[Il 7 marzo 1947, nella seduta pomeridiana, l'Assemblea Costituente prosegue la discussione generale del progetto di Costituzione della Repubblica italiana. — Presidenza del Vicepresidente Tupini.

Vengono qui riportate solo le parti relative al tema in esame, mentre si rimanda alle appendici per il testo completo della discussione.]

Capua. [...] Dulcis in fundo, anzi, per dir meglio, in cauda venenum: l'articolo 50. (Commenti).

L'articolo 50, dove è sancito il diritto alla violenza, dove si aprono costituzionalmente le porte alla rivoluzione e alla guerra civile... (Interruzioni) ...allorché si afferma che è diritto e dovere dei cittadini resistere all'oppressione, quando i poteri pubblici violino le libertà fondamentali e i diritti sanciti nella Costituzione. (Interruzioni Rumori).

Voi ne avete data una spiegazione; io mi permetterò di darne un'altra. Voi mostrate la faccia della medaglia; io con bontà vostra, ne mostrerò il rovescio: è questo il mio compito.

Questo articolo può significare che nell'eventualità che si affermi il principio del diritto al lavoro — cosa che lo Stato non potrà mantenere, se non impadronendosi dei mezzi di produzione o imponendo assunzioni obbligatorie di lavoratori, e quindi in ogni caso violando le libertà di altri — se lo Stato non lo farà subito, alcune categorie di italiani saranno autorizzate a scendere in piazza e usare la violenza. Questo significa l'articolo 50!

Una voce a sinistra. Avete paura!

Capua. In altri termini, onorevoli colleghi, socializzazioni, collettivizzazioni diventano principî costituzionali, ed alcune categorie di lavoratori potrebbero usare la violenza per farli affermare. Parliamoci chiaro, onorevoli colleghi, è così.

Io vedo un giuoco strano fra due forze, di cui una è decisa e l'altra lo è un po' meno. Dice questa: io ti concedo questi diritti, senza sanzioni, perché riconosco i tuoi principî come principî fondamentali; però, di là da venire, proiettati nel futuro.

Risponde l'altra, la più decisa (abbassando oggi il velo che di abitudine le copre il volto): no, scusa, cara, guarda che ti sbagli, sta' attenta, perché io questi diritti li ho posti negli articoli come un impegno preciso ed immediato, come una cambiale da pagare subito.

È questo il crudo significato delle polemiche che si odono qui dentro, sia pure velate, tra centro e sinistra!

Girate questo problema e troverete il volto politico.

Ricorderete le parole pronunciate altre volte in questa Assemblea dall'onorevole Togliatti. Io ve le ripeto, invertendone la dizione: Governo di centro può significare Governo Facta; Governo di centro può significare Governo Kerensky. Meditateci su, onorevoli colleghi del centro! Intelligenti pauca! (Commenti Interruzioni a sinistra).

Una voce. Ma non può accadere!

Capua. Il mondo non è altro che un succedersi di evenienze strane, nelle quali chi non è stato attento è stato sempre accoppato. (Commenti Interruzioni a sinistra).

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti