[Il 6 novembre 1946 la seconda Sottocommissione della Commissione per la Costituzione prosegue la discussione sull'organizzazione costituzionale dello Stato.]

Laconi ricorda che non si è ancora risolta la questione dell'ordine di presentazione delle proposte di legge, se, cioè, debbano essere presentate ad una Camera prima che all'altra o indifferentemente ad una qualsiasi delle due. A suo avviso, dal criterio, già approvato, che la seconda Camera ha una funzione di integrazione e di perfezionamento dell'opera legislativa, dovrebbe naturalmente discendere la priorità nell'esame dei progetti da parte della prima Camera, il che, a suo avviso, non comporta una menomazione dei poteri della seconda, ma potrà avere i suoi riflessi sulla questione della composizione dei conflitti tra i due rami del Parlamento, di cui ancora si deve discutere.

Propone quindi la seguente formula:

«I progetti di legge saranno presentati in prima istanza alla Camera dei Deputati».

Cappi non trova esatta l'affermazione che la seconda Camera sia stata creata unicamente allo scopo di integrare e perfezionare le leggi. D'altro canto, ritiene che il fatto che essa abbia una fonte elettorale diversa da quella della prima Camera ed un suo carattere speciale di rappresentanza di determinate forze del Paese, sia già di per sé argomento sufficiente per escludere la priorità proposta.

Fabbri esprime l'avviso che, anche se al riguardo non si è avuto un voto esplicito, la proposta Laconi possa ritenersi superata da due decisioni già adottate: quella in merito alla eguaglianza dei poteri delle due Camere e quella per la quale su un progetto approvato da una Camera e trasmesso all'altra questa deve pronunciarsi entro quattro mesi dal ricevimento.

Aggiunge che in una precedente discussione di carattere generale si è negata l'opportunità di ammettere una costante anteriorità dell'esame della prima Camera anche nei confronti dei bilanci, sia per il fatto che la seconda Camera si sarebbe trovata nella condizione di dover restringere il suo esame in un tempo eccessivamente limitato, sia perché, distribuendo contemporaneamente i bilanci fra i due rami del Parlamento, si otterrebbe un lavoro più proficuo e sollecito. Né va dimenticato che in taluni casi può essere utilissimo che la seconda Camera si occupi prima dell'altra di una legge che riguardi materie su cui essa è particolarmente competente.

Conti, Relatore, mette in evidenza che alla seconda Camera si è data una speciale configurazione in vista del sistema regionale che si pensa di adottare, onde essa dovrà spesso occuparsi di bisogni di carattere regionale e di problemi su cui è più qualificata a decidere della prima Camera. Anche per questa ragione ritiene sia da respingere la proposta Laconi.

Il Presidente Terracini pone ai voti la formula Laconi.

(Non è approvata).

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti