[Il 17 luglio 1947, nella seduta pomeridiana, l'Assemblea Costituente prosegue l'esame degli emendamenti agli articoli del Titolo quinto della Parte seconda del progetto di Costituzione: «Le Regioni e i Comuni».

Per la prima parte della discussione vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda al commento all'articolo 126 per il testo completo della discussione.]

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Quando noi abbiamo deciso di modificare l'ordine dei lavori e di anticipare la materia della Regione, abbiamo, nello stesso tempo, determinato che, quando questa materia si fosse trovata in connessione con altre di titoli diversi, così che non fosse possibile deliberare, senza avere sott'occhi le soluzioni adottate per queste altre materie, si sarebbe allora dovuto, per tali punti, rinviare.

Ciò che propongo ora è conseguenza del criterio di massima allora stabilito.

[...]

Viene, infine, l'articolo 119, che riguarda il referendum ed il diritto di iniziativa che si esercita non solo sulle leggi regionali, ma anche su determinati provvedimenti amministrativi; e dice che gli statuti regionali debbono regolare questa materia in relazione ed in armonia con le norme generali stabilite sul referendum. Il Comitato ha fatto il rilievo che — in materia di referendum regionale — v'è un consenso che potrebbe non esservi in materia di referendum nazionale ed ha ritenuto che non sia il caso, qui, di un vero e proprio rinvio a quando si sarà deciso sul referendum per le leggi dello Stato; salvo provvedere, in sede di coordinamento, quando anche queste norme saranno stabilite. Vi è però una necessità di chiedere rinvio; nel senso che l'articolo 124 si occupa degli statuti regionali, in cui dovrebbero essere regolate appunto le modalità per il referendum nella Regione. È, dunque, opportuno esaminare insieme il 117 ed il 124; e qui si tratta o di farlo subito, a proposito del 117, o di rinviare (come si vede è un rinvio diverso dagli altri) al prossimo articolo 124.

[...]

Lussu. [...] L'articolo 118 contempla la competenza della Corte costituzionale. Ora la Corte costituzionale potrà avere anche un aspetto diverso da quello fissato nel progetto; e noi subordineremo le nostre decisioni a quella che sarà la figura definitiva della Corte costituzionale, ma non vi è nessuna ragione al mondo perché si rinvii le discussioni. Lo stesso si dica per il referendum. È chiaro che sono questi problemi che vanno affrontati tutti immediatamente, e che non si deve rinviare nulla.

[...]

Presidente Terracini. [...] Una proposta di rinvio il Comitato fa anche per l'articolo 119. Esso propone, infatti, di rinviarlo all'articolo 124.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Voglio ribadire che qui non è un rinvio come gli altri due. Vi è un nesso fra il 119 e il 124. Vediamoli assieme, subito, o fra breve quando verrà in discussione il 124.

Micheli. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Micheli. Io dico, per non fare una opposizione che potrebbe ad una parte dell'Assemblea sembrare sterile e infeconda, che si potrebbe anticipare la discussione dell'articolo 124 in sede di articolo 119. Ed allora, siccome l'articolo 124 dice: «Lo Statuto di ogni Regione è stabilito in armonia alle norme costituzionali, con legge regionale deliberata a maggioranza assoluta dei consiglieri ed a due terzi dei presenti; e deve essere approvato con legge della Repubblica», ciò che effettivamente il Comitato ritiene è che vi sia un collegamento tale da dovere sospendere anche questo. Siccome l'articolo 124 non ha collegamento con altri articoli, chiedo che per economia della discussione si discutano abbinati gli articoli 119 e 124; e credo con questo di venire incontro ai desideri del Comitato facendo conto di quella sua unanimità che una volta tanto ci è stata fatta sapere.

Uberti. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Uberti. Poiché in realtà si tratta di due articoli che si fondono in uno, tanto vale portare la materia dell'articolo 124 nell'articolo 119.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Il Comitato non ha nulla in contrario.

Presidente Terracini. Porrò dunque in votazione la proposta di rinviare l'articolo 119 all'articolo 124.

Micheli. La mia proposta era dello stesso tenore e deve essere essa messa in votazione.

Presidente Terracini. Quando c'è il rinvio, è questo che deve essere posto in votazione.

Laconi. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Laconi. Vorrei rammentare all'Assemblea ed al Presidente della Commissione che i motivi che suggerivano il rinvio dell'articolo 119 non consistevano unicamente nell'affinità di questo articolo con il 124, bensì anche in un'altra considerazione che io feci presente stamani alla Commissione dei Diciotto, cioè il fatto che nell'articolo 119 c'è un riferimento ai principî stabiliti dalla Costituzione per il referendum nazionale. Ora, è difficile risolvere questa questione prima che si esamini se vi sarà il referendum esteso a tutta la Repubblica; perché è chiaro che se vi sarà il riferimento ad esso in questo punto potrà essere fatto; ma se non vi sarà una procedura qualsiasi deve essere prevista in questa sede.

So bene che vi è una proposta dell'onorevole Perassi per cui il riferimento non si farebbe alla procedura adottata per il referendum nazionale, bensì allo Statuto particolare delle Regioni. Ma su questo non tutti siamo d'accordo. Insomma vi è un dissenso, per cui io penso che la questione dell'esistenza o meno di un referendum nazionale deve essere pregiudizialmente risolta.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Vorrei fare osservare all'onorevole Laconi, che egli stesso questa mattina, in Comitato, ha riconosciuto che per il referendum regionale vi possono essere ragioni in cui tutti sono unanimi anche se vi sono dubbi per il referendum nazionale. Non vi è dunque ragione di aspettare che la Costituzione stabilisca le norme per il referendum sulle leggi dello Stato.

Laconi. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Laconi. Devo chiarire semplicemente che non mi riferivo a un legame fra il referendum regionale ed il referendum nazionale. Già stamani ho dichiarato che le questioni sono differenti, e si può prendere posizione in modo diverso. La questione che preoccupa è di procedura. Quando si parla di referendum, si deve pure o prevedere esplicitamente la procedura in questa sede o fare riferimento a una procedura nazionale prevista in altro luogo, o riferirsi allo Statuto. Sono tre tipi di proposte, ma perché si risolva la questione pregiudiziale di scegliere fra queste tre diverse proposte per la procedura, è evidente che dobbiamo conoscere i termini della questione; cioè conoscere se esiste o non esiste una procedura nazionale, se esiste o non esiste uno Statuto al quale fare riferimento. È una questione che non può essere risolta prima che siano risolte le due questioni pregiudiziali e che vi sia o non vi sia un referendum nazionale e che vi siano o meno gli statuti regionali. Per questo insisto non contro la proposta dell'onorevole Ruini, con la quale concordo, ma contro la proposta dell'onorevole Uberti e prego che si ritorni eventualmente a quella proposta che fu accettata stamane dal Comitato dei Diciotto. Votazione di principio per il referendum regionale, salvo l'approvazione dell'articolo nei suoi dettagli e nel suo contenuto procedurale.

Micheli. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Micheli. Sono perfettamente d'accordo con la proposta fatta dall'onorevole Uberti che coincide colla mia dichiarazione. Ma desidero rappresentare all'Assemblea quello che è il mio pensiero. Si è parlato tanto di preoccupazioni; ne ha espresse il nostro Presidente della Commissione e ne ha espressa qualcuna anche il Presidente della nostra Assemblea; potrò averne ed esporne, se egli me lo permette, qualcuna anche io. La mia preoccupazione è questa: che noi dobbiamo arrivare a discutere con calma e serenità le questioni più importanti che sono inserite nella Costituzione e fra esse quella del referendum. La questione del referendum c'è; lo abbiamo visto discutere in tante occasioni, nei comizi elettorali, nei giornali; se ne è parlato spesso per tante ragioni; qui nell'articolo 119 è accennato di volo, ma non lo possiamo sorpassare. Ecco perché io temo che quando noi arriviamo all'articolo 124 con quei criteri, che ha già così opportunamente spiegati l'onorevole Laconi ed ai quali io in gran parte aderisco, quando si dice che lo statuto di ogni Regione è stabilito in armonia con le norme costituzionali precisamente e semplicemente e quando vedo che nell'articolo 124 di referendum non si parla...

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. C'è...

Micheli. Io ho il testo dell'onorevole Ambrosini...

Presidente Terracini. Quello è superato.

Micheli. Me ne rincresce che si sia fatto senza opportuno richiamo. Ed allora, se così è, l'articolo 124 del nuovo testo, che sostituisce quello dell'onorevole Ambrosini, mi spinge a fare un'altra dichiarazione che io mi sarei astenuto dal fare per non inciprignire la discussione, ma che adesso devo fare di fronte alla presentazione del nuovo testo, ed è questa.

Sono parecchi mesi che noi discutiamo della Regione; abbiamo un testo sopra il quale abbiamo concretato tutti i nostri studi ed abbiamo informato le nostre discussioni. All'ultima ora, ci si presenta qui un gruppo (non dirò un blocco se la parola non piace) di articoli i quali vengono a cambiare in modo notevole e importantissimo tutto quello che è lo spirito informatore dello statuto che abbiamo in mano da quattro mesi. Io sento con molto piacere che il Comitato è unanime, non so però, se il Comitato avesse convocato la Commissione dei Settantacinque, se ci sarebbe stata la stessa unanimità. La Commissione dei Settantacinque è stata messa da tempo nel dimenticatoio. Io, per esempio, che ne faccio parte da qualche tempo, non sono stato convocato mai, mentre invece se avessi partecipato a questa sostituzione d'infante, avrei avuto l'occasione di esporre questi miei convincimenti allora e non li avrei portati qui col rammarico di far perdere (secondo alcuni, o di far guadagnare secondo il mio convincimento) del tempo all'Assemblea. Certo è che noi ci troviamo di fronte a 4-5 articoli nuovi, i quali congegnano diversamente da quello che era proposto, l'organizzazione regionale. Le Province sono state considerate in altro modo; l'articolo 123 elimina tacitamente le Regioni minori sorte ora con tante speranze e stabilisce una categoria di Regioni le quali non so che basi abbiano, se storica o tradizionale, perché il Comitato non si spiega: dobbiamo capire ed intuire noi. L'articolo 124 è quello appunto che parla incidentalmente del referendum. Ed allora io domando, illustrissimo signor Presidente, se sia consentito che noi siamo chiamati a discutere improvvisamente queste proposte cambiate all'ultima ora in questo modo, delle quali noi abbiamo avuto conoscenza in particolari confidenze di corridoio, alterne alle volte e contrastanti; e che vengono a cambiare in modo notevolissimo l'impostazione della discussione.

Ecco perché, o signori, io credo che di fronte a questo, sia opportuno, per lo meno, che se il Comitato ha diritto di fronte ad un emendamento che un deputato propone di chiedere 24 ore per poterlo esaminare e discutere, abbiamo il diritto anche noi di chiederne altrettante per potere esaminare tutta questa complessa materia variata nel modo che ho chiaramente spiegato.

Presidente Terracini. Ha chiesto di parlare l'onorevole Targetti. Ne ha facoltà.

Targetti. A me sembra che non ci possono essere dubbi sulla necessità di discutere insieme il disposto del 119 e quello del 124. Basta ricordare che nell'uno si parla dell'esercizio dell'iniziativa individuale e del diritto di referendum secondo gli statuti regionali, mentre di statuti regionali non si è ancora parlato. È l'articolo 124 che li prevede. Questi legami tra il 119 e il 124 sono evidenti e indissolubili.

Si può anticipare, come mi sembra abbia proposto l'onorevole Uberti, la discussione del 124? Mi sembra che a questa proposta osti una ragione procedurale insuperabile. Se si anticipa la discussione di un articolo, si viene ad impedire l'esercizio del diritto di presentare emendamenti all'articolo stesso. Oggi che si discutono articoli precedenti l'articolo 124, chi si proponga di presentare emendamenti a quest'articolo, non ha l'obbligo di essere presente. Ma gli si toglierebbe questo diritto se si discutesse l'articolo immediatamente. Si può, insomma, posporre la discussione di un articolo, ma non anticiparla.

In quanto alla proposta dell'onorevole Laconi, di limitarci in questo momento della nostra discussione ad una affermazione del principio sia dell'esercizio dell'iniziativa individuale sia dell'esercizio del diritto di referendum, neppure questa mi sembra accettabile. Non siamo in tema di discussione generale; non siamo quindi in una sede in cui si possa affermare un principio o l'altro, in un ordine del giorno. Noi stiamo approvando articoli di legge, stiamo facendo la Costituzione.

Quindi, non vi è possibilità di andare incontro alla proposta dell'onorevole Laconi.

Bisogna rassegnarsi a rimandare la discussione dell'articolo 119 al momento, in cui discuteremo l'articolo 124.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. All'onorevole Micheli devo dire che i Settantacinque non sono stati convocati per questa semplicissima ragione: quando cominciò la discussione del progetto di Costituzione presentato all'Assemblea, i Settantacinque proposero, essi stessi, e l'Assemblea confermò, con particolare deliberazione, che, per agevolare il ritmo dei lavori, il Comitato dei Diciotto avrebbe funzionato in luogo dei Settantacinque, pronunziandosi sugli emendamenti.

Tutte le mattine io convoco i Diciotto; alle volte ne intervengono pochi. Se fossero Settantacinque, come potrebbe funzionare il Comitato?

Non facciamo, quindi, questioni che non esistono.

L'onorevole Micheli ha parlato di metodo strano del Comitato, il quale propone all'ultim'ora degli emendamenti.

Intendiamoci bene! È l'Assemblea: essa propone continuamente emendamenti; di questi emendamenti, secondo l'onorevole Micheli, il Comitato non dovrebbe tener conto.

Micheli. Non è vero.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Per non decidere su due piedi e per dar modo all'Assemblea di riflettere, il Comitato, esaminati gli emendamenti, ed in occasione delle riflessioni che sollevano, formula esso stesso emendamenti alle sue prime proposte. Se non lo facesse, non terrebbe conto del lavoro dell'Assemblea. Le nuove formule vengono subito comunicate all'Assemblea per evitare discussioni tumultuose ed eventualmente sospensive per riesami.

Nel tema che oggi consideriamo, si sono presentati due emendamenti: uno dell'onorevole Perassi e l'altro dell'onorevole Mortati.

Il Comitato, nel desiderio di raggiungere un largo consenso e di perfezionare sempre le sue proposte, ha accolto sostanzialmente questi due emendamenti. A pagina 11 del fascicoletto di emendamenti che avete sott'occhio c'è l'emendamento Perassi, che è stato in gran parte accettato dal Comitato. Stamattina l'onorevole Mortati ha proposto un emendamento che non è stato ancora pubblicato, ma ne abbiamo tenuto conto. Facciamo tutti gli sforzi per rendere rapida e coordinata una discussione che diventerebbe caotica coi metodi dell'onorevole Micheli.

Lasciando stare i duelli sulla procedura, potremmo discutere subito gli articoli che riguardano le Province ed i Comuni: ne abbiamo parlato per due mesi e c'è una serie di emendamenti che potremo discutere in tutta tranquillità. Vi è poi il pensiero della Commissione che, come resumé, tenendo conto degli emendamenti stessi, ha formulato un suo nuovo testo. Dedichiamo a tale materia la giornata di oggi; quando saremo all'articolo 124, riprenderemo la questione degli statuti e del referendum.

Presidente Terracini. Abbiamo dunque una proposta conciliativa dell'onorevole Ruini. Come l'Assemblea ha udito, da tre diverse parti è stata sostenuta la tesi del rinvio: l'onorevole Micheli, perché non ha avuto tempo di prendere visione del nuovo testo, ritiene che è un diritto riconosciuto di poterlo esaminare; l'onorevole Targetti, per motivi di procedura; c'è poi la proposta del Comitato. L'onorevole Laconi, per parte sua ha fatto una proposta transattiva.

Io ritengo, d'accordo con l'onorevole Targetti, che non sia questa la sede per votare un principio. Siamo davanti a degli articoli e dobbiamo decidere in merito a questi articoli.

C'è poi la proposta dell'onorevole Uberti, che si differenzia da una proposta di rinvio più o meno lunga. Egli propone di affrontare subito, senz'altro, l'esame dell'articolo 124, nel quale è assorbito l'esame dell'articolo 119, ma poiché ci troviamo di fronte a una proposta formale di rinvio da parte della Commissione, e questa proposta non ammette emendamenti, la pongo in votazione. Con ciò mi pare che anche l'onorevole Micheli veda soddisfatto il suo desiderio di aver tempo per esaminare il nuovo testo.

Micheli. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Onorevole Micheli volevo mettere in votazione questa proposta di rinvio, se lei permette.

Micheli. Io non debbo permetterle nulla, onorevole Presidente. Poiché posso aver usata qualche parola più ardita e conclusiva di quella che il Presidente della Commissione mi ha attribuita, debbo dire che non volevo nemmeno lontanamente assumere la sua funzione (Si ride) in alcun modo. Volevo avvertire solo questo: la situazione per me è questa: ci sono proposte di rinvio per tre articoli.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Ma per due articoli è stato già deciso!

Micheli. Ad ogni modo c'erano proposte per tre articoli. Per i primi due è stato votato. Per il terzo articolo, c'è la proposta dell'onorevole Uberti, di riunire la discussione nell'articolo 124. Ma, la mia decisione è indipendente da questi tre articoli, perché si riferisce agli articoli 120, 121, 123 e 124. Quindi, mi riservo di svolgere la mia proposta a questo riguardo.

Presidente Terracini. Pongo allora in votazione la proposta di rinvio della discussione dell'articolo 119 a quando si discuterà l'articolo 124.

(È approvata).

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti