[Il 10 giugno 1947, nella seduta antimeridiana, l'Assemblea Costituente prosegue la discussione generale del Titolo quinto della Parte seconda del progetto di Costituzione: «Le Regioni e i Comuni».

Vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda alle appendici per il testo completo della discussione.]

Presidente Terracini. [...] Concluso lo svolgimento degli ordini del giorno relativi al titolo V del progetto di Costituzione, ha facoltà di parlare il Relatore, onorevole Ambrosini.

[...]

Ambrosini, Relatore. [...] Secondo quesito: struttura regionale uniforme o non uniforme?

Anche qui naturalmente sorse una grave discussione, in vista della condizione diversa delle Regioni, ed in considerazione specialmente della particolarissima condizione di taluna di esse, che consigliavano di arrivare ad una struttura differenziata. Si arrivò infatti a questa soluzione.

Devo procedere rapidamente, pur tenendomi a disposizione di chi volesse farmi delle domande anche fuori dell'Assemblea, perché chiarire la situazione è nostro dovere di cittadini e di rappresentanti; ed è dovere ancora più grave e sentito per me, che ho l'onere e l'onore di essere il relatore e uno di coloro sui quali è maggiormente gravato il compito di elaborare la proposta riforma. Fu adunque adottata una struttura differenziata. Siccome vi erano delle situazioni prestabilite dal punto di vista giuridico o dal punto di vista di fatto e politico, il che in questa sede deve considerarsi quasi lo stesso, per la Val d'Aosta, per la Sicilia, per la Sardegna e per il Trentino Alto Adige, non era opportuno, non era possibile sorpassarle nella Costituzione. Sì, onorevole Nitti, mio maestro illustre, vedo i suoi dinieghi, ma le dico che non si poteva, né si può né si deve tornare indietro.

Io sento di fronte a lei, onorevole Nitti, l'affetto e la riverenza dell'antico discepolo, che nell'Università di Napoli la ebbe correlatore della sua tesi di laurea insieme a Francesco Scaduto; ed io non ho mai dimenticato le parole di incoraggiamento che allora lei mi rivolse come non ho mai dimenticato che lei è l'autore de «L'Europa senza Pace» e dell'altro libro «Disgregazione dell'Europa».

Una voce a sinistra. «Timeo Danaos et dona ferentes

Ambrosini. Da me non c'è nulla da temere. (Applausi al centro). Ma, nella mia onestà, devo dire, anche in riguardo al maestro onorevole Nitti, che amicus Plato, sed magis amica veritas.

Dunque, siccome c'era per le suddette Regioni una posizione prestabilita, la Commissione, nella sua saggezza, ritenne di dover fare nelle sue proposte una differenziazione, stabilendo un sistema genericamente uniforme per tutte le Regioni d'Italia, e riconoscendo o ammettendo (sono termini che adopero intenzionalmente perché «riconoscere» si riferisce alla Sicilia e alla Val d'Aosta, e «ammettere» si riferisce alla Sardegna e al Trentino-Alto Adige) le situazioni prestabilite dal punto di vista giuridico e politico.

Ci furono forti obiezioni per considerazioni di opportunità e di principio. Lo stesso onorevole Grieco, che riconosceva la posizione speciale delle quattro Regioni, domandò all'inizio della discussione generale se l'attribuzione ad esse di una condizione giuridica particolare non sarebbe potuta sembrare un monstrum ai giuristi.

Ma io, per conto mio, lo rassicurai, dicendo che nel campo del diritto pubblico non si creano dei mostri quando si fa luogo ad istituti complessi, che rispecchiano la varietà e complessità delle situazioni e degli interessi a cui bisogna dare soddisfazione. Di fronte alla realtà complessa sarebbe assurdo e dannoso dar vita ad istituti solo formalmente armonici, ma non corrispondenti alle concrete esigenze della vita sociale. Bisogna contentarsi di creare istituti elastici, adattabili alle necessità diverse, se pur non inquadrabili in un sistema uniforme e tale da apparire logico fino alle estreme conseguenze. È questo criterio di relatività e di adattabilità alle attuali complesse esigenze dell'amministrazione statale e locale che la Commissione ha cercato di seguire.

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti