[L'11 marzo 1947, nella seduta pomeridiana, l'Assemblea Costituente prosegue la discussione generale del progetto di Costituzione della Repubblica italiana.

Vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda alle appendici per il testo completo della discussione.]

Togliatti. [...] Un altro problema che non è stato non solo risolto, ma nemmeno affrontato, è quello dei controlli. Si è tutto rinviata alla legge, così per la Corte dei Conti, come per il Consiglio di Stato, come se si trattasse di argomento non costituzionale. Ma tutto questo sistema è vecchio. Tutti quelli di noi che sono passati attraverso un Ministero hanno visto che questo sistema non serve più. Una Corte dei Conti la quale serve per far sì che per liquidare una pensione occorrano due anni, mentre in altri Paesi civili occorrono due settimane; un organo di controllo che durante il ventennio della tirannide fascista non ha controllato niente, né impedito che venisse dilapidato il pubblico denaro, e ora pone ostacoli su ostacoli a indispensabili misure democratiche, è qualcosa che deve essere profondamente rinnovato. Opera costituente, sarebbe di esaminare come possano organizzarsi nuovi istituti di controllo, in maniera che essi siano in un modo o nell'altro appoggiati dalla sovranità popolare e collegati col popolo. L'ordinamento autonomistico può forse aiutarci in questa direzione: in questa direzione è certo che bisogna muoversi, se si vuole fondare una democrazia moderna, respingendo istituti e formule che oggi sono superati e servono a ben poco.

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti