[Il 3 giugno 1947 l'Assemblea Costituente prosegue la discussione generale del Titolo quinto della Parte seconda del progetto di Costituzione: «Le Regioni e i Comuni».

Vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda alle appendici per il testo completo della discussione.]

Colitto. [...] Quinta osservazione. L'ente Regione ci viene presentato anche come rappresentativo, su basi elettive, degli interessi locali.

Per questo il progetto di Costituzione prevede la formazione, su basi elettive, di un Consiglio regionale in ogni Regione.

Avremo, quindi, in Italia, tutta una serie di piccoli parlamenti. E, poiché il sistema elettorale è quello proporzionalistico, si verificherà, in dimensioni più ridotte, in ciascuno di essi, quanto si verifica nella nostra così ben costrutta Assemblea. Ne risulterà una carta geografica dell'Italia, nella quale le varie regioni appariranno con colorazioni diverse e con le più varie gradazioni di colori. Io non dico che questo è un male: può essere anche un bene. Perché, per esempio, se in un parlamento regionale si avrà la prevalenza d'un partito più accentuata di quella che si abbia nell'assemblea nazionale, potranno essere evitati di più gli equivoci, potrà farsi di meno ricorso ai compromessi. Ma non è questo, o colleghi, il punto che interessa. Non è il funzionamento interno dei parlamenti regionali quello che interessa. Quello che interessa è vedere quale peso ciascun parlamento regionale avrà sul governo centrale, ed accertare fino a qual punto il governo centrale potrà realizzare l'armonia fra le azioni e le richieste delle varie Regioni, nell'interesse superiore, economico e morale, della Nazione.

Troppe sono presentemente le cause che possono spingere le Regioni ad esacerbare le loro gelosie, le loro invidie, i loro egoismi, e, quindi, a combattersi fra di loro e, persino, a rivoltarsi contro lo Stato. Ora chi può con coscienza, parlando col cuore alla mano, dire la parola definitiva, la parola che non ammette dubbi, che non lascia perplessità?

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti