[Il 24 gennaio 1947 la seconda Sottocommissione della Commissione per la Costituzione prosegue la discussione sull'organizzazione costituzionale dello Stato.

Vengono qui riportate solo le parti relative al tema in esame, mentre si rimanda al commento all'articolo 58 per il testo completo della discussione.]

Il Presidente Terracini comunica che sull'argomento dell'elezione dei Senatori l'onorevole Perassi ha presentato la seguente nuova formula:

«I Senatori sono eletti per un terzo dal Consiglio regionale e per il resto da delegati comunali eletti a suffragio universale.

«La legge elettorale determina il numero dei delegati da eleggersi in ciascun Comune, fra gli elettori del Comune, in proporzione al numero degli abitanti, in modo che ciascun Comune elegga almeno un delegato».

Apre la discussione su questa proposta e su quelle già presentate sulla stessa materia, nella seduta precedente, delle quali ricorda il tenore:

Proposta Fuschini: «I Senatori sono eletti per la metà dai membri delle Assemblee regionali e dai consiglieri comunali dei Comuni superiori a 10 mila abitanti e per l'altra metà dai consiglieri dei Comuni inferiori a 10 mila abitanti».

Proposta del Comitato: «I Senatori sono eletti per un terzo dal Consiglio regionale e per due terzi da delegati eletti a suffragio universale (Perassi)».

Proposta Ambrosini: «I Senatori sono eletti per un terzo dai membri delle Assemblee regionali, per un terzo dai consiglieri comunali dei Comuni inferiori a 30 mila abitanti e per il rimanente terzo dai consiglieri comunali dei Comuni superiori a 30 mila abitanti».

Proposta Tosato, Piccioni, Fuschini: «La quota fissa dei Senatori assegnati ad ogni Regione è eletta dalle rispettive Assemblee regionali. La rimanente quota, nella proporzione di un Senatore per ogni 200 mila abitanti, è eletta dai consiglieri comunali della Regione divisi in tre gruppi: dei Comuni con popolazione inferiore a 5 mila abitanti; con popolazione superiore a 5 mila abitanti e inferiore a 30 mila; con popolazione superiore ai 30 mila abitanti. Ciascuno dei tre gruppi elegge un numero di Senatori proporzionale alla popolazione».

Proposta Rossi, Targetti: «I Deputati alla seconda Camera sono eletti, Regione per Regione, da un collegio composto da tutti i consiglieri regionali e da un numero doppio di delegati, all'uopo nominati a suffragio universale».

Proposta Targetti, Rossi: «La seconda Camera è eletta per un terzo dai Consigli regionali e per due terzi con suffragio universale, diretto e segreto».

Proposta Nobile: «L'elezione dei membri della seconda Camera ha luogo a suffragio universale, diretto e segreto da parte di tutti i cittadini aventi diritto al voto che abbiano superato l'ennesimo (n = un numero compreso fra 22 e 26 anni) anno di età».

Proposta Laconi: «La seconda Camera è eletta da collegi regionali a suffragio universale indiretto, secondo le modalità stabilite dalla legge. (Formula francese)».

[...]

Il Presidente Terracini. [...] Passando all'esame della proposta Perassi, fa rilevare all'onorevole Conti — che se ne è fatto sostenitore — che, quando si è discusso della seconda Camera, la si è sempre considerata come un organismo nel quale dovevano confluire gli elementi vitali dell'ente Regione, tanto che se ne è parlato come della Camera delle Regioni, proprio per accentuare questa sua caratteristica. Per altro, nessuno ha mai parlato di una Camera dei Comuni e trova strano che oggi ci si riferisca ad essa come ad un organo rappresentativo dei Comuni. In sede di discussione sulla formazione delle Assemblee regionali, poteva sostenersi la necessità che esse riflettessero i Comuni, perché questi rappresentano l'elemento fondamentale della Regione; ma nei confronti di un organo nazionale è la rappresentanza delle Regioni quella che deve interessare. In ogni sistema composito, il principio da seguire è questo: che gli organi minori si riflettano nei mediani e i mediani nei maggiori. Personalmente, quindi, ritiene che le Regioni debbano costituirsi nel loro interno dando il necessario valore ai Comuni, ma che nella creazione della seconda Camera si possa prescindere dall'entità comunale.

[...]

Il Presidente Terracini invita allora la Sottocommissione a pronunciarsi sulla formula Laconi:

«La seconda Camera è eletta da collegi regionali a suffragio universale indiretto, secondo le modalità stabilite dalla legge».

Piccioni dichiara, anche a nome del suo gruppo, che si asterrà da tutte le votazioni successive, riservandosi di riproporre il problema di fronte alla Commissione plenaria.

[...]

Il Presidente Terracini mette ai voti la formula Laconi.

Perassi voterà contro questa formula, in quanto ritiene opportuno mantenere fermo il principio che un terzo dei Senatori sia eletto dalle Assemblee regionali.

Lussu dichiara di astenersi dal voto per il motivo già esposto.

(Con 12 voti favorevoli, 2 contrari e 14 astensioni, è approvata).

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti