[Il 7 marzo 1947, nella seduta pomeridiana, l'Assemblea Costituente prosegue la discussione generale del progetto di Costituzione della Repubblica italiana.

Vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda alle appendici per il testo completo della discussione.]

Zuccarini. [...] Ad ogni modo, vediamo di intenderci anche su tale questione: la Regione, così come è stata creata, con quelle quattro o cinque legislazioni differenziali a me non fa affatto piacere. Di legislazione io ne avrei voluta una e di un solo tipo. Fui proprio io a proporre in tal senso un emendamento: che allo Stato appartenesse tutto quello che riguarda lo Stato e tutto il resto passasse alle amministrazioni regionali e alle amministrazioni locali. Quindi, non quattro legislazioni, ma una legislazione: lo Stato che fissa insieme alle materie, il campo della sua competenza per tutto quello che ha carattere unitario nazionale, e lascia poi che gli altri organi provvedano invece agli interessi particolari. Non è stato mai detto, infatti, che un interesse particolare debba sempre diventare un interesse nazionale. Sarà questione, quindi, di fissare i limiti, le linee degli interessi particolari, non già di sopprimerli o di conculcarli.

[...]

Adesso andiamo avanti con i decreti-legge e, quindi, della complessità di questa materia non ci rendiamo sufficientemente conto. Ma prendete un momento la Gazzetta Ufficiale e vedrete quante leggi e quanti decreti si trovino tutti i giorni inseriti in quel foglio.

Ditemi onestamente: con tale mole di lavoro legislativo quale Camera potrà assolvere utilmente la sua funzione? Se voi non vi preoccuperete perciò di ridurre i compiti dello Stato a quelli essenziali, per modo che le sue discussioni e le sue deliberazioni siano proficue, non avrete risolto, nel sistema parlamentare, il sistema della organizzazione migliore della vita del Paese.

Questa è la realtà, contro la quale non c'è da dire niente, perché è quella che noi tutti conosciamo e conosceremo di più, se un giorno ritorneremo qui dentro in veste di Deputati.

Occorre una divisione del lavoro, e per arrivarvi occorre snellire, suddividere, snodare la macchina dello Stato. Altrimenti, dal momento che ci proponiamo di affidare allo Stato sempre nuovi e maggiori compiti sociali, il sistema parlamentare non funzionerà più del tutto. Volete che il sistema funzioni? Rendetelo semplice e lo renderete rapido ed anche competente; liberatelo di tutta la legislazione particolare che oggi costituisce i nove decimi della legislazione. Del resto se la Camera una competenza può avere, sarà solo nelle questioni generali. Voi potrete benissimo qua dentro decidere della riforma agraria, fissandone i principî, fissandone le modalità, i metodi. Potrete fare la riforma industriale, potrete dettare le leggi per tutta la vita nazionale. Ma le leggi particolari, tutto il resto, quello che riguarda una regione o l'altra, quello che riguarda una zona o l'altra, non sono di vostra competenza. Se anche vorrete tale competenza non potrete averla, perché se siete uomini politici e quindi infarinati necessariamente di tutto un po', competenti su questioni particolari e specifiche non lo siete! Anche se fra voi ci fossero dieci o cinquanta competenti su ogni questione, vi sarebbero sempre gli incompetenti tra voi, cioè una stragrande maggioranza d'incompetenti, che dovrebbero risolvere tali questioni.

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti