[Il 10 ottobre 1946 la seconda Sottocommissione della Commissione per la Costituzione prosegue la discussione sull'organizzazione costituzionale dello Stato.

Durante la discussione relativa alla composizione ed elezione del Senato (vedi commento all'articolo 58), si prospetta l'ipotesi di sospendere la discussione per passare all'esame delle autonomie locali.]

Grieco informa che presso il Comitato incaricato di redigere il progetto sulla organizzazione regionale sono sorte notevoli divergenze di opinioni, di modo che non si può sperare in una rapida conclusione dei lavori.

Per evitare che si perda un tempo prezioso, propone che la discussione sul problema dell'organizzazione regionale sia portata innanzi alla Sottocommissione.

Ambrosini crede che le divergenze non siano ancora tali da rendere impossibile un accordo. L'onorevole Grieco però ha fatto osservare — e anche l'onorevole Uberti ed altri lo avevano già notato — che se il Comitato deve limitarsi a discutere su tali divergenze, tanto varrebbe esaminare la questione della organizzazione regionale in seno alla Sottocommissione, per evitare un duplicato di discussione. In ogni modo si rimette completamente a quello che la Sottocommissione crederà opportuno fare.

Lussu rileva che le difficoltà che ostacolano il raggiungimento di una soluzione sul problema della seconda Camera non hanno alcuna attinenza con quelle sorte in seno al Comitato per le autonomie regionali. Ritiene quindi che la sospensione dei lavori della Sottocommissione in merito alla questione della formazione della seconda Camera non sarebbe di alcuna utilità.

Non è perciò favorevole alla proposta dell'onorevole Grieco. L'esame della questione delle autonomie regionali deve continuare, così come è stato concordemente stabilito all'inizio dei lavori, in seno al Comitato speciale che, a suo tempo, presenterà le sue conclusioni. Nel frattempo la Sottocommissione proseguirà la discussione sulla formazione della seconda Camera; e così, con uno sforzo di buona volontà, si potrà arrivare al termine dei lavori.

Perassi concorda con le osservazioni fatte dal Presidente sulla inopportunità di sospendere la discussione sul problema della seconda Camera per passare a quello delle autonomie regionali. Ritiene che non farebbe buona impressione presso il pubblico, che segue i lavori ed è stato informato sul loro andamento, la notizia che essi siano stati sospesi.

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti