[Il 17 luglio 1947, nella seduta pomeridiana, l'Assemblea Costituente prosegue l'esame degli emendamenti agli articoli del Titolo quinto della Parte seconda del progetto di Costituzione: «Le Regioni e i Comuni».]

Presidente Terracini. [...] Dobbiamo ora passare all'articolo 117.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Quando noi abbiamo deciso di modificare l'ordine dei lavori e di anticipare la materia della Regione, abbiamo, nello stesso tempo, determinato che, quando questa materia si fosse trovata in connessione con altre di titoli diversi, così che non fosse possibile deliberare, senza avere sott'occhi le soluzioni adottate per queste altre materie, si sarebbe allora dovuto, per tali punti, rinviare.

Ciò che propongo ora è conseguenza del criterio di massima allora stabilito. L'articolo 117 riguarda lo scioglimento dei Consigli regionali, e dispone che debba intervenire una deliberazione conforme della Camera dei senatori. Qualcuno ha annunziato, nel Comitato di redazione, che si proporrebbe di sostituire la Camera dei deputati a quella dei senatori. D'altra parte vi sono emendamenti che farebbero intervenire la Corte costituzionale. Non sembra opportuno decidere, prima che la Costituzione non abbia definito l'esistenza e la natura di tali organi. Formalmente non sappiamo ancora se vi sarà una Camera dei senatori ed una Corte di garanzia.

Viene poi l'articolo 118, per il quale si riproduce la stessa ragione di rinvio. Tutta l'economia dell'articolo riposa sull'intervento della Corte costituzionale, in materia di dichiarazione di incostituzionalità delle leggi della Regione. Evidentemente, fino a che non si sa se e cosa sia la Corte costituzionale, questa materia non può essere regolata.

Viene, infine, l'articolo 119, che riguarda il referendum ed il diritto di iniziativa che si esercita non solo sulle leggi regionali, ma anche su determinati provvedimenti amministrativi; e dice che gli statuti regionali debbono regolare questa materia in relazione ed in armonia con le norme generali stabilite sul referendum. Il Comitato ha fatto il rilievo che — in materia di referendum regionale — v'è un consenso che potrebbe non esservi in materia di referendum nazionale ed ha ritenuto che non sia il caso, qui, di un vero e proprio rinvio a quando si sarà deciso sul referendum per le leggi dello Stato; salvo provvedere, in sede di coordinamento, quando anche queste norme saranno stabilite. Vi è però una necessità di chiedere rinvio; nel senso che l'articolo 124 si occupa degli statuti regionali, in cui dovrebbero essere regolate appunto le modalità per il referendum nella Regione. È, dunque, opportuno esaminare insieme il 117 ed il 124; e qui si tratta o di farlo subito, a proposito del 117, o di rinviare (come si vede è un rinvio diverso dagli altri) al prossimo articolo 124.

Micheli. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Micheli. L'Assemblea si trova di fronte, improvvisamente, ad una proposta di rinvio di tre articoli di notevole importanza, in blocco, quasi per dividere le discussioni, rimandarne una ed affrontarne un'altra. Ci sono delle strane premure in questa discussione... (Rumori).

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Ma no, onorevole Micheli!

Micheli. ...che non riesco a comprendere e che ho piacere che comprendano gli altri colleghi, coloro che hanno rumoreggiato, indubbiamente per avere compreso. Ora... (Interruzione del deputato Preti). ...Ora — e mi scusi l'onorevole Preti se io non rispondo alla sua interruzione, perché risponderò più volentieri ai discorsi che egli farà, piuttosto che alle sue interruzioni, che da qualche tempo sembrano alquanto insipide (Si ride) — ora, dal punto di vista della procedura, non si può discutere, in questo momento, del rinvio in blocco di tre articoli, le cui cause di rinvio sono fra di loro diverse.

Incominciamo dall'articolo 117. Io riterrei opportuno che fosse messa in discussione la domanda di rinvio proposta dal signor Presidente della Commissione. Io non sarei del suo avviso, con mio grande rammarico, perché il rinvio è motivato dal fatto che nell'articolo 117 vi è un accenno alla Camera dei senatori, Camera dei senatori che ci sarà, e che potrebbe anche non esserci, che si sapeva che c'era nel progetto o che non c'era nella mente di molti di noi. E allora la questione è incerta ed io non potrei accettare, quindi, questa ragione di rinvio. La Camera dei senatori la possiamo mettere in riserva.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. No, perché la questione del suo intervento è decisiva.

Micheli. Non è decisiva, onorevole Ruini, perché, fra le altre cose, debbo ripetermi, lei non sa nemmeno questo: se l'Assemblea l'approverà, o meno.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Appunto per questo, non si può parlarne ora.

Micheli. L'accenno, quindi, alla Camera dei senatori non sarebbe poi quella difficoltà insormontabile. Ed ecco che l'articolo 117 si presta anche ad una discussione di principio assai grave, quale quella della Camera dei senatori. Se vogliamo discuterla ora io sono pronto, e sono pronti certamente anche altri colleghi che da tempo si sono preparati ed hanno represso il loro dissenso su questo argomento. A me pare che, unicamente per questo, non valga la spesa di rimandare tutto l'importante articolo, che stabilisce la competenza del Consiglio regionale. Ritengo sia opportuno, dal momento che abbiamo approvato la Regione, di concretarla nel modo migliore possibile. Non mi sembra lecito, che da parte di coloro che sono stati i più autorevoli, vivaci ed efficaci sostenitori della Regione si venga ad eliminare tutta una parte la quale serve a fissare le linee vere e proprie della Regione. Noi con questo rinvio avremo creato una Regione appariscente, solo e «vana fuor che nell'aspetto», come direbbe il poeta. Io credo che una buona volta ci dobbiamo spiegare chiaramente. Noi desideriamo completamente fissare tutte le linee della Regione, affinché si sappia come deve essere e come deve funzionare domani. Questo continuo rinvio di configurazione, di attribuzioni...

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Ma quali altre cose si sono rinviate, onorevole Micheli?

Micheli. Lei ora ha proposto di rinviare diversi articoli, ed io parlo, intanto, sull'articolo 117.

Dugoni. È questione di logica... (Interruzione del deputato Tonello).

Micheli. Onorevole Tonello, e chi ha nominato lei custode della logica; forse l'onorevole Dugoni? (Ilarità).

Presidente Terracini. Onorevoli colleghi, con l'onorevole Micheli le interruzioni non valgono, perché sa rispondere a tutte! (Si ride). Continui, onorevole Micheli.

Micheli. Le sono grato, onorevole Presidente, di questa constatazione di fatto. Ed allora, ritornando alla questione in discussione, io penso ancora che non si debba rinviare questa discussione. L'abbiamo appena incominciata. Siamo arrivati al punto nel quale noi dobbiamo disegnare e stabilire quella che effettivamente dovrà essere la Regione attraverso i suoi organi.

Per quanto riguarda il Consiglio regionale, chi ha raccontato al Presidente della Commissione che l'Assemblea approverà il testo presentato...

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. ...Nessuno ha raccontato niente; è la Commissione che ha deciso così.

Micheli. Sta bene ricordarlo ora, si tratta dell'antico progetto che il nostro valorosissimo collega Ambrosini ha predisposto attraverso tante diuturne e diligenti fatiche e che la Camera, la Commissione e lei hanno spesso modificato in modo così notevole. Col consenso ed il voto dell'Assemblea, beninteso; capisco, onorevole Ruini cosa intenda significare il suo gesto larghissimo, e lo potrei amplificare anche, se crede, perché ho le braccia ancora più comprensive delle sue; sta di fatto che il progetto è stato presentato dall'onorevole Ambrosini come relatore, ma è stato in molti punti variato, ed in qualcuno anche sostanzialmente. Ed allora, che cosa mi viene a raccontare lei che questo è il progetto della Commissione?

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Sì, della Commissione dei Settantacinque e delle Sottocommissioni.

Micheli. Sia pure, ma quello modificato frettolosamente stamane. Ad ogni modo, ritengo che non sia il caso di rinviare l'articolo 117.

Per quanto riguarda gli articoli 118 e 119, ne parleremo poi, perché sono altre le ragioni che il signor Presidente della Commissione ha creduto di addurre, ed altre saranno le eccezioni che io o altri dell'Assemblea potremo presentare.

Per questo io penso non sia il caso di accettare la proposta di rinvio ma invece di discutere, quando saremo al punto controverso e cruciale, della Camera dei senatori; e, se la maggioranza dell'Assemblea non riterrà di impegnarsi per una Camera dei senatori, che effettivamente può anche non essere nel cuore di molti di noi, cercheremo di eliminarla, il che faremo presentando un semplice emendamento, e sentiremo allora se il signor Presidente potrà o meno accettarlo in virtù dei suoi poteri. Per ora la mia proposta è in questo senso.

Presidente Terracini. Ha facoltà di parlare l'onorevole Ruini.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Voglio precisare all'onorevole Micheli che non vi sono storie da raccontare, ma vi è stato, ed egli lo dovrebbe sapere, un continuo esame di proposte, passate successivamente come attraverso a crogioli. Prima decideva la Sottocommissione, poi intervenivano i Comitati di coordinamento fra le Sottocommissioni; ha, infine, deliberato in adunanza plenaria la Commissione dei Settantacinque. I documenti sono lì; è un lavoro imponente che si può discutere, ma si deve rispettare, onorevole Micheli; non ho bisogno che nessuno mi racconti, come facezie, cose che sono serie.

L'onorevole Micheli parte, a quanto sembra, dall'assillante desiderio di completare il titolo della Regione e di non fare rinvii. Teme, poi, che vi sia una manovra per affrettare altri temi e deciderli di sorpresa.

Tutto ciò non è esatto. Che cosa è avvenuto? Domando perdono al nostro Presidente se ricordo che egli, che è stato autorevole Presidente della seconda Sottocommissione, ha messo in luce l'opportunità di esaminare la questione dei rinvii; in relazione anche a ciò che abbiamo stabilito quando anticipammo il titolo della Regione.

È indubbio che per l'articolo 117 vi sia la connessione e la necessità di rinvio. L'onorevole Micheli dice che possiamo anche respingere l'intervento del Senato in materia di scioglimento dei Consigli regionali. Sia pure, ma per decidere se farne senza o no bisogna sapere se c'è il Senato, se è a base regionale, e cosa sia. D'altra parte l'onorevole Codignola propone l'intervento della Corte costituzionale; il che mi sembra inammissibile; ma per decidere bisogna sapere se c'è e quale fisionomia ha la Corte costituzionale.

Volete discutere subito? E sia; ma sarà una discussione campata, per un punto decisivo, nell'aria.

L'onorevole Micheli ha parlato, con frase energica, di un «blocco» di disposizioni essenziali che si vorrebbero rinviare. Ma non sono disposizioni che toccano, nella sua essenza, l'istituto della Regione: ciò che riguarda l'istituzione e le funzioni essenziali della Regione l'abbiamo stabilito. Si rinvia soltanto il modo di scioglimento del Consiglio regionale; e non è questione da tragicizzare. Decidete come volete; l'importante è che non si perda più tempo in questioni procedurali.

Io non so se l'ho già ricordato all'Assemblea: uno scrittore belga di molto valore, il Lavelege, diceva che gli italiani, quando si mettono a discutere per una settimana, impiegano sei giorni sulle questioni di procedura e l'ultimo giorno si mettono a correre per esaurire la sostanza.

Non credo che se noi rinviamo una materia non essenziale, e non attinente alla istituzione della Regione possiamo incorrere per questo in inconvenienti gravi come quelli temuti dall'onorevole Micheli.

Tonello. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Tonello. Le ragioni addotte dal Presidente della Commissione mi paiono così evidenti che non valeva la pena di fare la lunga discussione che abbiamo fatto, resa pesante dall'ora e dalla noia del pomeriggio. L'onorevole Micheli si dà l'aria di tutore e di guardiano della nascente istituzione; ma egli si convinca che non si può attribuire ad un organo che ancora non abbiamo istituito, cioè al Senato, delle funzioni di tutela.

Di più noi non vogliamo nemmeno toglierlo; vogliamo solo che questo argomento sia trattato al momento dovuto: verrà il momento di sollevare questa questione e allora metteremo a posto il Senato. Molte volte, del resto, nel passato, si sono trasferite delle questioni da un articolo ad un altro; mi pare, quindi, che nessuna insidia possa celarsi nel fatto che l'Assemblea, eventualmente, accetti la proposta della Commissione. Questo perciò io mi auguro che avvenga e che si possa andare avanti.

Nobile. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Nobile. Io una volta tanto, su questo argomento, sono quasi completamente d'accordo con l'onorevole Micheli. Non vedo infatti perché si debba rinviare la discussione di tutto l'articolo, quando l'unica questione che non si può oggi risolvere è quella dell'organo legislativo il quale debba deliberare lo scioglimento. A me pare che, se noi ci limitassimo a rinviare le nostre eccezioni su questo corpo che non sappiamo ancora quello che sarà, per deliberare soltanto dopo che sarà stata espletata la discussione sul titolo del Parlamento, tutto il resto potrebbe essere discusso e deliberato ora.

Lussu. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Lussu. Io credo che, se noi perdiamo del tempo su questa questione di procedura — mi duole il dirlo — si debba attribuire la colpa alla Commissione. Se la Commissione infatti avesse rispettato l'ordine scritto precedente dei lavori, non si sarebbe perduto questo tempo. Ma debbo aggiungere che, con queste proposte di sospensione, di rinvio, qualcuno di noi — ed io sono fra questi — si sente in certo modo preoccupato.

Dirò poi all'onorevole Tonello che noi non pensiamo per niente che la Regione sia insidiata da lui; ma non potrei certo dire la stessa cosa nei confronti dell'illustre collega onorevole Ruini. L'onorevole Ruini incomincia, infatti, ad apparirci come una balia colta, ma estremamente pericolosa, di questa nostra bambina che è la Regione. Ieri, davanti alla culla, ci ha fatto danzare...

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Ma io non c'entro! Avevo preparato le discussioni. Fu il Comitato a dire, ed io consentii, che era opportuno il rinvio. Non c'è manovra perturbatrice. Anzi...

Lussu. Allora, quand'è così, passo le mie critiche al Comitato, perché in realtà, quando il Comitato propone una questione in cui molti di noi non sono d'accordo, certamente esso fa una cosa che vorrei giudicare per lo meno non utile, perché ci fa perdere del tempo.

Chiedo pertanto al Comitato: perché si deve rinviare la discussione sugli articoli 117, 118 e 119?

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. L'ho spiegato.

Lussu. Quelli di noi che hanno preso parte ai lavori della seconda Sottocommissione sanno che queste difficoltà le abbiamo in quella sede sempre superate affrontandole immediatamente e facendo di tutto per non rinviare nulla. Questa è stata la procedura seguita in seno alla seconda Sottocommissione ed io credo che la medesima procedura dovrebbe essere rispettata ora.

Debbo, inoltre, farvi considerare che non è già questa una questione politica, ma è una questione tecnica.

Affrontiamo, dunque, senz'altro la discussione: poi vedremo i singoli punti.

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Ma decidiamo, insomma!

Lussu. Mi permetta, onorevole Ruini, perché si deve rinviare l'articolo 117? Perché si parla del Senato? Ma il Senato è una delle due Camere che figurano nel progetto di Costituzione; e vedremo che molti di noi sono favorevoli, invece, a che entri la prima Camera e non la seconda. Quindi, la seconda Camera può essere abolita del tutto, e, comunque, può essere messo un riferimento a quello che faremo dopo. Ma la questione deve essere affrontata immediatamente, perché noi entreremo nel vivo della questione stessa. (Commenti). Non c'è nessuna ragione di rinviare. L'articolo 118...

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Ma parliamo del 117!

Lussu. Parlo di questione analoga. L'articolo 118 contempla la competenza della Corte costituzionale. Ora la Corte costituzionale potrà avere anche un aspetto diverso da quello fissato nel progetto; e noi subordineremo le nostre decisioni a quella che sarà la figura definitiva della Corte costituzionale, ma non vi è nessuna ragione al mondo perché si rinvii le discussioni. Lo stesso si dica per il referendum. È chiaro che sono questi problemi che vanno affrontati tutti immediatamente, e che non si deve rinviare nulla.

Presidente Terracini. Faccio osservare che c'è una proposta concreta di tutto il Comitato di coordinamento, unanime. (Commenti Interruzione del deputato Miccolis).

Piemonte. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Piemonte. Vorrei far presente che siccome l'inceppo è costituito dal Senato, e nell'articolo si parla di proposta del Consiglio dei Ministri su deliberazione conforme della Camera dei senatori...

Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Non c'è più il Consiglio dei Ministri; è il testo vecchio.

Presidente Terracini. Onorevole Ruini, la prego, anche lei, non interrompa!

Piemonte. ...si potrebbe, per il momento, parlare genericamente di organi legislativi e procedere nella discussione.

Presidente Terracini. Onorevole Piemonte, lei entra nel merito. Non stiamo discutendo l'articolo. Potrà fare la sua proposta quando passeremo all'esame dell'articolo.

Micheli. Chiedo di parlare.

Presidente Terracini. Ne ha facoltà.

Micheli. Siccome si è parlato da parte dell'onorevole Tonello di insidia, io credo di aver diritto di replicare a lui, per assicurarlo che le insidie nella mia mente non esistono.

Tonello. Chiedo di parlare. (Commenti).

Micheli. Non aggiungo altro per lei!

Ho chiesto la parola per rispondere solamente al Presidente Ruini contestando quanto egli ha affermato, che cioè nella Costituzione nessun rinvio si è fatto. Onorevole Presidente, veda gli articoli accantonati in fondo al testo del progetto. Veda, inoltre, il titolo secondo «Capo dello Stato» ed il titolo terzo. Noi abbiamo rinviato tutti questi titoli, che per il nuovo regime e per la Costituzione ed il funzionamento del nuovo Stato repubblicano italiano erano importantissimi, per andare difilati alla Regione. Quindi i rinvii ci sono stati. Questo per la esattezza storica delle cose da me affermate e non per altro! Siccome le smentite (io ho parlato in modo piuttosto preciso) danno fastidio anche a me, io respingo onorevole Ruini, la sua negativa e dico: Si ricordi che la prima parte (per non parlare di altre minori), per la quale si è fatto il rinvio è quella dei titoli, che ho ora citato, per parlare subito della Regione. Del resto faccio osservare che ieri un emendamento dell'onorevole Camposarcuno...

Presidente Terracini. Onorevole Micheli, non entri nell'esame dell'articolo, la prego!

Micheli. Dico questo per dimostrare la consistenza e la verità della mia proposta. Io sono perfettamente a posto e mi perdoni l'onorevole Ruini se non posso consentire il suo richiamo in questa materia. L'onorevole Camposarcuno tendeva ad incardinare la competenza in materia del Consiglio di Stato a sezioni riunite. Quindi era un'altra forma. Allora non vi poteva essere, come qualcuno suggeriva, una mia invenzione per mandare le cose in lungo. Esisteva effettivamente nel fascicolo a stampa, che ci si presenta ogni giorno, un emendamento che affermava una cosa ben diversa, e quelli di noi che sono nell'incertezza se ammettere o no la Camera dei senatori, si sarebbero adattati ben volentieri a creare una competenza particolare al Consiglio di Stato, che ella presiede così degnamente, onorevole Ruini.

Dopo questo non ho altro da aggiungere (Applausi) lieto di ottenere il vostro applauso una volta tanto.

Presidente Terracini. Vi è dunque una proposta formale del Comitato, unanime, di rinviare la discussione dell'articolo 117 nel testo della Commissione. Le motivazioni sono state esposte dal Presidente della Commissione. I colleghi che hanno fatto obiezioni hanno esposto anch'essi i loro argomenti.

Pongo in votazione la proposta del Comitato, di rinviare cioè la discussione dell'articolo 117 a quando si sarà risolto il problema delle materie in esso toccate, sia pure per incidenza.

(Dopo prova e controprova è approvata).

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti