[Il 26 novembre 1947, nella seduta pomeridiana, l'Assemblea Costituente prosegue l'esame degli emendamenti agli articoli del Titolo IV della Parte seconda del progetto di Costituzione: «La Magistratura».

È in discussione la proposta di soppressione della Sezione II del Titolo. Vengono qui riportate solo le parti relative al tema in esame, mentre si rimanda alla sezione dedicata di queste appendici per il testo completo della discussione.]

Targetti. [...] Quando poi si passa all'articolo 104 (e l'Assemblea può essere tranquilla nell'ascoltarmi perché sa che ho solo poche parole da dire) vi si trova affermato il principio che nessuna legge può non rendere più irrimediabile un giudicato definitivo.

Io non so neppure a quale ipotesi ci si può riferire oltre quelle ammesse, in via d'eccezione, dallo stesso articolo della legge penale abrogativa: della grazia, dell'indulto e dell'amnistia. Io non concepisco l'ipotesi di un'Assemblea legislativa che fa una legge per rendere non più definitiva una determinata sentenza!

[...]

Fabbri. [...] Si domandava ancora l'onorevole Targetti come potrebbe mai accadere che ad una sentenza divenuta definitiva si togliesse il suo carattere di atto esecutivo. Io non so se sia assolutamente impossibile il formulare molte ipotesi, ma la prima, proprio degli ultimi mesi, di quest'ultimo periodo di tempo, è quella per cui molte sentenze di sfratto, divenute perfettamente esecutive e non più suscettibili di alcun rimedio, sono state dichiarate sospese nella loro efficacia ed annullate nella loro sostanza da provvedimenti di legge successivi, sol perché non fossero state ancora eseguite. Ed è divenuto normale che si dica: se l'affittuario, se l'inquilino è ancora in possesso del fondo o della casa, anche la sentenza di sfratto perde ogni valore e si applicano le disposizioni della presente legge.

Ora, se eventualmente la Carta costituzionale risulterà giuridicamente rigida e costituirà un vincolo anche per il legislatore, in determinati casi, questi esempi spiccioli che ho ricordato in contraddizione del valore della sentenza definitiva saranno resi impossibili proprio dalle garanzie costituzionali congegnate in questa Carta.

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti