[Il 10 maggio 1947, nella seduta antimeridiana, l'Assemblea Costituente prosegue l'esame degli emendamenti agli articoli del Titolo terzo della Parte prima del progetto di Costituzione: «Rapporti economici».

Per la prima parte della discussione, vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda al commento all'articolo 36 per il testo completo.]

Presidente Terracini. Seguono due emendamenti dell'onorevole Puoti, del seguente tenore:

«Aggiungere alle ultime parole del primo comma le seguenti: anche in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria».

[...]

Non essendo presente l'onorevole Puoti, si intende che abbia rinunziato a svolgerli.

[...]

Presidente Terracini. Sono stati così svolti tutti gli emendamenti presentati. Prego l'onorevole Ghidini di esprimere l'avviso della Commissione.

Ghidini, Presidente della terza Sottocommissione. [...] Ed ora vorrei fare qualche rilievo sugli emendamenti dell'onorevole Puoti, che vedo presente.

Si tratterebbe, secondo il primo emendamento, di aggiungere alle ultime parole del primo comma le seguenti: «anche in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria».

Avverto l'onorevole Puoti che questo inciso che vorrebbe aggiunto a coronamento del 1° comma dell'articolo 32, fa già parte dell'articolo 34.

Puoti. Lo volevo spostare all'articolo 32, dove si parla di retribuzione.

Ghidini, Presidente della terza Sottocommissione. A noi pare molto più armonico lasciarlo all'articolo 34, perché ivi sono considerati tutti i casi nei quali lo Stato sovviene ai bisogni del cittadino e del lavoratore sotto le forme dell'assistenza e della previdenza, Quindi, staccando dall'articolo 34 una sua parte essenziale, ne sarebbe sconvolta l'armonia della disposizione. Credo pertanto che la Commissione sia contraria al trasferimento che propone l'onorevole Puoti.

[...]

Presidente Terracini. Chiederò ora ai presentatori di emendamenti se li conservano.

[...]

Presidente Terracini. Seguono due emendamenti dell'onorevole Puoti:

«Aggiungere alle ultime parole del primo comma le seguenti: anche in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria».

«Al primo comma aggiungere il seguente:

«Sempre che sia possibile e nelle forme e limiti stabiliti dalla legge, la retribuzione tenderà ad attuare la forma della partecipazione agli utili».

Onorevole Puoti, li mantiene?

Puoti. Ritiro il primo e mantengo il secondo.

[...]

Presidente Terracini. [...] L'onorevole Medi ha proposto e già svolto il seguente emendamento tendente ad aggiungere un articolo 33-bis:

«Ogni cittadino che non abbia la possibilità di provvedere alla propria esistenza, conforme alla dignità umana, ha diritto ad adeguate forme di assistenza».

Medi. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Onorevole Medi, ella ha già svolto l'emendamento. Può dichiarare se lo mantiene o lo ritira.

Medi. Perfettamente; intendo chiarire che l'articolo può essere considerato come sostitutivo del primo comma dell'articolo 34.

Presidente Terracini. Passiamo, allora, all'esame dell'articolo 34:

«Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari alla vita ha diritto al mantenimento ed all'assistenza sociale.

«I lavoratori in ragione del lavoro che prestano, hanno diritto che siano loro assicurati mezzi adeguati per vivere in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria.

«All'assistenza ed alla previdenza provvedono istituti ed organi predisposti ed integrati dallo Stato».

Andreotti. Chiedo di parlare per una mozione di ordine.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Andreotti. Vorrei chiedere, onorevole Presidente, di sospendere la seduta perché il nostro gruppo avrebbe necessità di riunirsi per una discussione non collegata al progetto di Costituzione.

Presidente Terracini. Vorrei immediatamente aderire alla sua richiesta, ma, dato che all'articolo 34 sono stati presentati numerosissimi emendamenti, credo che i colleghi del suo gruppo potrebbero anche assentarsi, con la certezza che non si procederà a votazione prima del termine della seduta antimeridiana. Per loro tranquillità, disporrò che gli emendamenti proposti da appartenenti al gruppo, qualora venissero di turno, non siano dichiarati decaduti. Credo che così potremo conciliare le varie esigenze.

Potrebbe, intanto, l'onorevole Laconi svolgere il seguente emendamento presentato insieme con gli onorevoli Cevolotto, Targetti, Moro, Taviani:

«Sostituirlo col seguente:

«Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari ha diritto al mantenimento ed all'assistenza sociale.

«I lavoratori hanno diritto che siano loro assicurati mezzi adeguati per vivere in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria.

«Gli inabili ed i minorati hanno diritto all'educazione ed all'avviamento professionale. A tali compiti provvedono organi ed istituti predisposti od integrati dallo Stato. L'assistenza privata è libera».

Laconi. Accedo al desiderio manifestato dal Presidente, di poter continuare i lavori fino all'ora regolamentare svolgendo il mio emendamento; ma di fatto, avrei potuto anche astenermi dallo svolgere questo emendamento, sia per le firme che esso raccoglie, e che fanno supporre un consenso quasi generale o sufficientemente vasto dei diversi Gruppi politici, sia per il fatto che le modificazioni contenute in questo emendamento sostitutivo non incidono in questioni sostanziali.

Desidero innanzi tutto fare osservare ai colleghi che noi abbiamo creduto di sopprimere nel primo comma dell'articolo in questione un inciso che testualmente diceva: «in ragione del lavoro che prestano». Abbiamo creduto di dover sopprimere questa parte in quanto essa avrebbe supposto che la legislazione in materia di previdenza e assicurazione sociale, domani, dovesse orientarsi in un determinato senso, senso in cui attualmente è diretta e indirizzata, e ciò avrebbe fatto supporre un riferimento a quei criteri di assistenza mutualistica che oggi sono in vigore. Noi desideriamo invece che il legislatore futuro abbia una libertà più ampia e possa adottare i criteri che gli appariranno più adatti alla situazione e più efficaci.

Un'altra modificazione consiste nell'introduzione, dopo il secondo comma, di una parte riguardante gli inabili ed i minorati. I colleghi ricorderanno che di questa questione si è fatto già cenno in altro momento di questa discussione. La richiesta è venuta particolarmente da determinate categorie di invalidi, di inabili e di minorati, come i ciechi, che si trovano in una situazione particolarmente difficile e penosa e che chiedono alla Repubblica democratica una particolare assistenza.

Noi abbiamo creduto di dover accogliere questa richiesta che riscuoteva, d'altra parte, in forma diversa, il consenso dei più diversi settori dell'Assemblea. Ricordo che anche l'onorevole Colitto presentò una richiesta in questo senso e che già colleghi di altri settori vi avevano acceduto. Per questa ragione noi abbiamo introdotto questa parte. Crediamo di averla introdotta con una precisione maggiore in quanto abbiamo fatto riferimento non soltanto agli inabili ma anche ai minorati, ed abbiamo fatto cenno dell'educazione e dell'avviamento professionale invece che della semplice rieducazione. È indubbio che nell'accezione comune la parola «rieducazione» ha un suo preciso significato, ma questo significato non avrebbe probabilmente la parola inserita in questo articolo. E penso che sia più semplice e chiaro il parlare di educazione e di avviamento professionale.

Finalmente, per quanto riguarda l'ultima parte, io vorrei accedere a una proposta di modifica all'emendamento, che mi è stata suggerita da qualche parte. Si è notato che dicendo: «A tali compiti provvedono ecc.» e lasciando l'attuale formulazione, lasciando cioè che la frase continui senza punto e a capo si può essere indotti in confusione, cioè si può ritenere che per «tali compiti» si intendano solo quelli di cui si fa cenno nel terzo comma. Dato che questo non è il nostro pensiero, perché noi riteniamo che per «tali compiti» si devono intendere quelli di cui si fa menzione in tutti e tre i commi, io pregherei il Presidente di voler intendere l'emendamento modificato in modo che con le parole «A tali compiti ecc.» si vada a capo:

Presidente Terracini. Allora i commi sarebbero quattro.

Laconi. Esatto. Inoltre, invece che «A tali compiti», si dica «Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ecc.».

Ultima modificazione è quella che riguarda la libertà dell'assistenza privata. Fra gli stessi presentatori dell'emendamento, non tutti erano convinti della necessità di questa affermazione, in quanto si poteva ritenere che già nella formulazione dell'articolo fosse implicitamente ammessa la libertà dell'assistenza privata. Lo spirito dell'articolo pare a noi che sia un altro, sia quello di garantire le affermazioni contenute nei suoi primi tre commi attraverso l'intervento dello Stato che ha il dovere di provvedere con i suoi enti, organi ed istituti. Indubbiamente però una qualche sfumatura di dubbio poteva rimanere. Quindi noi abbiamo accettato l'aggiunta: «L'assistenza privata è libera».

Si è osservato che non si garantisce la libertà della previdenza privata. Ciò dipende dal fatto che il termine «previdenza» non ricorre neanche nelle altre parti dell'articolo. L'articolo così formulato noi pensiamo risponda alle esigenze che sono state prospettate da tutte le parti della Camera e quindi ne raccomandiamo l'accettazione.

Presidente Terracini. L'onorevole Foa ha presentato i seguenti emendamenti:

«Al secondo comma, sopprimere l'inciso: in ragione del lavoro che prestano».

«Al terzo comma, sopprimere le parole: ed integrati».

Ha facoltà di svolgerli.

Foa. Ritengo che gli emendamenti siano ormai assorbiti dall'emendamento concordato di cui ha parlato l'onorevole Laconi, con la formulazione adottata nell'emendamento concordato è venuta a cadere la mia preoccupazione che si potesse determinare costituzionalmente un impegno misto di assistenza. Dichiaro quindi di ritirare entrambi gli emendamenti da me proposti per associami all'emendamento proposto dall'onorevole Laconi.

Presidente Terracini. L'onorevole Puoti ha proposto due emendamenti soppressivi del secondo e del terzo comma. Ha facoltà di svolgerli.

Puoti. Dichiaro di ritirare l'emendamento soppressivo del secondo comma. Quanto alla proposta di sopprimere il terzo comma, la mantengo, riservandomi di ritirarla qualora la ritenga superflua dopo lo svolgimento degli altri emendamenti.

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti