[Il 19 aprile 1947, nella seduta pomeridiana, l'Assemblea Costituente prosegue la discussione generale del Titolo secondo della Parte prima del progetto di Costituzione: «Rapporti etico-sociali».

Vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda alle appendici per il testo completo della discussione.]

Bernini. [...] Quali sono i principî fondamentali di questi due articoli? Sono cinque. Il primo, se non nuovo, se non formulato mai in Italia, è profondamente maturo per lo spirito nostro, ed è questo: «L'arte e la scienza sono libere e libero è il loro insegnamento»; il secondo attribuisce allo Stato non già il compito di istruzione, ma quello di determinarne le norme generali; il terzo stabilisce che la scuola privata sia soggetta soltanto alle norme del diritto comune, cioè non sia sottoposta ad alcun controllo da parte dello Stato; il quarto stabilisce che la scuola privata parificata, cioè la scuola privata sottoposta a vigilanza didattica da parte dello Stato, si trovi sullo stesso piano della scuola pubblica — il che, se non sbaglio, significa anche che questa scuola deve essere mantenuta dallo Stato, come la scuola pubblica; il quinto, l'unico principio veramente nuovo e rivoluzionario, stabilisce che i capaci, i meritevoli, anche se privi di mezzi, possono raggiungere i più alti gradi dell'istruzione.

[...]

Noi ci apprestiamo a votare, certo concordi, il grande principio rivoluzionario per cui i poveri potranno accedere all'istruzione. Ma questo non basta. Pur riconoscendo ad ognuno il diritto di scegliere la scuola che gli aggrada, noi affermiamo la necessità di una scuola pubblica fiorente, nella quale tutti gli Italiani, senza differenza di fede politica e religiosa, possano andare senza imbarazzo, minorità o costrizione; una scuola che unisca nel vincolo della fratellanza tutti gli italiani al di sopra delle fedi e della politica. E in questo siamo perfettamente certi d'essere sulla via della libertà e della democrazia. (Vivi applausi a sinistra Congratulazioni).

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti