[Il 25 novembre 1947, nella seduta antimeridiana, l'Assemblea Costituente prosegue l'esame degli emendamenti agli articoli del Titolo IV della Parte seconda del progetto di Costituzione: «La Magistratura».

Vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda al commento all'articolo 104 per il testo completo della discussione.]

Presidente Terracini. Segue l'emendamento dell'onorevole Mortati:

«Sostituire l'ultimo comma col seguente:

«Il Ministro della giustizia vigila e sopraintende al regolare funzionamento secondo legge dell'organizzazione giurisdizionale ordinaria, e provvede all'esecuzione delle decisioni giudiziarie.

«Egli promuove innanzi al Consiglio superiore della Magistratura l'azione disciplinare contro i magistrati».

L'onorevole Mortati ha facoltà di svolgerlo.

Mortati. Il mio emendamento risponde a due scopi: anzitutto quello di giustificare l'attribuzione al Ministro di grazia e giustizia della funzione disciplinare nei riguardi dei magistrati; avendo egli la funzione di garante del buon funzionamento dell'amministrazione della giustizia, è ovvio che si attribuisca a lui questo promuovimento dell'azione disciplinare.

L'altro scopo del mio emendamento è quello di attribuire al Ministro quella funzione di organizzazione dell'amministrazione della giustizia nei limiti della legge.

Per quanto riguarda la formulazione, siccome c'è un testo concordato, che sarà presentato dal collega Colitto, mi rimetto ad esso.

[...]

Presidente Terracini. Abbiamo concluso lo svolgimento degli emendamenti all'articolo 97.

Sono stati proposti alcuni emendamenti come articoli 97-bis. Data la connessione della materia, ritengo opportuno che siano svolti.

Gli onorevoli Targetti, Costa, Carpano Maglioli, Fedeli Aldo, Mancini hanno presentato il seguente emendamento:

Art. 97-bis.

«L'organizzazione dell'Amministrazione della giustizia spetta al Ministro di grazia e giustizia, che ne risponde innanzi al Parlamento».

L'onorevole Targetti ha facoltà di svolgerlo.

Targetti. Onorevoli colleghi, lo scopo al quale mira il nostro emendamento è così chiaro, che l'emendamento stesso non ha bisogno di essere illustrato. Noi siamo favorevolissimi ad assicurare alla Magistratura il massimo di indipendenza; non siamo neppure contrari a dare ad essa, attraverso il Consiglio Superiore, larghi poteri; ma, al tempo stesso, riteniamo che si debba essere tutti d'accordo nel ristabilire il principio o, per dir meglio, nel mettere in evidenza che non abbiamo rinunciato al principio che il Ministro della giustizia debba rispondere dell'amministrazione della giustizia.

Si potrebbe dire che questo articolo aggiuntivo è superfluo. A noi non sembra, perché tenendo presente il contenuto, la portata dello stesso articolo — noi avevamo fatto un articolo bis — tenendo presente, dicevo, la portata, le conseguenze dell'approvazione dell'articolo 97, crediamo sia necessario, a scanso di equivoci, mettere bene in chiaro che a rispondere del funzionamento dell'amministrazione della giustizia resta ancora il Ministro della giustizia.

Abbiamo aggiunto «dinanzi al Parlamento», sebbene si sappia che questo può essere anche considerato come un pleonasma, perché tutti i Ministri rispondono dinanzi al Parlamento; ma ci è sembrato opportuno ricordarlo per mettere ancora più in chiaro lo scopo della norma stessa. L'Assemblea comprenderà che, in difetto di questa riaffermazione esplicita della responsabilità del Ministro, non vi sarebbe alcuno a rispondere effettivamente dell'amministrazione della giustizia, giacché non potrebbe certo esser chiamato a rispondere il Consiglio Superiore della Magistratura dinanzi alle due Camere.

Occorre quindi che la responsabilità del modo come la giustizia viene amministrata faccia carico, e sia esplicitamente assunta dal Ministro della giustizia, con tutte le conseguenze che da questa responsabilità derivano.

Presidente Terracini. L'onorevole Colitto ha presentato il seguente articolo 97-bis:

«Il Ministro di grazia e giustizia assicura il funzionamento, secondo la legge, dell'organizzazione della giustizia».

Ha facoltà di svolgerlo.

Colitto. Onorevoli colleghi, l'emendamento aggiuntivo che porta la mia firma, è stato da me formulato di accordo con altri colleghi dell'Assemblea. Ritengo che esso possa essere da voi accolto.

Perché la giustizia si realizzi è indubbiamente necessaria un'organizzazione di uffici, il cui regolare funzionamento costituisce una delle condizioni perché il magistrato adempia al suo ministero. Di qui la necessità di un Ministro della giustizia che tale funzionamento assicuri. Nell'ambito, s'intende, della legge. Di qui, pertanto, il mio emendamento. Non può essere accolta, a mio avviso, la formula proposta dall'onorevole Targetti, giacché egli propone che si dica che l'organizzazione della giustizia spetta al Ministro di grazia e giustizia. Ora, a me pare che tale organizzazione non spetti al Ministro, ma al potere legislativo.

È inutile, poi, aggiungere — come anche l'onorevole Targetti propone — che il Ministro risponde della sua attività dinanzi al Parlamento, perché sappiamo tutti che della propria attività ciascun Ministro risponde dinanzi al Parlamento. Sembra a me, pertanto, più esatta la formula concordata, la quale tiene conto della sostanza dell'emendamento presentato dall'onorevole Mortati, mentre presenta il vantaggio di una dizione più semplice.

«Il Ministro della giustizia», ripeto il testo dell'emendamento, «assicura il funzionamento secondo la legge dell'organizzazione della giustizia». Tale formula è tale, a mio avviso, da soddisfare tutte le esigenze, per cui ritengo che l'emendamento possa essere accettato dalla Commissione e, onorevoli colleghi, essere da voi approvato.

[...]

Presidente Terracini. Prego l'onorevole Ruini, di esprimere il parere della Commissione sugli emendamenti all'articolo 97.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. [...] Resti ben fermo che nulla di ciò che concerne lo stato del personale, la sua carriera, rimane sottratto al Consiglio Superiore. Il che però non vuol dire che il Consiglio sostituisca il Ministro ed il dicastero della giustizia, in tutte le sue attribuzioni. Vi sono in questo campo degli equivoci: taluno interpreta autonomia ed indipendenza della Magistratura e competenza del suo Consiglio Superiore nel senso che tutta l'amministrazione dei servizi attuali del Ministero della giustizia passi al Consiglio. Il Ministero dovrebbe scomparire. No. Tutto quanto riguarda il personale, la sua carriera è regolato esclusivamente dal Consiglio; ed il Ministro è vincolato per tale riguardo alle sue decisioni. Ma, tranne ciò, resta al Ministro ed al suo Ministero un campo non piccolo di attribuzioni. Sarà intaccata soltanto la direzione generale del personale. Ad ogni modo rimangono al Ministero altri personali, dei cancellieri, degli uscieri; rimangono i servizi di prevenzione e di esecuzione delle pene; rimane l'elenco di attribuzioni che vi ha fatto, alcuni giorni fa, l'onorevole Conti. Il Ministero conserva tutti i servizi amministrativi. Per quanto riguarda lo stesso personale della Magistratura, se il Ministro è vincolato alle decisioni del Consiglio Superiore, deve però vigilarne la legalità; e non è un mero economo o gerente responsabile, come si deve da qualcuno; è il responsabile davanti al Parlamento.

Per chiarire questo argomento, sono stati presentati due emendamenti: dell'onorevole Targetti e degli onorevoli Mortati e Colitto: dicono ambedue che l'organizzazione ed il funzionamento dei servizi della giustizia spettano, secondo le norme di legge, al Ministro di giustizia. Il Comitato è pronto ad accogliere l'uno o l'altro emendamento. Se ne dovrebbe fare un articolo a sé, che dovrebbe andare oltre, dopo che si sia parlato di tutto ciò che concerne il Consiglio Superiore e lo stato del personale.

[...]

Presidente Terracini. Interpellerò ora i presentatori di emendamenti per sentire se dopo le spiegazioni dell'onorevole Ruini li mantengono.

[...]

Presidente Terracini. [...] Onorevole Targetti, mantiene il suo emendamento?

Targetti. Lo mantengo.

[...]

Presidente Terracini. Onorevole Mortati mantiene il suo emendamento?

Mortati. Ritiro il mio e aderisco a quello dell'onorevole Colitto.

Presidente Terracini. Onorevole Colitto, mantiene il suo emendamento?

Colitto. Lo mantengo.

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti