, il nostro Presidente. L'onorevole Nitti desidera la stessa cosa: se noi dobbiamo pronunciarci sopra le funzioni da affidare all'Assemblea, è necessario esaminarle, prima di decidere in linea di massima se si deve o no parlare di Assemblea Nazionale.

L'onorevole Corbino ha fatto una proposta che mi pare abbia riscosso generale consenso.

Presidente Terracini. Se non vi sono obiezioni, e mi sembra che anche l'onorevole Nitti aderisca a questo ordine di idee, si può accogliere la proposta dell'onorevole Corbino.

(Così rimane stabilito).

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti