[Il 30 maggio 1947 l'Assemblea Costituente prosegue la discussione generale del Titolo quinto della Parte seconda del progetto di Costituzione: «Le Regioni e i Comuni».

Vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda alle appendici per il testo completo della discussione.]

Mastino Pietro. [...] Fu anche detto in quest'aula, ancora dall'onorevole Nitti e, salvo errore, è stato ripetuto ieri dall'onorevole Cifaldi (a dimostrazione del come il progetto di Costituzione, nelle linee del pensiero che ne sono la premessa, porti ad una attenuazione dell'unità italiana) che basta ricordare l'episodio ed il comportamento dell'Alto Commissario per la Sicilia e di quello per la Sardegna i quali ad un certo punto procedettero, d'accordo, ad uno scambio, fra le due isole, di merci alimentari. Questo comportamento, che solo un ente sovrano potrebbe permettersi, preso senza la preventiva autorizzazione da parte del potere centrale, dimostrerebbe che se noi continuiamo per questa strada, possiamo giungere ad una effettiva diminuzione del potere centrale e, peggio ancora, ad una situazione di pericolo per l'unità dello Stato.

Ora io mi permetto dirvi che questo episodio non differisce dai cento altri in cui i vari prefetti ritennero opportuno — in contrasto alle disposizioni ed alle circolari del Ministro — di stabilire dei divieti di esodo delle merci da Provincia a Provincia. Quello che si rimprovera all'Alto Commissariato per la Sicilia ed all'Alto Commissariato per la Sardegna fu fatto, precedentemente e ripetutamente, proprio dai prefetti, e mi permetto di dire che quello che fu fatto dall'Alto Commissariato per la Sardegna è stato fatto perché questo Alto Commissario doveva intervenire necessariamente a favore di una popolazione affamata, verso la quale lo Stato non aveva provveduto, oltre che per ragioni strettamente alimentari, per altre, dovute proprio al centralismo ed alle complicazioni della sua burocrazia.

D'altra parte, quello fu un episodio che si riferisce ad un momento di eccezione e che riflette una speciale situazione. Nessuno di noi protesta quando, ad esempio, — come è avvenuto ultimamente — il governo centrale assegna miliardi all'Ansaldo ed alla San Giorgio. Se i miliardi dati all'Ansaldo e alla San Giorgio sono stati dati per salvare la vita di trentamila operai e delle loro famiglie, io dico che questi miliardi sono stati giustamente dati. Ma il danaro non era solo o dell'Italia settentrionale o dell'Italia centrale e tanto meno di quelle città e di quelle Regioni cui appartengono gli operai che lavorano in quei cantieri. Erano danari che venivano da tutta Italia, che venivano certamente anche dai contadini dell'Italia meridionale e dell'Italia insulare. Noi riconosciamo che di fronte alla necessità del momento non era possibile comportarsi diversamente, come voi dovreste riconoscere che il comportamento dell'Alto Commissario per la Sardegna e dell'Alto Commissario per la Sicilia fu comportamento doveroso e necessario.

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti