[L'8 novembre 1946 la seconda Sottocommissione della Commissione per la Costituzione prosegue la discussione sull'organizzazione costituzionale dello Stato. — Presidenza del Vicepresidente Conti.]

Il Presidente Conti riapre la discussione sulla questione, rimasta in sospeso, della opportunità di introdurre o meno nella Carta Costituzionale l'indicazione del sistema elettorale.

Perassi ricorda che nella precedente seduta la discussione si è svolta soprattutto sull'apprezzamento dei vari sistemi e da molti è stato sostenuto quello della rappresentanza proporzionale. È stato comunque osservato come, prescindendo dalle preferenze per l'uno o per l'altro sistema, fosse opportuno parlare nella Carta Costituzionale del sistema di elezione, in quanto questo si connette a tutto l'ordinamento costituzionale.

Dichiara che, personalmente, è favorevole al sistema della rappresentanza proporzionale e non dubita che la Commissione per la legge elettorale si orienterà verso di esso quando sarà chiamata a decidere in materia; ma non ritiene che la Carta Costituzionale debba occuparsene, pregiudicando il problema, innanzitutto perché essa deve tracciare delle linee generali e non scendere ai particolari e secondariamente perché potrebbe nel futuro verificarsi la necessità di allontanarsi, magari provvisoriamente, dal sistema della rappresentanza proporzionale per seguirne uno diverso, e ciò anche in rapporto al fatto che la rappresentanza proporzionale porta inevitabilmente, come è stato rilevato anche da altri, ad un governo di coalizione. Ritiene quindi più opportuno che la materia sia regolata dalla legge elettorale, così che se in seguito dovesse apparire necessario cambiare il sistema di elezione, ciò potrebbe essere fatto senza dover ricorrere alla procedura della modificazione della Carta Costituzionale.

Tosato ritiene che non si possa per ora affrontare la questione, dato che non si sa ancora con esattezza quali saranno i lineamenti precisi della Costituzione, né la forma di governo che sarà adottata, né gli accorgimenti che saranno presi per ottenere le necessarie garanzie di stabilità e di efficienza.

Dato che il sistema elettorale non è che un mezzo strumentale, attraverso il quale si ottiene l'espressione della volontà popolare, e dato che non si può derivare la forma di Governo dalla scelta di un sistema per le elezioni, occorre prima stabilire la struttura di Governo e poi determinare quel sistema elettorale che valga a renderla più stabile ed efficiente.

Per queste ragioni propone il rinvio della discussione.

Zuccarini non può aderire alla proposta di sospensiva dell'onorevole Tosato, non ritenendo che il sistema elettorale possa essere considerato dal punto di vista strumentale ed essendo convinto invece che la rappresentanza proporzionale rientri fra i principî fondamentali della democrazia.

Ritiene pertanto che i componenti la Sottocommissione, se aspirano a realizzare la democrazia, debbano desiderare che nella Costituzione sia consacrato anche il sistema della rappresentanza proporzionale.

Tosato replica che ciò porterebbe a dedurre che laddove non sia il sistema proporzionale, non sia nemmeno democrazia.

Zuccarini ritiene che il sistema della rappresentanza proporzionale risponda esattamente al concetto di governo che si dovrebbe avere in democrazia: non già un governo di maggioranza che governi contro la minoranza, ma un governo di collaborazione, nel quale tutte le forze cooperino e trovino il loro punto di equilibrio. Le critiche che si rivolgono oggi alla rappresentanza proporzionale si riferiscono alla sua applicazione in uno Stato centralizzato — quale si ha oggi — il quale non può appoggiarsi che su un sistema maggioritario. Ma se, invece, si vagheggia una vera democrazia che rappresenti il Paese nella sua totalità e senza esclusioni, non ci si può discostare dal sistema proporzionale.

Dichiara pertanto che voterà in favore dell'inclusione del principio nella Costituzione, come punto di partenza per l'attuazione di un completo sistema democratico.

Ambrosini, anche per le ragioni esposte e ribadite da alcuni colleghi come gli onorevoli Perassi e Tosato, ritiene che la soluzione della questione debba essere rinviata alla Commissione per la legge elettorale.

Tosato crede che le ragioni addotte dall'onorevole Zuccarini per inserire nella Costituzione il principio della rappresentanza proporzionale, conducano proprio ad una conclusione contraria. Infatti, mentre per avere un vero governo democratico è necessaria l'esistenza di una maggioranza e di una minoranza, con il sistema della proporzionale finora adottato non si è mai avuto un governo di quel tipo. Teme quindi che l'inserire nella Carta Costituzionale il principio della rappresentanza proporzionale equivarrebbe ad impedire il sorgere di un governo democratico nel Paese.

Calamandrei, dato che la legge elettorale e la Carta Costituzionale si completano a vicenda, ritiene che sia errato creare due Commissioni distinte per la loro preparazione. Tuttavia, ove si voglia istituire una Commissione per la preparazione di un progetto di legge elettorale, la Sottocommissione dovrebbe fin da ora preoccuparsi che nell'ulteriore corso dei suoi lavori sull'organizzazione costituzionale dello Stato sia considerato come presupposto il sistema della rappresentanza proporzionale.

Cappi, pur essendo d'opinione che l'indicazione del sistema elettorale debba essere contenuta nella legge elettorale e non nella Costituzione, propone, sia per avere una base di partenza sia per aderire alle giuste osservazioni dell'onorevole Calamandrei, il seguente ordine del giorno:

«La seconda Sottocommissione ritiene che le Assemblee create dalla nuova Costituzione debbano essere elette col sistema della rappresentanza proporzionale e che tale principio debba essere, anziché nella Costituzione, incluso nella legge elettorale».

Il Presidente Conti pone anzitutto in votazione la proposta di sospensiva dell'onorevole Tosato.

(Non è approvata).

Prima di passare alla votazione dell'ordine del giorno dell'onorevole Cappi, osserva che esso dovrebbe limitarsi per ora alla Camera dei Deputati e non riguardare tutte le Assemblee legislative, e cioè anche quelle regionali e il Senato.

Mortati, Relatore, concorda col Presidente, facendo presente che per il Senato il caso è diverso, in quanto il corpo elettorale è nominato in parte col sistema maggioritario.

Cappi accetta di limitare il suo ordine del giorno alla Camera dei Deputati.

Uberti ritiene che la Sottocommissione debba per ora pronunciarsi soltanto sulla questione se sia da inserire nella Carta Costituzionale l'indicazione del sistema elettorale da adottare e che quindi non sia opportuno l'ordine del giorno Cappi.

Il Presidente Conti pone ai voti la proposta iniziale dell'onorevole Mortati, secondo cui nella Carta Costituzionale deve essere inserita l'indicazione del sistema elettorale, avvertendo che, ove tale proposta non sia approvata, si passerà alla votazione sull'ordine del giorno dell'onorevole Cappi.

Mannironi darà voto favorevole, con l'intesa che il sistema elettorale da fissare nella Costituzione sia quello dello scrutinio di lista con rappresentanza delle minoranze, senza escludere qualsiasi applicazione del sistema stesso, compreso quello che assegna un premio di maggioranza e consente la formazione di un governo di maggioranza anziché di coalizione.

(Non è approvata).

Mortati, Relatore, quanto all'ordine del giorno proposto dall'onorevole Cappi, rileva che la Sottocommissione ha il compito di preparare un progetto per la Costituzione, e non può dare direttive alla Commissione che dovrà provvedere all'elaborazione della legge elettorale. Se la Sottocommissione ritiene che la materia sia influente costituzionalmente, deve disciplinarla nella Costituzione; che se invece ritiene non lo sia, potrà tutt'al più formulare una raccomandazione, della quale la Commissione predetta sarà libera anche di non tener conto.

Piccioni, dato che la Sottocommissione, per procedere nei suoi lavori, dovrà aver presente un sistema elettorale, ritiene che, come criterio di orientamento dei lavori stessi e come indicazione per la Commissione per la legge elettorale, si debba porre in rilievo il sistema della rappresentanza proporzionale. Questo finirà per essere incluso di fatto nella Costituzione, anche senza esplicita menzione, ove tutta la struttura dello Stato risulti ispirata a quel principio. Per tali considerazioni ritiene che l'ordine del giorno Cappi possa essere approvato.

Il Presidente Conti pone ai voti l'ordine del giorno Cappi, così definitivamente formulato dal presentatore:

«La seconda Sottocommissione ritiene che la Camera dei Deputati debba essere eletta col sistema della rappresentanza proporzionale».

(È approvato).

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti