[Il 3 ottobre 1946 la prima Sottocommissione della Commissione per la Costituzione inizia la discussione generale sui principî dei rapporti sociali.

Vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda alle appendici per il testo completo della seduta.]

Togliatti, Relatore. [...] Accennando alle formulazioni che si stanno discutendo in altra Sottocommissione, per quanto ad esempio riguarda il diritto di proprietà terriera, osserva che tali formulazioni vanno anche al di là di quello che egli afferma, poiché mentre nelle sue proposte si accenna unicamente a limiti quantitativi, in quelle formulazioni si parla anche in senso qualitativo, ciò che significherebbe il diritto di intervento dello Stato nella diretta attività del coltivatore. Ritiene peraltro che in un articolo introduttivo non si debba andare più in là delle semplici enunciazioni di principio: verranno in seguito i particolari e le affermazioni più direttamente legati a quella che dovrà essere la legge italiana per la riforma agraria.

[...]

Cevolotto. [...] Quanto al comma dell'ultimo articolo [dell'onorevole Togliatti], in cui è detto che «lo Stato protegge e difende il piccolo e medio proprietario ed interviene per facilitare il benessere e accrescere la prosperità dell'azienda agricola del coltivatore diretto», osserva che il fanatismo che ora viene messo in essere per la piccola proprietà, che porta poi al frazionamento per la necessità di suddivisione della piccola proprietà terriera, non è utile — a suo avviso — al progresso dell'agricoltura, in quanto impedisce una coltivazione condotta con mezzi moderni, ed una industrializzazione dell'agricoltura che sono possibili solo nelle grandi e medie estensioni di terreno.

Togliatti, Relatore, domanda come si spieghi, allora, che in alcune delle regioni più caratteristiche della cultura agricola italiana, il rendimento delle grandi aziende è inferiore al rendimento delle piccole o medie.

Cevolotto replica che ciò non è esatto, e che nel Veneto, ad esempio, l'agricoltura progredisce dove è possibile l'impiego di macchine ed una organizzazione. Si dichiara perciò favorevole ad una industria agricola associata in forma di cooperativa o simile.

Denuncia i pericoli dell'eccessivo spezzettamento della proprietà, non solo perché contrasta con l'idea socialista e favorisce la creazione di un complesso di piccoli proprietari conservatori e retrivi, ma anche perché può rappresentare un pericolo per il progresso sociale.

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti