[Il 22 aprile 1947, nella seduta antimeridiana, l'Assemblea Costituente prosegue la discussione generale del Titolo secondo della Parte prima del progetto di Costituzione: «Rapporti etico-sociali». — Presidenza del Vicepresidente Targetti.

Vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda alle appendici per il testo completo della discussione.]

Calosso. [...] Passiamo a parlare dell'articolo sui figli illegittimi, che noi socialisti vogliamo aiutare e parificare ai legittimi.

Farei una proposta ai nostri amici opponenti democristiani.

Ho sperimentato che non c'è problema morale, per quanto difficile, minuto e moderno, che non abbia nel Vangelo un punto in cui è trattato in modo supremo.

Se mi convertirò alla religione positiva — il che è difficile, perché sono immanentista — sarà in base, a questa esperienza.

Io ho pensato: possibile che il Vangelo non parli di questa questione dei figli illegittimi?

Ricordo che Gesù è uomo perfetto. Lo credete anche voi, immagino; il vero Uomo perfetto ed anche il Ragazzo perfetto. Egli nasce in una stalla, da proletario; vediamolo da ragazzo, verso i dodici anni. Sappiamo una cosa sola: che Egli cresce col rispetto verso il padre e verso la madre. Il Vangelo ci dà un solo esempio: Gesù scappa di casa senza avvertire la madre e il padre. (Interruzioni).

Amici miei, non posso pensare, come vedo dal sorriso incredulo di qualcuno, che non crediate alla rivelazione.

Ma io ritengo che questo esempio evangelico per un credente indichi che Gesù ha previsto questa mia discussione di quest'oggi. (Si ride).

È la verità.

Guerrieri Filippo. Onorevole Calosso, anche senza credere, si potrebbe parlare con maggiore riguardo e rispetto.

Calosso. Immagino che il mio interruttore sia un democristiano. Però non capisco perché egli riduca un problema religioso a un problema di rispetto. Io, parlando di Gesù ragazzo, come modello, credo di parlarne con molta serietà.

Guerrieri Filippo. È da un pezzo che lei prende in giro.

Calosso. Prendo in giro non la fede, ma la sua mancanza di fede.

C'è della sordità in materia, che è insuperabile. In buona fede si crede che io parli scherzosamente; non ho mezzi per convincere del contrario.

Dunque, Gesù da ragazzo scappa di casa e per tre giorni la madre lo cerca fin che lo trova.

Una voce al centro. Non scappa di casa.

Calosso. Abbandona la carovana. Ho tradotto modernamente una frase ebraica. Abbandona la carovana senza dirlo al padre e alla madre, la quale per tre giorni lo cerca affannosamente.

Mi pare che questo sia un grande esempio. Vuol dire che l'educazione deve essere basata sul distacco, sull'autonomia, e che la madre e il padre, per quanto rispettati, vengono in secondo luogo.

Io ho visto educare dei bambini in certi paesi ed ho visto — mi ricordo ora di questo episodio — una bambina di un anno (diceva bene la onorevole Bianchini che si deve incominciare ad educare a tre anni; veramente, io direi ad un anno), una bambina di un anno che si avvicinava a passi traballanti ad una scala pericolosa, e la madre fu avvertita: «Guardate, che la bambina può cadere». La madre rispose: «Non voglio correre troppo presto; deve imparare a risolvere i suoi problemi»...

Io penso che un popolo che faccia in questo modo ha la probabilità di diventare più forte. (Interruzione dell'onorevole Cappi). Non le pare?

Cappi. Personalmente, non lo ammetto con una bambina di un anno.

Calosso. Io ho detto che questa madre non ha voluto correre troppo presto; non ho detto che voleva che la bambina precipitasse. Effettivamente, la bambina si fermò e tornò indietro. Se le nostre scuole riuscissero ad insegnare alle nostre madri questo metodo, ritengo che saremmo più forti. Questa è la mia impressione.

Certo è che questi problemi non sono solubili completamente in questa società, perché questi mali — che l'uomo in Italia tende a battere la moglie e che il bambino è tenuto troppo attaccato alla madre — si devono al fatto economico essenzialmente, perché se ci fosse un sufficiente livello di vita, una quantità di queste cose finirebbero. Qui è la soluzione del problema. Ma, poiché ciò è impossibile, ora, non voglio trattare questo problema.

[...]

E voi, che vi trovate in questa situazione di privilegio, che avete una sinistra che è venuta incontro a voi, che ha cambiato da vent'anni il suo atteggiamento verso la Chiesa, la quale allora era contraria all'unità d'Italia, che ha lacerato il vecchio anticlericalismo, che vi dà la mano per risolvere una volta per sempre il problema dei paesi latini, cioè di abolire l'anticlericalismo, di levare la religione dal campo della polemica politica, non avete saputo cogliere la palla ai balzo. La legge! Ancora la legge! Questo è un atteggiamento che mi disgusta, francamente. Avete visto la possibilità di risolvere il problema religioso in Italia, come in tutti i paesi latini, e l'avete rigettata. Vi attaccate alle minuzie, perfino al problemino dei figli illegittimi, dove il cristiano per istinto dovrebbe fare magari un errore in favore del figlio illegittimo. Vi vorrei più coraggiosi, capaci di fare un errore per gli sventurati illegittimi anziché contro di loro.

Pensando al problema dei figli illegittimi, mi venne in mente di pensare: vediamo se il Vangelo ha detto una parola su ciò. La più grande prova della divinità del Vangelo — ve la regalo come motivo apologetico — è che esso ha sempre una risposta ai problemi morali anche più moderni; e io mi sono accorto che il Vangelo ha parlato del problema dei figli illegittimi: Gesù è un figlio illegittimo. (InterruzioniVivaci proteste al centro Commenti).

Tupini. Basta! Basta!

Una voce al centro. Sono bestemmie. Ne ha dette già abbastanza. (Interruzioni — Rumori — Apostrofi).

Presidente Targetti. La Presidenza deve dichiarare che non è edotta dell'origine dell'incidente, perché, data l'infelice acustica dell'aula, non sempre si riesce a udir bene l'oratore. (Commenti al centro Alcuni deputati democristiani abbandonano l'Aula).

Non posso fare nessuna ipotesi in materia; ma se anche dalle labbra dell'oratore fosse uscita una frase che possa aver colpito il sentimento religioso di una parte dell'Assemblea, non mi sembra questa sia una ragione da legittimare un esodo, tanto più che con ciò si darebbe un'importanza eccessiva ad un episodio che tale importanza non può avere. (Commenti Proteste, al centro Rumori).

Onorevoli colleghi, abbiano la compiacenza di ascoltare.

Chiedo dunque all'onorevole Calosso di precisare il suo pensiero, che può non essere stato ben compreso. (Proteste vivissime al centro).

Onorevoli colleghi, permettano all'onorevole Calosso di parlare.

Calosso. Io trovo naturale che i gridatori siano usciti e mi ha fatto piacere che siano usciti coloro che, a differenza di San Tommaso, non amano udire il parere avverso dei loro colleghi. (Interruzioni Rumori). Vi prego di stare a sentire.

Presidente Targetti. Onorevole Calosso, non raccolga le interruzioni e spieghi il suo concetto.

Calosso. Desidero esprimere il mio pensiero ed essere giudicato dopo, non prima, dalla geniale mente dei mugghianti gridatori. (Commenti). Sono costretto ad alzare la voce, e me ne dispiace.

Affermo che è capitato a Gesù Cristo questo inconveniente, che è definito scandaloso dallo stesso testo sacro: l'inconveniente cioè di diventare uomo non nella veste di un Deputato alla Costituente, o di un banchiere, o di un industriale, o di un capitalista, ma — vi voglio scandalizzare — l'inconveniente di nascere nei panni del bambino più povero che esistesse e di fare la morte del criminale più criminale che esistesse. (Commenti).

Tupini. E che cosa c'entra questo con la Costituzione?

Colonnetti. Ma basta!

Calosso. Lei, onorevole Colonnetti, non dirige la discussione (Rumori). Io sto dimostrando un punto preciso, che cioè ho detto una cosa di venerazione per Gesù Cristo; lasciate dunque che parli e lo dimostri; dopo mi fucilerete, dopo mi impiccherete.

Troverei naturale, vi dicevo, che Gesù Cristo si fosse incarnato anche nel bambino più reietto, più disgraziato; ma, a farlo apposta, a parte il fatto che San Giuseppe, come dice lo stesso Vangelo, aveva creduto che la Madonna era rimasta incinta non da lui, e pertanto sospettasse il figlio come adulterino, tanto che voleva rimandare Maria — era un sospetto di San Giuseppe non mio, — a parte tutto questo, era proprio un figlio illegittimo Gesù, perché anche nel Vangelo... (Interruzione dell'onorevole Colonnetti Rumori). Mi lasci finire, onorevole Colonnetti; poi esporrà la sua tesi.

Presidente Targetti. Non raccolga le interruzioni onorevole Calosso.

Calosso. Mi accusano di bestemmia. Devo dimostrare che non è così. Ora è chiaro che, dal punto di vista della legge umana, chi non è figlio del matrimonio legittimo, è figlio di qualche altra cosa. È così semplice. Perché il vostro scandalo? Perché voi siete increduli. Voi credete nella legge, non nella fede. Ma c'è una lettera, che fa parte del libro del Nuovo Testamento, scritta addirittura ai Romani, dove San Paolo fa tutta una tirata contro la legge. Leggetela, per piacere, ed allora non vi scandalizzerete. Ed io posso dire giustamente che Gesù Cristo morì come un maledetto, morì come un criminale, e fu un illegittimo; era un illegittimo, e ciò non invano, perché si è messo dalla parte dei reietti. Perciò quando l'onorevole Merlin disse che gli illegittimi sono appena uno su mille, io gli risposi: oportet ut unus homo moriatur pro populo, «è giusto che un solo individuo sia sacrificato per la maggioranza», cioè gli ricordai il testo della sentenza di morte di Gesù Cristo, negai che nelle cose morali uno sia meno importante di mille, e trovo che anche se vi fosse un solo illegittimo in Italia, bisognerebbe difenderlo. Potrebbe essere Gesù. Lo è. Per noi il solo figlio illegittimo che c'è è Gesù Cristo, perché disse: in ogni povero ed infelice io sono là. (Applausi a sinistra). Per chi ha fede, Gesù Cristo è illegittimo.

Tupini. Per chi ha fede, Gesù Cristo è figlio di Dio, e lei non deve insultare la fede della maggioranza italiana.

Calosso. Lei parla eccitato come chi ha torto.

Ho dimostrato fino adesso che ho esaltato la fede. Ho sempre sostenuto il pensiero di un Dio che diventa umile, bastardo, maledetto, brutto (lo dice il Testo Sacro), infelice, proletario, nato nella stalla, impiccato come un malfattore. Questa è la nostra superiorità cristiana. Lei la prende per un insulto, perché lei è un musulmano che ha bisogno d'un Dio forte e assoluto, non incarnato, non sofferente: lei non è un cristiano. È questa la verità. Ora se questa è la mia bestemmia, io l'accetto in pieno. Ho preso la vostra parte e l'ho esaltata.

Ho cercato di spiegare questa tesi a coloro che sono scappati fuori, ai musulmani che sono scappati fuori. (Interruzioni al centro).

Passo dal problema della famiglia, che ritengo di aver trattato nei limiti accettabili da tutti in quest'aula...

Colonnetti. Si è visto come è accettabile!

Calosso. Ho preso l'impegno di rimanere nei limiti cristiani, e trovo naturale che i non cristiani non abbiano capito.

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti