[Il 21 novembre 1947, nella seduta pomeridiana, l'Assemblea Costituente prosegue l'esame degli emendamenti agli articoli del Titolo IV della Parte seconda del progetto di Costituzione: «La Magistratura».]

Presidente Terracini. L'ordine del giorno reca: Seguito della discussione del progetto di Costituzione della Repubblica italiana.

Ieri sera abbiamo votato l'articolo 94. Dobbiamo ora esaminare una serie di proposte di articoli indicati come articoli 94-bis.

Gli onorevoli Mortati e Leone Giovanni, hanno proposto il seguente articolo 94-bis.

«I magistrati, anche all'infuori dei casi per i quali la legge disponga una incompatibilità, non possono accettare dal Governo funzioni retribuite, a meno non le esercitino gratuitamente.

«Lo Stato assicura, con legge speciale, l'indipendenza economica dei magistrati».

L'onorevole Mortati ha facoltà di svolgerlo.

Mortati. Il mio emendamento è nato dalla insoddisfazione per alcuni altri emendamenti analoghi che sono stati presentati dagli onorevoli Sardiello, Rossi Paolo, Varvaro e Damiani, e che si riconnettono alla esigenza di evitare che i magistrati siano distratti dal loro ufficio. A me pare che formulati in questi termini, così come hanno fatto gli onorevoli colleghi di cui ho fatto menzione, gli emendamenti non possano essere accettati, perché sottraggono i magistrati da una serie di attività che bene potrebbero giovarsi della loro competenza.

Il vero problema che sorge in ordine a questo punto è quello di sottrarre i magistrati all'influenza del Governo e quindi di completare quelle garanzie di indipendenza che si sono poste con le altre disposizioni dirette ad assicurare tale indipendenza nei riguardi del reclutamento, della carriera, ecc. Quindi l'esigenza da salvaguardare per questo punto, è di evitare che il Governo, attraverso attribuzione di incarichi retribuiti, possa compromettere indirettamente l'indipendenza della Magistratura.

Il mio emendamento, che poi in sostanza è una parafrasi di una analoga disposizione che si legge nella Costituzione belga, tende ad evitare semplicemente quegli incarichi retribuiti i quali siano conferiti dal Governo; senza impedire al magistrato la possibilità di poter ottenere altri incarichi o altre funzioni che non lo pongono in una situazione di soggezione verso il Governo. Nello stesso tempo, ove si sancisca questa diminuzione della capacità dei magistrati di assumere incarichi retribuiti, appare opportuno di abbinare questa disposizione con l'altra che garantisce la loro indipendenza economica. Proposte di questo genere sono state anche fatte dall'onorevole Murgia e da altri colleghi. A me pare che sia opportuno mettere insieme queste due serie di norme, cioè da una parte garantire l'indipendenza del magistrato di fronte alle possibili pressioni che potrebbero venire dal Governo attraverso il conferimento di incarichi retribuiti, e nello stesso tempo assicurare, con legge speciale, l'indipendenza economica, che viene a costituire una specie di compenso alla diminuzione di proventi, che potrebbe derivare dall'esclusione da incarichi retribuiti.

Insisto pertanto sull'opportunità di mettere insieme la due disposizioni che, in un certo modo, si integrano e che servono ad offrire pienezza di indipendenza alla Magistratura.

Presidente Terracini. Credo che potremmo, per intanto, deliberare su questi due emendamenti aggiuntivi, poiché quello dell'onorevole Patricolo tocca materia del tutto diversa. Ricordo che l'onorevole Murgia ha già svolto il seguente articolo 94-bis:

«Norme speciali regoleranno il trattamento economico dei magistrati».

Prego l'onorevole Ruini di esprimere l'avviso della Commissione su questi emendamenti.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Queste proposte riguardano due materie. La prima è che norme speciali regolino il trattamento economico dei magistrati. Nessuno più dei membri del Comitato sente la necessità di questa elevazione del trattamento economico dei magistrati. Credo che in questo senso l'Assemblea potrebbe esprimere, con un ordine del giorno, la sua volontà che si provveda; ma mettere nella Costituzione, e per una sola categoria, per quanto degnissima, questa disposizione, mi sembra che non sia una cosa tecnicamente costituzionale. Quindi, pregherei, proprio per ragioni tecniche, di trasformare questi emendamenti in un ordine del giorno, ed in un voto esplicito al Governo, perché presenti proposte adeguate.

La seconda parte riguarda il divieto di accettare dal Governo incarichi retribuiti, a meno che i magistrati non esercitino questi incarichi gratuitamente. Anche questo, è un principio molto apprezzabile, ma (permettetemi di difendere un certo carattere di costituzionalità della Costituzione), è argomento che potrà essere messo nell'ordinamento giudiziario. Pregherei l'onorevole Mortati di voler trasformare anche questo emendamento in una raccomandazione od in un ordine del giorno.

Presidente Terracini. Dovrei ora porre in votazione l'articolo aggiuntivo già svolto dall'onorevole Murgia:

«Norme speciali regoleranno il trattamento economico dei magistrati».

Non essendo presente l'onorevole Murgia, s'intende decaduto.

Mortati. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Mortati. Osservo che non è perfettamente esatto quanto ha affermato l'onorevole Ruini circa l'inidoneità della norma proposta ad assumere carattere costituzionale. Ho già osservato che una disposizione analoga si legge in una delle più antiche e notevoli Costituzioni europee, quella belga. Comunque io, per motivi di opportunità, aderisco volentieri all'invito del Presidente della Commissione per la Costituzione di trasformare in ordine del giorno il mio emendamento.

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti