[Il 16 settembre 1947, nella seduta pomeridiana, l'Assemblea Costituente prosegue la discussione generale dei seguenti Titoli della Parte seconda del progetto di Costituzione: Titolo I «Il Parlamento», Titolo II «Il Capo dello Stato», Titolo III «Il Governo».

Vengono qui riportate solo le parti relative al tema in esame, mentre si rimanda alle appendici alla Parte seconda della Costituzione per il testo completo della discussione.]

Ambrosini. [...] Ho sentito l'altro ieri il collega onorevole Rubilli attaccare la proporzionale, addebitando ad essa la instabilità dei Governi. Si giudichi come si vuole il sistema della proporzionale; ma questa colpa non le si può dare, perché le valutazioni statistiche mostrano che col sistema del collegio uninominale la carta politica riusciva e riuscirebbe così variopinta di partiti, come col sistema della proporzionale. Se il Paese è molto frazionato, non c'è sistema elettorale che riesca a creare artificialmente pochi partiti e tanto meno due soli partiti. Vorrei anche osservare che altri inconvenienti, lamentati dall'onorevole Lussu riguardo al collegio uninominale, purtroppo non può dirsi che siano scomparsi dopo l'adozione di altri sistemi.

[...]

Nitti. [...] Mi chiedo se non sia il caso di procedere ad una revisione di questa materia, e ciò voglio sottoporre al parere e alla decisione dei miei amici democratici cristiani, «le quadrate legioni», come direbbe Mussolini (Si ride), che impongono il rispetto, a parte tutte le altre considerazioni, per il numero e, quando riesce loro, per la disciplina. Ora, le quadrate legioni considerino se proprio conviene loro di spingere a tutti i costi la proporzionale o non volere piuttosto che almeno una Camera sia eletta col collegio uninominale. Noi potremmo ottenere, poiché il collegio uninominale si presta meglio alla scelta dei candidati, che esso renderebbe ancora dei servigi. Noi ci ostiniamo: tante cose, che crediamo durevoli, non lo sono: noi siamo in continua mutazione. (Interruzione dell'onorevole Piccioni). Anche le nostre Assemblee sono un po' come le sabbie mobili del deserto. Non sappiamo più quelli che sono i partiti, che si uniscono e si disuniscono, annunziando nuove formazioni e nuove eliminazioni (Interruzione dell'onorevole Piccioni): ed allora ci dobbiamo preparare a molte mutazioni. Basta osservare le cose da vicino.

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti