[Il 9 ottobre 1947, nella seduta antimeridiana, l'Assemblea Costituente prosegue l'esame degli emendamenti agli articoli del Titolo primo della Parte seconda del progetto di Costituzione: «Il Parlamento». Sono in discussione gli emendamenti aggiuntivi all'articolo 55 del progetto di Costituzione.

Vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda al commento all'articolo 59 per il testo completo della discussione.]

Presidente Terracini. [...] Gli altri emendamenti, che si riferiscono alla partecipazione di diritto al Senato, prevedono un certo numero di alte cariche dello Stato: cioè — secondo la proposta dell'onorevole Nitti — il Primo Presidente della Corte di Cassazione, il Presidente del Consiglio di Stato, il Presidente della Corte dei conti e ci limitiamo per ora a queste categorie.

L'onorevole Clerici, a sua volta, ha proposto che facciano parte di diritto del Senato: il Primo Presidente della Corte di Cassazione, il Procuratore generale presso la Corte di Cassazione, il Presidente del Consiglio di Stato, il Presidente della Corte dei Conti, l'Avvocato generale dello Stato, il Presidente del Consiglio nazionale delle ricerche, il Presidente dell'Accademia dei Lincei, il Capo di Stato Maggiore generale.

Chiedo all'onorevole Uberti se insiste ancora nella richiesta fatta ieri di votazione segreta, per tutte quelle categorie che riguardino membri dell'Assemblea Costituente.

Uberti. Insisto.

Presidente Terracini. Porrò anzitutto in votazione per alzata e seduta l'inclusione di quelle categorie che non riguardano membri dell'Assemblea, quali il Primo Presidente della Corte di Cassazione, il Presidente del Consiglio di Stato, il Presidente della Corte dei Conti.

Laconi. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Laconi. Mi spiace che la proposta venga da una fonte così autorevole come quella dell'onorevole Nitti. Ben lungi dall'approvare il concetto informatore di questa proposta, eravamo nell'intenzione di porre all'Assemblea la questione della incompatibilità tra le cariche di Primo Presidente della Corte di Cassazione o del Consiglio di Stato o della Corte dei Conti, e quella di senatore. Accogliere la proposta significherebbe compromettere l'autonomia di questi organi ed, in qualche misura, l'autonomia degli organi del potere legislativo.

Per queste ragioni voteremo contro.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Debbo dichiarare che il Comitato, quando esaminò questa materia, si pronunziò contro l'ammissione di diritto delle alte cariche dello Stato perché (a prescindere dalla deviazione dal carattere elettivo del Senato) ritenne che le funzioni di questi alti funzionari richieggano piena indipendenza ed autonomia e non giova interferirle col Parlamento. Mi sia lecito aggiungere a titolo personale, che io non sono per nulla interessato a questa proposta, perché a metà dicembre lascio, per limiti di età, la presidenza del Consiglio di Stato: dunque non vi sarebbe per tale carica nessuna questione personale di membri attuali della Costituente da richiedere lo scrutinio segreto, secondo la proposta dell'onorevole Uberti.

Condorelli. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Condorelli. Onorevoli colleghi, voglio augurarmi che il voto espresso ieri sera abbia il significato di un puntuale dissenso in rapporto a quella proposta e non il significato di un indirizzo preciso in merito all'elencazione di categorie che dovrebbero far parte di diritto del Senato. Perché queste proposte — e sono varie — sono determinate da un duplice scopo: quello di assicurare al Senato alcune altissime personalità e l'altro, che io considero forse più rilevante, di accrescere prestigio all'altissimo consesso che deve essere il Senato. Noi, esaminando il progetto, abbiamo man mano abbandonato una serie di proposte che tendevano ad attribuire al Senato una funzione specifica, che gli avesse dato specifica ragion d'essere accrescendone l'autorità. Ora siamo su un'altra direttiva, cioè sulla direttiva di accrescere autorità al Senato, migliorando, quanto più è possibile, i criteri selettivi e di scelta dei senatori. In questo senso si è scelto, per esempio, il sistema del collegio uninominale diretto quale metodo di formazione del Senato.

Le varie proposte presentate dagli onorevoli Nitti, Clerici, Alberti, da me e da altri, tendono ad assicurare al Senato il prestigio che gli deriverà certamente dalla collaborazione di uomini eminenti della vita politica, della cultura, delle scienze. Ora io vorrei che si esaminasse attentamente questo problema, perché ho la sensazione che non il principio democratico, ma il pregiudizio democratico possa danneggiare la democrazia che noi vogliamo istituire. Infatti danneggeremmo la democrazia se creassimo una Camera che dovrebbe essere la prima Camera, la Camera Alta, ma che fatalmente diventerebbe la Camera bassa. Invero, quando noi abbiamo stabilito che l'elezione si debba fare col sistema del collegio uninominale, noi abbiamo reso indubbiamente più difficile l'elezione...

Uberti. Le grandi personalità se ne avvantaggeranno ancora di più!

Condorelli. ...più difficile l'elezione al mandato parlamentare meno ambito. Io credo che la quasi totalità degli uomini politici preferirà la vita militante della Camera dei Deputati al seggio senatorio che, per ragioni di tradizione, è considerato di giubilazione. Avremmo così che, con mezzi più duri, si conseguirebbero minori risultati: noi dobbiamo ritenere che alla Camera Alta verrebbero ad aspirare figure politiche secondarie. Allora perché non rendere più ambita la Camera Alta, riunendo in essa quella che è l'élite della politica, della cultura e del lavoro della Nazione? (Commenti a sinistra).

Io penso che noi operando così non comprometteremo minimamente il principio democratico perché in fondo quando una persona è mandata in questa Camera dalla legge, che in regime democratico è espressione della volontà generale, cioè della volontà popolare, e perciò non tradiremo minimamente i principî democratici.

D'altro canto, riflettete, colleghi, sul significato costituzionale che ha il Senato quando voi lo rendete totalmente elettivo. Quando esso è totalmente elettivo, è una Camera parallela e concorrente con la Camera dei Deputati. Se invece voi gli aggiungete delle personalità eminenti, che siano nominate e scelte in modo diverso che col sistema elettivo, voi imprimete a questa Camera un carattere diverso: quel carattere di controllo e di supervisione delle leggi, che veramente salva totalmente il principio democratico, perché la direzione politica dello Stato e del Governo, della politica rimarrà proprio alla Camera dei deputati ed il Senato adempirà alla durissima funzione di controllo e supervisione delle leggi, che non potrà ostacolare, nella prassi politica, l'attività della Camera dei deputati, ma che eserciterà una funzione diversa, ugualmente indispensabile, che non incrinerà minimamente la necessaria determinanza dell'elemento democratico nella struttura dello Stato.

Laconi. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Laconi. Vorrei proporre che invece di votare sulle singole cariche, si procedesse ad un'unica votazione a scrutinio segreto. Questo per una ragione molto semplice: se si adottassero due sistemi diversi di votazione, noi potremmo giungere all'assurdo che il sistema di votazione ci porti a decidere in un modo per certe categorie ed in un altro modo per certe altre, ed ammettere, per esempio, il Presidente della Corte di Cassazione nel Senato ed invece il Presidente del Consiglio di Stato no; cosa fuori senso.

Mi pare che siccome la proposta ha la sua organicità, si possa addivenire ad un'unica votazione, a scrutinio segreto, per tutte queste cariche.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Credo accettabile la proposta Laconi, perché se si procedesse ad una votazione carica per carica — e tanto più se a scrutinio segreto — si potrebbe compromettere la linea unica della proposta, ed avere soluzioni disparate e non coerenti. Vi deve essere un principio unico. Caso mai, si potrebbe votare per due gruppi: la proposta Nitti, che riguarda alte magistrature, e quella Clerici che aggiunge altre cariche.

Lussu. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Lussu. Chiederei ai colleghi firmatari, Clerici ed altri, di ritirare il loro emendamento. Se essi lo ritirassero dimostrerebbero una sensibilità morale e politica, di cui molti di noi dovrebbero essere soddisfatti. Infatti, dopo che l'Assemblea ha deliberato che non facciano parte di diritto del Senato il Presidente del Consiglio e il Presidente dell'Assemblea, non potrebbe apparire come una stonatura che vi facciano parte di diritto persone indubbiamente inferiori?

Se poi essi all'emendamento vogliono dare un altro senso, dirò così fiscale, ed allora aggiungiamo pure, ed io me ne faccio propugnatore, il Comandante dell'Arma dei carabinieri, il Comandante della polizia, e qualche altro. Io pregherei i colleghi firmatari di ritirare l'emendamento. Credo che sia nel desiderio della Camera che questo avvenga.

Nitti. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Nitti. A seguito della votazione di ieri sera, dichiaro di ritirare il mio emendamento. (Applausi a sinistra).

Presidente Terracini. Allora, onorevoli colleghi, vi è una proposta dell'onorevole Laconi di procedere con una unica votazione alla decisione in ordine alle varie proposte di senatori per diritto.

Targetti. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Targetti. Mi permetto far presente che la questione alla quale ella accenna potrà essere proposta quando sarà in discussione una proposta di nomina a vita. L'onorevole Nitti ha ritirato il suo emendamento.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Rimane la proposta dell'onorevole Clerici.

Presidente Terracini. Onorevole Targetti, mi pare che il dissenso sorga su questo: se si ha diritto ad essere senatori per il fatto di ricoprire una determinata carica. Il fatto se il seggio sia a vita o no costituisce un'altra questione. Nella proposta dell'onorevole Clerici, ad esempio, non si parla di coprire dei seggi del Senato a vita, ma durante l'esercizio dell'ufficio, e ciò, ad esempio, per il Presidente della Corte di Cassazione, il Procuratore Generale ed altri. Ieri invece, abbiamo votato a proposito degli ex Presidenti del Consiglio e delle Assemblee legislative per una nomina a vita. Ma qui altra è la questione. L'onorevole Laconi ed altri si sono soffermati su questa domanda: se ricoprire queste cariche dia diritto alla nomina a senatori. Questa è la questione.

Nobile. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Nobile. Non sono d'accordo sulla proposta fatta dall'onorevole Laconi, perché l'Assemblea deve essere in condizioni di poter esprimere il suo avviso sulla possibilità che l'una o l'altra di quelle cariche siano comprese fra queste nomine. Per esempio io non ho nulla in contrario a che vi sia compreso il Presidente del Consiglio delle ricerche; ma allora, mi domando, perché non includervi anche altre cariche analoghe, per esempio il Presidente dell'Accademia dei Lincei od il Rettore di università? Ora, mettere l'Assemblea in condizioni di non potere esprimere il suo avviso su ciascuna di queste cariche a me sembra che non si possa accettare. Ecco perché sono del parere che si votino le categorie una per una.

Costantini. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Costantini. Dissento dal pensiero esposto dall'onorevole Nobile anche per un'altra ragione, onorevoli colleghi, che è la seguente. Ieri sera l'Assemblea Costituente, a scrutinio segreto, ha stabilito che gli ex Presidenti del Consiglio e gli ex Presidenti di questa Assemblea non dovranno far parte del Senato. Come una conseguenza logica di questa deliberazione mi sembrerebbe assai strano, a parte i rilievi fatti da altri colleghi, che dovessimo oggi stabilire che hanno diritto di far parte del Senato il Presidente del Consiglio di Stato, il Presidente della Corte di Cassazione, cariche indubbiamente elevatissime, ma che sono sempre inferiori a quelle di Presidente del Consiglio o di Assemblea legislativa.

Una voce a destra. Il criterio è diverso.

Costantini. Ecco perché è opportuno che si faccia una votazione unica.

Presidente Terracini. Onorevoli colleghi, per procedere ad una votazione unica mi pare che la miglior cosa sarebbe di votare il principio che vi possano essere senatori di diritto.

Evidentemente se il principio è respinto, non si procederà a nessuna votazione; se invece il principio è accettato, allora si può scendere alla votazione delle singole proposte.

Lucifero. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Lucifero. Mi permetta, onorevole Presidente, il principio è già stato accettato; sul principio non v'è più nessuna discussione. (Commenti). Il principio è già stato accettato quando abbiamo votato che gli ex Presidenti della Repubblica hanno il diritto di essere membri del Senato. Con questo abbiamo ammesso il principio che vi possano essere dei cittadini membri di diritto del Senato. Il principio ormai non si discute più: si tratta di discuterne l'applicazione a determinate categorie. Ed allora, concordo con l'onorevole Nobile, perché, ad esempio, si può trovare che le categorie comprese nell'emendamento Clerici sono troppe, un altro invece può aggiungerne qualche altra. Bisogna quindi votare le categorie una per una; ma sul principio no, perché l'abbiamo già consacrato.

Presidente Terracini. In realtà, se pure si possa ammettere che, attraverso una votazione specifica abbiamo già accettato il principio che riconosce il diritto di far parte del Senato a vita per carica ricoperta, è certo che le proposte attuali pongono, invece, se mai, il diritto di far parte del Senato solo per il tempo durante il quale si ricopre una certa carica. Si tratta quindi di un principio diverso da quello già approvato.

Laconi. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Laconi. Vorrei far notare che, dal punto di vista morale, c'è un abisso fra le due questioni. Con la prima votazione si trattava di determinate persone che hanno avuto delle cariche e che, al momento che cessano dalla carica, acquistano di diritto il titolo di Senatore. Ora, invece, si tratta di persone che dovrebbero ricoprire la carica di senatore, in funzione della carica ricoperta. Mentre, ad esempio, la questione dell'incompatibilità non sorgeva per i primi, sorge per i secondi.

Presidente Terracini. Onorevole Laconi, ella propone formalmente di fare una votazione cumulativa?

Laconi. Sì.

Presidente Terracini. Allora la sottopongo all'Assemblea.

Clerici. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Clerici. V'è anche una proposta degli onorevoli Nobile e Lucifero, di votare per divisione; quindi credo che la votazione per divisione debba avere la precedenza, a termini di Regolamento.

Io mi associo alla proposta dell'onorevole Nobile di procedere alla votazione per divisione delle otto categorie elencate nel mio emendamento.

Presidente Terracini. Onorevole Clerici, indichi come attuerebbe la divisione del suo emendamento, il quale è così redatto:

«Sono Senatori di diritto, durante l'esercizio del loro ufficio, il Primo Presidente della Corte di cassazione, il Procuratore generale presso la Corte di cassazione, il Presidente del Consiglio di Stato, il Presidente della Corte dei conti, l'Avvocato generale dello Stato, il Presidente del Consiglio nazionale delle ricerche, il Presidente dell'Accademia dei Lincei, il Capo di Stato Maggiore generale».

Clerici. Io direi di dividere e votare carica per carica, oppure, se non vi è ostacolo da parte dei colleghi, si potrebbe anche dividere così: i primi quattro che sono magistrati, nel senso lato della parola, e gli altri quattro che non sono magistrati. (Commenti).

Lucifero. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Lucifero. Vorrei specificare, per quanto mi concerne, la richiesta di votazione per divisione.

Io chiedo che si voti prima la proposizione: «Sono senatori di diritto», poi l'inciso: «durante l'esercizio del loro ufficio».

Io, ad esempio, voterò sì per la prima parte e no per la seconda.

Si dovrebbero votare poi, una per una, le singole cariche indicate. Chiedo quindi che la votazione per divisione proceda con questo metodo.

Laconi. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Laconi. Onorevole Presidente, io concreto la mia proposta in questi termini: si voti prima la proposizione iniziale, che contiene un'enunciazione di principio: «Sono senatori di diritto»; poi l'altra espressione: «durante l'esercizio del loro ufficio».

Presidente Terracini. Sta bene. Poiché dunque è accettato che si voti per divisione, questa dovrà essere fatta secondo le proposte più articolate.

Porrò quindi in votazione la prima proposizione dell'emendamento Clerici: «Sono senatori di diritto».

Laconi. Propongo che la votazione avvenga per iscrutinio segreto. (Commenti).

Presidente Terracini. Chiedo se, a norma dell'articolo 27 del Regolamento, questa proposta sia appoggiata.

(È appoggiata).

Onorevoli colleghi, desidero ancora chiarire il significato della votazione sulla formula: «Sono senatori di diritto».

Questa votazione riguarda una norma permanente per la costituzione del Senato, ma non coinvolge le votazioni alle quali dovremo procedere per la formazione del primo Senato della Repubblica. Vi sono altri emendamenti a questo proposito, che esamineremo.

In secondo luogo, tengano presente che votando contro questa formula, si esclude qualsiasi altra votazione per la partecipazione di diritto al Senato; e non soltanto in relazione alle alte cariche della Magistratura, ma a qualunque altra carica dello Stato.

Lucifero. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Lucifero. Questo esclude anche la possibilità che si possa votare sulla eventuale ammissione di diritto nel Senato di qualunque altra categoria?

Presidente Terracini. In modo permanente.

Leone Giovanni. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Leone Giovanni. Intendo prospettare un dubbio che può invalidare la sostanza di questa votazione. Può darsi che sulla base di questa formula si voti affermativamente. Può darsi (è illogico, ma può accadere, perché anche le cose illogiche accadono spesso in questa Assemblea) che, se si dà voto contrario a tutte le singole categorie, ci troveremo di fronte ad un solo senatore di diritto, che entra nella Carta costituzionale. Ora ritengo che si dovrebbe cominciare col votare le singole categorie.

Presidente Terracini. Non cerchi di ritornare su quanto è stato già deciso, perché lei mi insegna che talvolta accadono cose illogiche, ma che la logica le corregge.

Abbiamo chiarito ormai la questione.

Presidente Terracini. Si proceda alla votazione a scrutinio segreto sulla formula dell'emendamento Clerici:

«Sono senatori di diritto».

Presidenza del Vice Presidente Bosco Lucarelli

(Segue la votazione).

Presidente Bosco Lucarelli. Dichiaro chiusa la votazione ed invito gli onorevoli Segretari a procedere alla numerazione dei voti.

(Gli onorevoli Segretari numerano i voti).

Presidenza del Presidente Terracini

Presidente Terracini. Comunico il risultato della votazione a scrutinio segreto:

Presenti e votanti............ 368
Maggioranza.............. 185
Voti favorevoli........... 160
Voti contrari.............. 208

(L'Assemblea non approva — Applausi a sinistra)

[Nel resoconto stenografico della seduta segue l'elenco dei deputati che hanno preso parte alla votazione.]

Presidente Terracini. Con la votazione eseguita testé si è quindi deciso che del Senato non faranno parte Senatori di diritto.

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti