[Il 19 aprile 1947, nella seduta pomeridiana, l'Assemblea Costituente prosegue la discussione generale del Titolo secondo della Parte prima del progetto di Costituzione: «Rapporti etico-sociali».

Vengono qui riportate solo le parti relative all'argomento in esame, mentre si rimanda alla sezione delle appendici relativa al Titolo secondo della Parte prima per il testo completo della discussione.]

Nitti. [...] La vita è già difficilissima e sarà ancora più difficile nel periodo che verrà. L'Italia deve utilizzare tutte le sue risorse e non ha tempo da perdere sopra tutto nell'ora presente. Dobbiamo pensare che viviamo in un paese in cui sopra ogni ettaro di terreno coltivabile utilmente devono vivere più di due persone, caso unico in Europa. Siamo in una situazione difficilissima e dobbiamo diffidare delle follie che spingono alla più dissennata imprevidenza. Dobbiamo preoccuparci della faciloneria con cui si parla di sovvertire le basi della vita sociale, gittando il disordine nelle forme della produzione che come l'agricoltura hanno più bisogno di stabilità.

Ho senso di pena, anzi di angoscia, nel vedere come nello stesso tempo che si disordina la produzione, si disordina anche territorialmente il paese.

Nessuna più grande minaccia di più grande sciagura che le cosiddette autonomie. È un programma di rovina e di dissoluzione. Si degenera ogni giorno più perché le autonomie sono applicate anche prima di esser votate e non si sa dove si arresteranno.

Il tristissimo esempio è venuto proprio dal Governo. Un disgraziato Ministro piemontese, credo un avvocato di pretura; non so perché, volle l'autonomia della Val d'Aosta, che non l'aveva mai chiesta. Fece all'Italia il maggior male possibile, perché non solo apriva le frontiere militari ad ogni possibile invasione futura, ma perché mise l'Italia in una situazione di permanente inferiorità e le tolse ogni possibilità di vera difesa, in ore drammatiche come quelle che seguiranno.

Ci preoccupiamo degli avvenimenti in Sicilia. C'è di peggio, a quel che dicono i giornali. Quante sorprese avremo ancora e non solo in Sicilia!

L'Alto Commissario della Sicilia e l'Alto Commissario della Sardegna hanno sottoscritto un accordo o vorrei dire un trattato, in cui regolano le loro relazioni commerciali, come se fossero due Stati stranieri.

Sembra cosa assurda, ma è pur troppo vera.

Pare che anche Milano sia stata invitata (e non ha preso la cosa sul serio) a partecipare a queste strane vedute di commercio internazionale... interno. Impera in questo periodo la follia. L'Italia dovrebbe tenersi compatta, unita e disciplinata e dominare il disordine, ancor più negli spiriti che nelle cose. Cupio dissolvi: questa pare l'insegna della follia dominante.

Quando noi parliamo della Repubblica, pensiamo a una grande Italia unita, libera e democratica, a una Italia forte perché indivisibile. Ringrazio l'onorevole Togliatti di avere avuto il coraggio di dire, dal primo momento, che bisognava opporsi ad ogni cosa che dividesse l'Italia. Io spero che egli non solo sia fermo in questo proposito, ma che spieghi in questo senso tutta la sua autorità. L'Italia non vivrà, se non sarà unita.

Noi dobbiamo dare all'Italia profondo senso di unità. Se no, l'Italia andrà in rovina.

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti