[L'11 settembre 1947, nella seduta pomeridiana, l'Assemblea Costituente prosegue la discussione generale dei seguenti Titoli della Parte seconda del progetto di Costituzione: Titolo I «Il Parlamento», Titolo II «Il Capo dello Stato», Titolo III «Il Governo».

Vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda alle appendici per il testo completo della discussione.]

Preti. [...] E a riprova del fatto che noi vogliamo una Costituzione democratica, vi dirò che una innovazione della Carta costituzionale, che incontra la piena approvazione del nostro Partito, è quella relativa al referendum popolare. Il referendum popolare è uno strumento di educazione politica e, nello stesso tempo, un antidoto contro il monopolio dei partiti; perché, se è vero, come molti sostengono, che, attraverso il Parlamento, i partiti monopolizzano la volontà popolare, quasi che essa dovesse necessariamente passare attraverso il loro canale, noi, adottando il referendum, abbiamo trovato la via per rivolgerci direttamente al corpo elettorale, passando sopra ai partiti. D'altronde, se si deve ricorrere a correttivi del suffragio universale, esplicantesi attraverso le elezioni del Parlamento, l'unico correttivo moderno e democratico è quello del referendum.

Per non appesantire però troppo la procedura legislativa bisognerà, in tema di referendum, ricorrere a qualche snellimento, come ha osservato assai propriamente nel discorso del 5 marzo l'onorevole Laconi.

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti