[Il 28 giugno 1947 a inizio della seduta dell'Assemblea Costituente alcuni Deputati chiedono di parlare sul processo verbale.]

Nitti. Chiedo di parlare sul processo verbale.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Nitti. Sono dolente di non essermi trovato all'ultima parte della seduta, quando si votarono alcuni provvedimenti riguardanti ancora le Regioni. Io ho sempre considerato il metodo proporzionale adottato nello Stato, in tutte le amministrazioni dello Stato e nelle amministrazioni locali come una forza dissolvitrice dello Stato. Ma questo metodo è completato ora e reso mortale dalla disastrosa idea e pratica delle Regioni che noi stiamo adottando. Fin qui ho taciuto; ora non tacerò.

Mi riservo di fare la campagna più attiva che potrò contro questo fatale errore delle Regioni, che, prima o dopo, dovrà essere revocato. Ma debbo fare una dichiarazione semplice e precisa. Ieri si è votato un articolo con cui si costituisce un impegno non soltanto verso la Val d'Aosta — errore gravissimo dovuto ad un certo Brosio — ma poi contro la sicurezza dell'Italia: si accetta di costruire in Regioni autonome la Venezia Giulia e la Venezia Tridentina.

Tutto ciò può essere disposto soltanto per legge e saremo in tempo per impedirlo. Non siamo noi che dobbiamo decidere. Perché dunque prendere ora questo impegno? Non basta aver aperta da una parte l'Italia al confine occidentale; bisogna ancora aprirla al confine settentrionale e a quello orientale?

Perché ci impegniamo in cosa che noi non possiamo ora definire? Noi agiamo in questo modo non nell'interesse della Patria, ma per non so quali strane visioni che non hanno nulla a che fare con la realtà del nostro Paese. Noi siamo ora isolati. Non bisogna aprire le porte agli stranieri da ogni parte. Noi facciamo questo senza alcuna necessità.

Io dichiaro dunque non solo che se fossi stato presente avrei votato contro, ma mi impegno a fare qualunque campagna e, non potendo nell'Assemblea, mi impegno a farla nel Paese e, come potrò, anche all'estero, per dimostrare i cattivi nostri procedimenti con cui dimentichiamo che l'Italia esiste e che deve esistere e vogliamo senza ragione umiliarla, per demolirla forse domani. Convinto dell'unità della Patria, in cui credo, sono stato sempre contro ogni guerra e contro ogni nazionalismo. Voglio però oggi presentare un atto di diffida che ci impegni, nell'avvenire, a rivedere tutta questa materia che non è fatta a beneficio del nostro Paese. (Applausi).

[...]

Carbonari. Chiedo di parlare sul processo verbale.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Carbonari. Ieri mi sono associato all'emendamento proposto dall'onorevole Tessitori, per il quale anche il Friuli e la Venezia Giulia venivano considerate come Regioni autonome che dovevano usufruire di una autonomia particolare. Io nutro un'opinione profondamente diversa da quella manifestata qui dall'onorevole Nitti.

Presidente Terracini. Onorevole Carbonari, la prego; o lei fa una dichiarazione sul verbale, o non posso concederle di parlare, perché non abbiamo riaperta la discussione. L'onorevole Nitti ha fatto una dichiarazione sul verbale. Se lei vuole modificare il suo voto di ieri può pure parlare, altrimenti la pregherei di non riaprire una discussione sull'argomento.

Carbonari. Terrò conto dell'osservazione del signor Presidente.

Io mi sono associato all'emendamento dell'onorevole Tessitori con tanto maggiore entusiasmo, in quanto credo che tanto maggiore sarà la libertà che avranno le popolazioni di confine, tanto più esse si sentiranno legate all'Italia. (Approvazioni). Non per nulla noi abbiamo imparato dalla storia che la Russia dava la maggiore libertà ai cosacchi del Don perché la difendessero di fronte ai turchi.

Presidente Terracini. Onorevole Carbonari, la prego vivamente, non siamo in tema di discussione. O lei ha da far rettificare quanto risulta dal processo verbale, oppure, con mio grande dispiacere, non posso darle la parola per rientrare in una discussione ormai esaurita. È un problema di procedura elementare.

Carbonari. Ugualmente osservo che la storia si riserva... (Commenti Interruzioni).

Presidente Terracini. Onorevole Carbonari, la prego di non insistere.

Carbonari. Io protesto.

Presidente Terracini. Per che cosa?

Carbonari. Contro le idee manifestate qui dall'onorevole Nitti.

Presidente Terracini. Ma non ne ha il diritto in questo momento.

Se non vi sono altre osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti